giovedì 30 aprile 2020

Un po' di me. Grazie Mr. Pistoletto



Squillino le trombe, rullino i tamburi. Udite, udite: "oggi in data 29 aprile 2020 viene nominata come blogger più felice del pianeta terra... Si, proprio lei. Lei che di fronte agli ostacoli li guarda con aria truce e sfidandoli dice: "A noi due"; lei che si emoziona semplicemente guardando una montagna di stracci da lavare; lei che quando si guarda allo specchio non sa se svenire per lo spavento o se mettersi lì con un pettine a sgrovigliare quel cespuglio che ha in testa; lei che si incaponisce difronte ad una parola o concetto che non conosce; lei che pur di farsi un selfie con l'opera preferita fa di tutto, rischiando di rimetterci a volte la reputazione, deviando il passaggio dei normali visitatori; lei che ogni tanto si perde in avventure di fantasia dove per soggetto c'è inesorabilmente l'arte; lei che pur di avere le risposte al suo miliardo e mezzo di quesiti, frantuma e polverizza gli... ehmm, la pazienza infinita di chi può ahimé, darle aiuto; lei che pur di vedere la firma di un'opera va talmente vicino che fa saltare gli allarmi; lei che non si risparmia figurette a destra e a manca tra musei, gallerie e fiere... Lei! Lei, oh insomma  avete capito... lei Valeria Zanuso!!!"

Silenzio
Silenzio... ancora... Ho esagerato? Non dovevo?
Ok, forse siete tutti bloccati per lo stupore!!!
No?

Ok, ho capito. State sommessamente ridendo cercando di decifrare cosa mai potrà essermi successo?

Oppure vi state mettendo le mani tra i capelli e...

Allora, vi giustifico!
Anche se un piccolo, misero, microscopico applauso potreste pure farlo...

"Clap, Clap"...

Avete capito no? Me lo sono fatta da sola! Vabbè proseguiamo... forse è il caso!

Allora vi spiego com'è andata.

Qualche giorno fa ho pubblicato il post: "La Venere degli stracci involontariamente spiegata a mia figlia" (non lo avete ancora letto? Semplice cliccate qui!) e il mio Editor nel mezzo di una conversazione telefonica mi dice:
"Immagino che tu abbia prontamente condiviso il post sulla pagina fb dell'artista, come fai sempre vero?"
Al "come fai sempre" la mia faccia si blocca e la mia mano batte vigorosamente sulla fronte...
avete già capito vero?
Con voce appena appena percettibile dico:
"Oh capperi, mi sono dimenticata..." lascio scivolare questa mia dimenticanza... ma evidentemente non sono tanto convincente perché arriva la sua replica:
"Ok puoi farlo ora... o c'è dell'altro? Non è che mi nascondi qualche cosa vero?"
Cavoli ma come fa già a sapere che c'è dell'altro? Sesto senso, prevedibilità conoscendo il soggetto, cioè me? uhmmm forse la seconda che ho detto!
"Beh, a dire il vero mi ero proprio scordata di dover condividere i post con gli artisti e magari le loro fondazioni, gallerie etc. etc..."
Qui riesco a fare solamente un microscopico sorriso, più di incoraggiamento per me stessa, che per la circostanza che ovviamente, arriva puntuale... Ok, sono pronta per la strigliata che sta arrivando... Provo ad allontanare il telefono dall'orecchio, immaginando che... e come volevasi dimostrare..:
"Ma mannaggia la pupazza!!! Per la giugulare della sorella del cognato della suocera....ecc... ecc... Sono tre mesi che hai aperto il blog e sono 3 mesi, dico TRE! che ti dico di condividere il più possibile... e tu che fai? Ti dimentichi?!?"
Ok, il resto potete immaginarlo.

