lunedì 12 ottobre 2020

"Ho scritto t'amo sulla tela" di Carlo Vanoni... mi ha "sbaragliato"

 

11 ottobre 2020

Sono le 23. 55 e ho appena terminato di leggere "Ho scritto t'amo sulla tela" di Carlo Vanoni ed. Solferino.

È un paio di giorni che "ci sto sotto". Leggo in ogni momento libero che ho, perché quando un libro ti prende è impossibile resistere e ogni occasione è buona per trovare una scusa e mettersi a leggere. 


Effettivamente mi sono resa conto che la montagna di vestiti da stirare è aumentata.  Quasi non vedo più la vetta! Si, perché lo sappiamo tutti: per fare una lavatrice ci si mette un nano secondo, è poi stendere e stirare che porta via più tempo. 

E perché devo farmi portare via tempo prezioso? Io ho di meglio da fare!?! Certo, non posso nemmeno permettermi di andare in giro in mutande, ma posso permettermi, all'occorrenza, di stirare "alla bell'e meglio" il necessario, l'indispensabile... Quello che ho deciso di indossare... (Mamma ok, tappati le orecchie. Fai finta che non sia tua figlia in questo istante!). Non ditemi ora che siete tutti perfettini... C'è solo una persona che (devo ancora capire perché) si reputa tale... Editor, ne sai qualcosa?


Dicevo... Ho appena chiuso il libro. Respiro e una lacrima scende sul mio viso. Si perché è finita una bella lettura, che mi ha rapito tra le sue pagine. Emozionandomi e facendomi riflettere su punti profondi come la bellezza, l'innamoramento, l'importanza del momento... 

È stato un "viaggio". Si perché di questo si è trattato: a modo suo romantico, che ha toccato in alcuni casi, le corde del mio intimo sentire. 

Non è un libro "sempre" semplice. Ci sono pagine, pensieri, che hanno bisogno di essere riletti più e più volte, che ti "sbaragliano" e solo prendendoti il tempo giusto e la pazienza "che ci vuole" per soffermartici sopra, riesci a scoprirne il significato più profondo. Più adatto a te. 

Non nego che leggere questo libro, ha fatto rivivere in me emozioni presenti e passate, portando a galla ricordi oramai seppelliti, dimenticati o tutt'ora presenti e vivi nella mia vita.

Se dovessi paragonarlo ad un qualcosa, sarebbe un vento. Si un vento. A volte prepotente e a volte più  pacato. Capace di scuotere emozioni, quelle vere, pure. Che in questo periodo, come ben sapete oramai nella mia esistenza, tanto sono messe in gioco... e a dura prova per giunta!

C'è un passaggio che mi ha colpito sin dalle prime pagine: "...le persone si possono suddividere più o meno come le opere d'arte: ci sono i capolavori, gli esemplari unici, le brutte copie, i multipli, e i falsi d'autore(...) I capolavori sono rari, i pezzi unici un po' meno, le brutte copie sono pericolose, i multipli numerosi, i falsi d'autore illegali...". 

Ognuno qui potrebbe perderci le ore a ripensare a chi ha incontrato nel corso del suo viaggio personale e fare una sua riflessione.

E ci sono anche affermazioni come questa: "La verità è che nel meccanismo complesso della vita, io non sono mai perfettamente sincronizzato con gli altri ingranaggi.  È come se al mio mancasse un dente..."...che mi lasciano quasi senza forze, perché sembra che riguardino anche me... E dopo averci speso qualche lacrima, arrivo a darne una mia interpretazione. Non credo manchi un dente nel mio ingranaggio, credo piuttosto che le cose arrivano, semplici o difficili che siano, per portarci alla fine qualcosa di grande, di positivo, che darà un valore vero alla nostra vita... anche se spesso ammetto di fare fatica a comprenderne il cammino...

Perchè probabilmente è inutile affannarsi tanto nella sua ricerca.

Poi alla fine mi ritrovo davanti a: "una natura Nobile desidera con tutte le forze di sfuggire al suo ambiente affollato e rumoroso per rifugiarsi nel silenzio delle vette più alte, dove l'occhio spazia liberamente nell'aria ancora pura e segue con sguardo amorevole i placidi contorni che paiono per l'eternità".

Per comprenderla a pieno mi soffermo a rileggerla... tante volte... ed ogni volta che lo faccio ci trovo un nuovo spunto di riflessione, un nuovo senso, un nuovo valore. 

Mi commuovo perché negli ultimi tempi io, che mi ritengo di natura nobile ( tutti dovremmo farlo) non ho scelto volontariamente di finire nel "caos", mi ci sono trovata per cause maggiori e ciò stranamente mi ha permesso di trovare la vera essenza in me...Guardando tutto da un altro punto di vista...

Insomma, se dovessi oggi consigliare un'ottima lettura, senza ombra di dubbio consiglierei questo libro. 

E per attirare di più la vostra curiosità inserisco qui una piccola scheda.

"La prima volta che mi sono innamorato è stato nel 1512. All’epoca vivevo a Roma e frequentavo la cerchia di Agostino Chigi, l’uomo più ricco del suo tempo. Allora ne ero convinto davvero, che le persone si potessero catalogare più o meno come le opere d’arte: capolavori, esemplari unici, brutte copie, multipli e falsi d’autore. Io sono un collezionista, e se avevo scelto Roma era perché lì c’erano più capolavori che da qualsiasi altra parte. Uno di questi si chiamava Agostino Chigi. Quell’anno lo stavo accompagnando a Venezia a riscuotere soldi dai suoi debitori, a vendere allume al doge, a fare un salto in qualche postribolo di lusso per poi tornare a Roma con un’avventura in più da raccontare. Non sapevo che da lì a breve mi sarei innamorato di una donna. La sua donna.» Comincia così l’avvincente racconto del protagonista di questo libro, che reduce da una delusione sentimentale si pone la domanda più vecchia del mondo: perché mi sono innamorato? Per rispondere, decide di interrogare le figure femminili che nel tempo sono state capaci di colpirlo, ammaliarlo, infiammarlo: dalla Galatea di Raffaello a Dora Maar di Picasso, dalla Cleopatra di Tiepolo a Marina Abramovic’, passando per il Ritratto della madre di Boccioni e la Venere degli stracci di Michelangelo Pistoletto. Ciascuna è un incontro, un carattere, un legame, una scoperta e una perdita. Insieme, sono il ritratto di oltre cinque secoli di storia dell’arte. Nel suo stile unico, che combina in modo colto e appassionato divulgazione e narrazione, Carlo Vanoni ci offre un punto di vista nuovo sui più grandi artisti della nostra cultura, sul mutare del gusto e degli stili, sulle sfaccettature e i significati della femminilità"...

P.S. Leggetelo e fatemi sapere cosa avete provato!


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