8.30 di una domenica mattina di marzo.
Sono seduta sul freccia rossa che tra pochi minuti partirà dalla stazione di Verona per portarci a Milano... Portarci chi? Chi, vi chiederete... io e la mia cara amica Erica!
Avete presente quelle amicizie che nascono sui banchi di scuola e nonostante i cambiamenti e le prove difficili che la vita ci impone, resistono?
Ecco questa Amicizia esiste!
Pensate che la mia piccola donna (mia figlia Zoe) mi dice sempre: "mamma riuscirò a trovare un giorno pure io un'amica così?". Me lo auguro con tutto il cuore...
Ma torniamo a noi. Arrivate a Milano decidiamo di farci prima un giretto in centro, in Duomo e magari un po' di shopping, visto che la visita l'abbiamo prenotata alle 12 50....
Vi state forse chiedendo cosa mai vedremo oggi? Eccovi accontentati: vedremo la mostra di Steve McCurry ANIMALS al Mudec...
Steve McCurry è un fotografo che ha fatto del viaggio il suo set ideale. Perennemente in movimento, da una parte all'altra del globo, fotografando scenari di guerra o in mezzo alla natura, riportandoci realtà estreme a noi sconosciute. E' guidato da una curiosità innata e dal senso di meraviglia. Interessato del mondo e di tutti coloro che lo abitano. Con una straordinaria capacità di attraversare i confini della lingua e della cultura per catturare storie di esperienza umana.
Quando arriviamo al Mudec siamo contente. Ci accingiamo a visitare la mostra di uno dei più importanti fotografi viventi, che vuole proporre agli spettatori l'animale in relazione all'uomo.
E siamo felici. Felici di avere trovato il tempo da dedicare alla nostra amicizia e alla nostra passione.
Felici di intraprendere questo viaggio.
Entriamo in mostra. Curiose e piene di aspettative.
Sin dalle prime foto resto a bocca aperta, mi chiedo come si possa essere così bravi. Ogni scatto arriva a colpire dritto al cuore. McCurry è un vero e proprio artista.
Quando ti trovi difronte ad una qualsiasi delle sue immagini ti sembra di essere dentro lo scatto stesso. Quello che provi è quasi reale ti sembra di toccare, di sentire. Puoi piangere, puoi sorridere, puoi rimanere senza fiato... Ecco, con le sue foto puoi vivere avventure/emozioni vere, pure.
La foto che più mi rapisce è Al Ahmadi, Kuwait 1991. Quella dei cammelli su uno sfondo infuocato... i colori, la densità del fumo, tutto sembra esserti così vicino quasi da sentirne i rumori, percepire i profumi della distruzione. Una scena più vicina alla non realtà eppure così drammaticamente vera. Tanto da far scaturire in me una sensazione di incredulità, mista ad angoscia pensando a cosa l'uomo è capace di fare.
McCurry aveva dedicato l'intero servizio all'impatto della guerra del Golfo sull'ambiente, e questa foto divenne icona assoluta.
Un monito sui rischi che l'uomo arreca al futuro del pianeta. Più che a se stesso.
Usciamo dalla mostra spossate. La miriade di emozioni a cui siamo state sottoposte, ci hanno lasciato il segno. Ma ne è valsa assolutamente la pena!
Ci guardiamo e nello stesso istante diciamo "meravigliosa"
...e cominciamo a ridere felici di aver intrapreso questa avventura o lo facciamo per esorcizzare un momento di così alta emotività?
P.S. Se andate a vedere un mostra fotografica di McCurry, preparatevi mentalmente perché sarete risucchiati dal set fotografico!
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