venerdì 23 ottobre 2020

Norman Parkinson, per gli amici "Parks", alla Fondazione Bisazza

 

giovedì 22 ottobre 2020

Buongiorno amici, vi ricordate la mia visita a Fondazione Bisazza? Siiii?!? Bene, questo mi fa capire che molto probabilmente qualcuno di voi non perderà occasione di andarla a visitare. Mi raccomando aspetto i vostri feedback!

Ma continuiamo il nostro viaggio...

Il fatto è che ho scoperto che questa Fondazione organizza spesso mostre temporanee di artisti, designer, architetti e fotografi importanti ed internazionali. E questa cosa mi fa letteralmente impazzire. Ciò significa che ogni 3/4 mesi si rinnova e c'è qualcosa di "super spettacolare" da andare a vedere. Wow! 

Non è fantastico?
Bene ora procediamo.

Eh si, perché come vi ho accennato, in questo periodo, da visitare, oltre alla Fondazione, c'è anche un'interessantissima mostra fotografica. E credo non sia proprio il caso di perdersela.
La mostra è "Norman  Parkinson, Fashion Photography 1948-1968". 

E a questo punto mi chiedo : "chi sarà mai Norman Parkinson?". 

Si, ammetto come sempre la mia ignoranza, ma come ben sapete sono qui per imparare. 

Presto fatto. Appena entro capisco che si tratta di un pezzo grosso. Artista di origine inglese, che ha lavorato come fotografo per l'alta moda e per le riviste più importanti. 

È stato uno dei pionieri della fotografia di moda del ventesimo secolo. Ha lavorato con i più importanti magazine come Harper' Bazaar, Queen, Vogue, portando la fotografia di moda oltre i suoi tradizionali confini. 

Per la prima volta le modelle vengono ritratte fuori dallo studio, "en plein air"... Caspita! Come gli impressionisti? Wow! Ora ti faccio pure i collegamenti... Editor, sei ancora vivo? Dai era carina! Insomma, ritratte in contesti di vita quotidiana, come: strade, spiagge o destinazioni esotiche, infondendo sempre nel suo lavoro una forte dose di "British Humor". 

Curata da Cristina Carillo de Albornoz e organizzata dalla Fondazione Bisazza insieme a Iconic Images, la mostra racconta in 70 opere non solo lo spirito di cambiamento di quel periodo, ma un nuovo modo di fare fotografia e di rappresentare la donna, nei servizi di moda e nei ritratti.

Il percorso si snoda attraverso capitoli ben precisi come: postwar couture (anni '40), city style, fifties glamour (anni '50), the art of travel, icons...

La cosa che mi "intrippa" di più, oltre ai vestiti che sono strepitosi, (ah come vorrei indossarne uno!) è il fatto che Parks, come si faceva chiamare dagli amici, abbia scelto principalmente come musa ispiratrice, sua moglie Wenda Rogers, modella e neo attrice degli anni 40. 

Ragazzi, la sua bellezza per me è strepitosa! Di un'eleganza e una raffinatezza illimitata.


Si insomma, proprio come la sottoscritta... Editor? Che cosa stai farneticando? Cosa sono quelle smorfie e quei colpi di tosse convulsa? Ma scusa, non sei tu che dici ogni volta che ne hai occasione, che se anche mi mettessi un sacco di juta addosso, trasmetterei comunque la mia finezza ed eleganza... ti stai forse rimangiando le parole? Come? Eri in preda a qualche attacco di... non sai bene cosa? Ok! Va bene così! Ed io che perdo tempo a fare... Si ecco, sei il solito ORSO!!!

Scusate il siparietto da Sandra e Raimondo... ma quell'essere più invecchia e più... 

Vabbeh, dove eravamo rimasti? Ah si..., un'altra cosa che mi piace moltissimo di queste immagini è la naturalezza, la spontaneità, ma anche l'allegria che a volte esce fuori da alcuni scatti. Vorrei proprio trovarmici dentro, viverle. 

Ed è questo il bello. Le sensazioni che nascono in me. Che sono talmente positive che sfociano in un sorriso, in gioia, in uno star bene che mi lascia quasi inebetita. 

Si lo dicono anche i medici che andare alle mostre fa bene alla salute, e su questo non ho dubbi! Ho le prove! Visto ciò che scatenano in me le mie varie scorribande.

Ci sono foto che esprimono anche dei significati profondi come la foto degli anni 50, scattata dopo le austerità della guerra, fatta su una terrazza di un grattacielo a New York. Lo scatto vuole esprimere la rinnovata vitalità della città, il desiderio delle donne di essere autonome, di conoscere, di vivere e di viaggiare.

Poi c'è una foto, per me, "super emozionante". Si, per me che sono una romantica, anche se qualcuno che conoscete bene sostiene il contrario, ed è questa: 

Non trovate che sia stupendamente allegra e romantica? 

Per me è di una naturalezza supersonica e pensate che i soggetti erano i vicini di casa del fotografo. Tanto per sottolineare che non bisogna per forza essere una modella per avere una bella foto... vero?  

C'è poi una intera ala della mostra dedicata alle foto fatte nei viaggi. Per di più esotici, negli anni '50, quando l'uso dell'aeroplano era per la maggior parte delle persone un'esperienza inedita. 


"Le riviste di moda sono ansiose di catturare l'eleganza ed il romanticismo di questo nuovo mezzo, che rivoluzionerà il modo di osservare il mondo. Infatti con la scoperta di nuovi continenti si risveglia una particolare sensibilità al colore."

Quando arrivo alla sezione "Icon" trovo foto stupende di Audrey Hepburn, Beatles, Marilyn e... si, Editor i tuoi Rolling Stones!

Cioè... Nel senso... Ehmm... ok, "tuoi" perchè so che sono fra le tue grandi passioni musicali... non nel fatto che magari, i lettori possono intendere... No, non sei l'editor anche dei Rolling... Non ti preoccupare ma penso che nessuno lo abbia sospettato!

Comunque, sono strafelice! Si, di avere avuto la fortuna di "beccare" questa mostra perché non me l' aspettavo, perchè è stato fantastico conoscere uno dei primi fotografi che ha riportato l'immagine di una donna alla moda ma vera, reale e realistica. Una donna "normale" che vive anche all'aperto ma che cucina, che corre, che fa la spesa e che si arrabbia...

Insomma cari amici, questa è una bella opportunità da vivere. Quindi che aspettate? La mostra è visibile fino al 13 dicembre!

https://www.fondazionebisazza.it/it/

https://normanparkinson.fondazionebisazza.it/it/ 

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