Sabato7 novembre 2020
Sono in viaggio.
Si, sono in viaggio da un bel po' sul mio super Van. Avete presente quei furgoncini... Un po' Hippie, un po' Gipsy, un po' Peace & Love? È fantastico non potete immaginare. Vi avevo già accennato che avrei tanto desiderato fare un viaggio anzi, più viaggi sul mio Van.
È verde come piace a me! E dentro sono pure riuscita a piazzarci una mini stufa, graziosissima, per quando fa freschetto. La zona relax si trova proprio in fondo così se la mattina mi sveglio e ho avuto la fortuna di parcheggiare in riva ad un lago, ai piedi di una montagna, immersa in un bosco o meglio ancora su una bellissima spiaggia, apro il portellone e mi godo al calduccio del mio supersonico piumone il panorama mozzafiato.
L'interno è un misto un po' stile country con qualche tocco provenzale. Ho pure qualche pianticella verde (vera, non finta!) e pochi oggetti ma importanti, di cui non potrei fare a meno. Ci sono i libri, il modellino di un veliero, lanterne, essenze profumate, tisane, tazzona, caffè...
Ovviamente il guardaroba c'è eccome se c'è... essenziale ma figo al punto giusto! Coperte morbide e cuscini sono sparsi ovunque e la musica classica, rock o jazz, dipende dai momenti, non manca mai!
Sento aria di avventura o meglio ancora, di libertà!
Ma che sbadata, non vi ho detto dove sono diretta.
Ok, sono in Sicilia e conoscendo la mia predisposizione e predilezione per l'arte contemporanea avrete intuito la meta! Si, mi sto dirigendo a vedere un'opera di Land Art, la più grande d'Italia, di Alberto Burri.
Credo di essermi pure persa, uffi! Ma qui in mezzo, fra colline e montagne, i cartelli stradali si sono persi o sono stati spazzati via dal vento o sciolti dal caldo sole di agosto.
Insomma, con un "Dai ti prego, navigatore caro, cerca di fare il tuo dovere... dammi soddisfazione... portami alla meta", cerco di raggiungere il luogo.
Editor quando mi ha parlato di questo posto ci ha messo tutto il trasporto che poteva, convincendomi che il lungo e stancante viaggio, sarebbe stato abbondantemente ripagato. E avrebbe sortito effetti positivi sul mio umore e di conseguenza anche su chi mi gira intorno... Cosa significa? che forse negli ultimi tempi sono stata un po' noiosa? Mah...
Comunque, mi sono fidata e quindi in quattro e quattr'otto ho pianificato il mio viaggio. Sono partita senza alcuna esitazione ed eccomi qua persa nell'entroterra siculo tra Trapani e Palermo.
Vi dirò, un pochino di paura ce l'ho... affrontare un viaggio così, tutta sola, può incutere un po' di timore, ma sapere che vedrò il Grande Cretto di Gibellina realizzato da Burri, mi fa superare ogni esitazione e guardando il piccolo veliero che ho appeso allo specchietto retrovisore del Van, mi fa tornare alla mente le mie origini: sono una Piratessa!
Ad un certo punto mi fermo. Sono sopra un promontorio e davanti a me vedo il mare. La giornata è così limpida che i colori inebrianti quasi mi intontiscono tanto sono caldi, abbaglianti, inimmaginabili e unici.
In alto vedo i gabbiani che si prodigano in esercizi straordinariamente complessi facendomi provare un senso di leggerezza e libertà infinito.
Sicuramente li tra loro c'è Jonathan. O forse quello, in questo momento sono io?!?
Un colpo di vento fortissimo mi riporta alla realtà. I miei capelli lunghi sono pervasi dalla sua forza e come spugne assorbono il carattere forte, turbolento, leggiadro e dispettoso di questo vento.
Ah come mi sento bene. Io se dovessi essere un elemento naturale sarei vento! Lo so!
Questa magia viene interrotta da un suono fastidioso. Sta squillando il telefono... guardo lo schermo è Editor... Vabbeh, rispondo:
"Allora? sei arrivata? Tutto bene?" "Ad essere sincera, mi sono persa..."
"Beh, conoscendoti era da immaginarselo!" Il solito Mr. Simpatia!
"Si è vero, mi sono persa ma non ci crederai! Sono in un posto strepitoso, mare, gabbiani, vento... ohhh che meraviglia, è pazzesco..."
"Eccola che è partita per la tangente... dai sbrigati, altrimenti si fa notte..." e riattacca.
Ecco, ora ditemi, vi sembra questo il modo di trattare una Piratessa? Ok, questa me la paga! Ma io non mi scompongo riavvio il navigatore, accendo il motore e via.
Faccio qualche km in mezzo al nulla. Poi vedo qualcosa che si muove... una moto... un uomo che viaggia in solitaria... In questa stagione? Mah... il mondo è bello perchè... Vabbeh, senti da che pulpito viene la predica...
Mentre mi avvicino e metto a fuoco l'immagine, penso di avere le allucinazioni... Ok viaggiare troppo da soli fa male, mi dico. Mi strofino gli occhi tolgo e rimetto gli occhiali da sole e... mentre lo sorpasso...
L'uomo mi sorride con fare da presa in giro! E come se non bastasse urla: "ERA ORA.. Testa di Vitello! Ma perché non imposti mai il navigatore come si deve?"
