lunedì 19 ottobre 2020

Venezia è sempre Venezia... se poi c'è Henri Cartier-Bresson a Palazzo Grassi...

 

sabato 17 ottobre 2020

Oggi si prospetta una giornata fantastica! 

Dall'emozione questa notte mi sono svegliata un sacco di volte.

Eh si amici, io e la mia amica Francesca siamo partite all'avventura: alla volta di Venezia. 

Obiettivo passare una bizzarra giornata tra amiche, sdebitarmi per l'aiuto che mi ha dato in questi mesi con la gatta e godere dell'aria magica e mistica che solo questa città mi sa donare.

Siamo in autostrada che chiacchieriamo fitto, fitto, quando una macchina della polizia stradale ci fa segno di fermarci: "Oh mio Dio! Ecco ora ci arrestano! Ma se non abbiamo fatto nulla... forse... Ecco, mi vedo già dietro le sbarre ad aspettare che qualcuno paghi la cauzione o mal che vada mi porti le arance!" . Cavoli è la mia prima volta. Non sono mai stata arrestata... Ehmm, volevo dire "fermata", in vita mia!

Il poliziotto scende e noi ci guardiamo terrorizzate. O meglio, con l'aria colpevole di aver compreso in quell'istante che il telefono deve sempre stare dentro la borsa, quando si guida!!! Insomma, dopo 20 minuti ripartiamo, alleggerite di un po' di punti e nel portafoglio qualche euro in meno. Ma non nello spirito allegro che aleggia fortunatamente in noi nonostante tutto. 

Niente ci può scalfire in questa giornata che è dedicata a noi! Arriviamo nella città romantica per antonomasia e rivelo alla mia compagna di avventura che oggi non solo le regalerò il biglietto per vedere ben 2 mostre, ma la porterò a mangiare da "Raffaele", un ristorante "chic" consigliatomi dai miei "pirati", compagni di tante avventure  Edo e Fabio. Si, perché oggi voglio godermi il meglio insieme ad una persona  speciale che reputo un' Amica con la A maiuscola. È nelle situazioni più complesse e difficili che scopri su chi puoi contare! Ricordatevelo!

Per non farci mancare nulla nonostante ci sia un bel soletto, oggi troviamo pure un accenno di acqua alta. Cavoli anche qui è la mia prima volta con l'acqua alta! La cosa divertente è che continuiamo a cambiare strada per evitare di bagnarci i piedi mandando in tilt il navigatore ( fortuna che non può insultarci e fare sciopero) e sul più bello che acquistiamo i copri scarpe (contrattando sul prezzo per ben 5 minuti!)  nel giro di mezz'ora dell'acqua alta neanche l'ombra!

Quasi ci perdiamo tra le calle veneziane, i ponticelli, gli scorci fantastici e i negozietti, ma il richiamo della mostra fantastica che ci sta attendendo ci porta in orario perfetto a Palazzo Grassi. 

 

Ah, non vi avevo detto... la prima mostra che vedremo è: "Le grande jeu" di Henri Cartier-Bresson  illustre fotografo francese, considerato un pioniere del fotogiornalismo, tanto da meritare l'appellativo di "occhio del secolo".


Vi confesso che qui a Palazzo Grassi è la mia prima volta... credo che per me oggi sia una giornata di tante prime volte. E questo rende il tutto ancora più ingarbugliante ed eccitante. Purtroppo il mio sorriso stampato questa volta è nascosto dalla mascherina ma i miei occhi parlano e rivelano tutto. 


Il Signor "Henri" ha fatto un gioco molto interessante. 

Ora vi spiego: lui ha selezionato 385 foto tra quelle dell'intera carriera, e poi ha proposto a 5 personalità dell'arte e della cultura di scegliere una cinquantina di immagini. Nessun curatore era al corrente delle scelte degli altri, e ciascuno ha deciso liberamente scenografia, colori delle pareti, cornici. 

In tal modo, ogni spazio è una mostra a sè, indipendente da tutte le altre. I curatori da lui scelti sono stati: François Pinault, collezionista, Annie Leibovitz, fotografa, Javier Cercas, scrittore, Win Wenders, regista, e Sylvie Aubenas, conservatrice.

Quindi alla fine si possono "ammirare le opere del fotografo sotto una luce diversa, rivelando al contempo una parte della personalità del curatore". 

All'inizio dell'esposizione ci accoglie una parete con tutte le 385 foto... la sensazione è quella di perdersi dentro il mondo, si perché quelle immagini sono il risultato di tutti i suoi viaggi e le esperienze fatte in giro per il mondo. Ha immortalato ogni classe sociale, età e visione della vita. 

È stupefacente cogliere in quelle immagini la sua persona, i suoi punti di vista... Punti di vista che si mescolano poi al mio punto di vista, al mio modo di sentire, di emozionarmi e davanti ad esse non puoi fare a meno di restarne indifferente.

Guardando bene la mia attenzione viene catturata da una foto che ritrae un uomo che cammina sotto la pioggia... sarà la voglia di trovarmi pure io, così sotto la pioggia a danzare ad aprire le braccia e non a scappare, ma mi piace moltissimo.... e mi ricorda qualcosa o meglio qualcuno...

ma si è lui: Giacometti!!!

"Le foto sono in bianco e nero e sono stampate sulla medesima carta ai sali d'argento di dimensioni 30x40".


"Grazie all'intervento della macchina fotografica , una situazione insolita si può trasformare in un momento unico, irreale, effimero. Bresson è riuscito ad immortalare quegli istanti che fanno sorridere ed incuriosiscono l'osservatore attento.(...) Era in grado di afferrare la magia capace di trasformare un semplice istante in una scena incongrua ed è da quelle scene che nascono il tragico e il comico."


Ogni sala che giro mi sorprende. Perché anche se a volte ritrovo una stessa foto, il fatto di avere una location, una illuminazione e una cornice diversa, a me si mostra in modo unico. È stupefacente. 

Devo dire che questo gioco che ha deciso di seguire è stato veramente azzeccato. Mi piace. Molto!

Dopo aver scattato le ultime foto, gli ultimi selfie ed esserci confrontate su ciò che abbiamo apprezzato di più, ci dirigiamo spossate ai divanetti per riposare e riprendere fiato perché una mostra così non può far altro che toglierti il fiato per la sua incommensurabile bellezza. 

Ok ora siamo pronte per ripartire. Direzione Punta della Dogana. Ma questa è un'altra storia... Continuate a seguirmi e...

TO BE CONTINUED...

https://www.palazzograssi.it/it/ 


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