Il mondo mi ricrolla addosso ed io?
Sono passati 8 mesi esatti da quel giorno di metà maggio in cui mi dissero che cosa avevo.
Da allora ho lottato, ho sfidato me stessa e tutte le difficoltà.
Da allora ho chiesto aiuto a chi poteva farlo perché credetemi in certe situazioni da soli non si va da nessuna parte. E non parlo solo di presenza fisica, anche perché con la pandemia purtroppo è stata ridotta all'osso, parlo di presenza incondizionata. Se qualcuno ti dice che c'è, te ne accorgi e lo senti anche se non hai occasione di toccarlo e vederlo dal vivo. C'è e basta!
Sono passati 8 mesi.
Aspetto da giorni che mi dicano la data dell'intervento per concludere, in parte almeno, questa estenuante battaglia.
Sto male. Vengo ricoverata per controlli.
Sarà quello, sarà quest'altro, chissà, l'importante è che mi facciano l'intervento.
Attendo nel mio letto il verdetto dell'ultimo esame. Mi addormento. Sogno la mia vita spensierata e piena di avventure.
Mi sveglio. Ai piedi del letto vedo 2 medici.
Oh cavoli! Eccoli sono venuti a darmi finalmente la data.
Guardo bene hanno i camici di colore diverso.
Una la riconosco è la dottoressa dell'oncologia. Penso: "Che ci fa qui che sono in chirurgia?"
Il mondo in un istante mi ricrolla addosso. Per la seconda volta vengo travolta da un cumulo di macerie pesantissime. Tutto si ferma.
I dottori cominciano a blaterare qualcosa ed io lì, da sola in quel letto di ospedale, capisco che ho perso la prima battaglia e devo purtroppo ricominciare tutto da capo.
Sento qualche parola "Dobbiamo cambiare cura"... "Quella fatta non ha funzionato come ci si aspettava"... "E' dura ma lei deve essere forte più che mai"... ecc. ecc.
Guardo i miei aguzzini... Perché questo sono. In questo momento. Gli occhi sono inondati dalle lacrime che cominciano a scivolare giù. Il mio corpo è scosso da singhiozzi.
Nessuno può abbracciarmi perché siamo in piena pandemia, ma la dottoressa mi prende per le spalle e mi dice che devo lottare.
Vengo lasciata sola. Piango. Non so che fare.
Sono annientata.
Piango tutte le lacrime che posso.
Smetto.
Forse devo ancora dimostrare a questo essere subdolo chi è il più forte, chi è che comanda.
Lo visualizzo e lo guardo dicendo: "Tu non sai ancora con chi hai a che fare. Sei spacciato".
Lottiamo tutti con te Vale... non sei sola, ma quanto vorrei poter abbracciarti per davvero... Dopo questi lunghi 8 mesi immagino sia devastante dover ricominciare, ma ce la farai, sei la nostra meravigliosa PIRATESSA!!!
RispondiEliminaTieni duro Vale!!! E se te la senti batti un colpo. Anche per una semplice chiacchierata. Condividere il dolore fa sentire meglio.
RispondiEliminaAvevo letto il tuo blog saltuariamente... Scorrendo quelle tue pagine di misto arte, esperienze e voglia di vivere... Ma non sapevo e non avevo capito cosa stavi passando. Certo, non ci vedevamo da una vita intera, ma capirlo solo ora solo più triste ora che non ci sei più.
RispondiEliminaUn grande grandissimo abbraccio Valeria, che ora ci guardi da lassù
Alberto
Valeria mi spiace di cuore ti ho conosciuta al nido che frequentava la mia bambina e mi sei sempre piaciuta x il tuo essere solare sempre con il sorriso ma anche professionale...ti stimo tanto come persona mi spiace tantissimo ❤️
RispondiEliminaCiao Vale...
RispondiEliminaCiao al tuo viso sorridente
Ciao alla tua spensieratezza dei vent'anni
Ciao al tuo modo che avevi di essere come Pippi Calzelunghe
Ciao alle feste senza regole a Bologna
Ciao al primo giro assieme su quella vecchia vespa appena risistemata
Ciao al falò in Zerpa tra una birra e una risata con gli amici
Ciao alla tua pelle bianca
Ciao alla tua fantasia e creatività
Ciao al tuo essere fuori schema
Con le lacrime che mi scendono dal viso, fai buon viaggio
Ciao Vale ...