"EDITOR.....EDITOR ... ! Ma che capperi ci fai qui proprio qui!!"
Scoppiamo a ridere. Non ci posso credere!
Ok, sapevo che era anche lui in Sicilia per affari, ma mi aveva assicurato che era talmente oberato di appuntamenti e di lavoro, che non ci sarebbe stato modo di vederci...
Lo guardo... rido e gli dico:
"Sei proprio una brutta persona!!!"
Lui mi guarda e di rimando mi dice:
"Da sola non ci avresti capito una mazza... Quindi onde evitare il miliardo e mezzo di domande che mi avresti fatto al telefono, ho deciso di sacrificarmi rinunciando a qualche ora di "duro lavoro" e pur di scongiurare l'inevitabile agonia, eccomi qui!!
Lo guardo con aria di sfida perché so che sta bleffando. Ma lo lascio crogiolarsi sugli allori... E' talmente felice di avermi fatto questo scherzetto... che... Ok confesso, lo sono pure io. Cosa cavoli ci avrei capito da sola?
Presa dalla sorpresa non mi sono resa conto che sono arrivata alla meta.
Rimango interdetta non mi aspettavo un'opera di dimensioni così grandi... Non mi aspettavo una sorta di labirinto, non mi aspettavo tanta "roba"! Punto.
Prima di addentrarci dentro l'opera, Mr. Gallery parte inevitabilmente col suo pippone. La fortuna vuole che quando attacca è stra coinvolgente ed interessante ed io per alleggerire la situazione, a volte, ok spesso, lo interrompo con qualche battutina o richiesta di informazioni più dettagliate.
Lo punzecchio... è terribilmente buffo e divertente vederlo mentre sbuffa. E vedere le mille facce stralunate che fa ogni volta che apro bocca mi fa scompisciare dalle risate. Mi da l'impressione che ne sparo tante! Ah ah in questo sono una vera e propria artista!
Ok, ma sentiamo un po' cosa mi racconta Editor.
"Il Cretto di Gibellina, titolo originale Grande Cretto, è un’opera di land art realizzata da Alberto Burri, lì dove un tempo sorgeva la città di Gibellina Vecchia in Sicilia, tra il 1984 e il 1989.
Una distesa di 80 mila metri quadri di cemento bianco e detriti che racconta la storia di una città scomparsa dalle cartine geografiche. Il centro storico di Gibellina venne distrutto da un terremoto il 15 gennaio 1968, provocando 1150 vittime, 98.000 senzatetto e sei paesi distrutti nella valle del Belice, in provincia di Trapani. Negli anni successivi la città di Nuova Gibellina venne ricostruita a 20 km dalle macerie del vecchio insediamento. Raccogliendo la chiamata dell’allora sindaco, furono molti gli artisti ed architetti che contribuirono con slancio alle iniziative di ricostruzione. Tra questi anche Alberto Burri, che descrisse così la situazione:《Quando andai a visitare il posto, in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era pieno di opere. Qui non ci faccio niente di sicuro, dissi subito, andiamo a vedere dove sorgeva il vecchio paese. Era quasi a venti chilometri. Ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l’idea: ecco, io qui sento che potrei fare qualcosa. Io farei così: compattiamo le macerie che tanto sono un problema per tutti, le armiamo per bene, e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti perenne ricordo di quest’avvenimento》”.
I vicoli bianchi che oggi percorriamo, simili a delle profonde ferite del terreno, sono gli stessi del centro storico del paese prima del terremoto.
Il Cretto è un luogo di narrazione e conoscenza dove c’era vita, oggi c’è conservazione di memoria.
Mentre ci addentriamo tra le vie si sente solo il rumore del vento i nostri passi... è un peccato da una parte che non ci siano altri visitatori ma dall'altro lato rende il tutto più irreale, emozionante.
Effettivamente sembra un labirinto e se i muri fossero più alti del metro e sessanta forse sarei capace di perdermi un'altra volta.
Il sole sta tramontando mi ero scordata che in questa stagione la luna con le sue amiche stelle comincia a danzare in anticipo. Ma che mi importa ho il Van io, e posso permettermi di fare ciò che voglio. E oggi ho deciso che domani mattina voglio svegliarmi aprire lo sportellone e vedere un'opera d'arte tremendamente unica nel suo genere. Propongo una bella grigliata accompagnata da un buon bicchiere di vino rosso (versato rigorosamente nelle tazze di acciaio da vera "wild van life!") sotto il cielo stellato di questa magnifica Sicilia.
Mr. Gallery con la fame da lupo che ha, non rifiuta anzi si da da fare perché la cena sia deliziosa e non rischi di essere bruciata dalla sottoscritta. Così si mette all'opera davanti alla brace... Uffi, ma che razza di opinione si è mai fatto?
Ad un certo punto sento una voce: "Mamma! Mamma?! Svegliati è ora che mi accompagni alla lezione di pallavolo..."...
Apro gli occhi. Sono un po' stralunata... Caspita era tutto un sogno... Si, un bellissimo sogno... Accompagno Zoe a pallavolo.. poi, torno di corsa a casa, mi rimetto sul divano e cerco di rimettermi a dormire! Voglio che questo sogno continui...
N.B. se vi siete persi i post con le altre esilaranti avventure in Van cliccate QUI!
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