Passo un paio di orette a condividere post e a cercare contatti fb di artisti, musei e quant'altro, che possa essermi utile alla condivisione.
Alla fine sono soddisfatta del lavoro fatto!
Ad un certo punto ricevo un messaggio da un signore che non conosco.
Mi scrive esprimendo il suo gradimento per il post su Michelangelo Pistoletto, chiedendomi anche di apportare una piccola modifica per renderlo più preciso.
La cosa mi fa un enorme piacere perché vuol dire che le condivisioni sono servite a qualcosa e stanno dando i loro frutti.
Ringrazio tantissimo il signor Francesco (che poi a scoppio ritardato, scopro essere un sostenitore della Fondazione di Pistoletto...) e apporto subito le modifiche richieste anche perché mi ha detto che: "Sarò felice di condividerlo direttamente con il Maestro!!!"
Oh Santa polenta... vi rendete conto?

Ok, stiamo calmi. Almeno per ora... Lo avrà detto così, tanto per dire...

Fatalità il giorno dopo mi chiama Mr. Gallery e mi fa notare che ho un sacco di visualizzazioni...
merito forse della condivisione?
Va bene, va bene, Mr. Gallery AVEVI RAGIONE TU!!!
Ecco lo scrivo pure in stampatello maiuscolo! Contento?

E fin qui tutto nella norma.

Poi questa mattina mi sveglio e trovo un messaggio del signor Francesco che dice: "Buongiorno Sig.ra Valeria. Ho condiviso post sulla pagina di Cittadellarte- - Fondazione Pistoletto".
Panico. gioia, emozione...

Corro ad aprire la pagina di fb della suddetta fondazione e cosa trovo?
Il mio post con tanto di scritta: "Capita ai tempi del coronavirus... l'esperienza da cicerone di Valeria Zanuso". E un sacco di visualizzazioni!!!



Sto per tirare un urlo di gioia ma l'orario, sono le 7'30, non me lo permette.
Il mio cuore batte fortissimo, scendo dal letto e mi dirigo alla mia postazione di lettura e scrittura, mattutina: il divano.
Vorrei inviare la foto, che ho prontamente fatto (peccato non potermi fare un selfie!!!) al mio Editor, ma so che rischierei l'estinzione vista l'ora... Decido, o meglio mi impongo di aspettare... che fatica, però!!!
Il mio viso è raggiante neanche avessi vinto il Premio Pulitzer!

Che agilità eh?


Tutto di me in questo momento ride perché sono felice: il viso, gli occhi le orecchie... ok, avete capito!
Sono davvero soddisfatta ed orgogliosa del lavoro fatto.
Sarò anche una scaramacai come qualcuno sostiene, il punto è che sono una scaramacai in gamba, almeno la sottoscritta ne è stra, stra, stra convinta!!! ECCO!!!

Sicuramente non riuscirete a comprendere fino in fondo tutto il mio entusiasmo e comprendo se per qualcuno tutto ciò è eccessivo. Il discorso è che questo blog ha dato il via ad un cambiamento radicale nella mia persona. Mi ha portato molto impegno ma anche molte soddisfazioni. La passione dell'arte ha assunto un ruolo fondamentale! Non sempre è facile... anzi tutt 'altro! Ed è anche costoso, in termini di tempo, denaro e via dicendo.
Mi sto impegnando talmente tanto che quando arrivano queste soddisfazioni mi sembra di toccare il cielo con un dito!
Così come quando ricevo un vostro commento, o un like sulla pagina FB di questo blog.
Questa passione mi colma, mi riempie e sapere che ho la possibilità di condividerla...

Insomma, quando vedi, che il mondo a modo suo ti sorride e ti regala delle emozioni forti anche in momenti contingentati come quelli che stiamo vivendo, allora veramente capisco che sto facendo la cosa giusta... Comprese tutte le mie belle figurette!!!
Oggi vi ho parlato più di me che di arte. Ma avevo voglia di condividere con voi il mio entusiasmo!
Scusate se è poco... un bacio a tutti voi!

P.S. Ho letto che il Maestro è riuscito a superare in maniera brillante l'inconveniente Covid... Tanti auguri Mr. Pistoletto!



mercoledì 29 aprile 2020

Che cosa hai detto che ci dovrei vedere, lì dentro?



Premessa del 27 aprile 2020

Questo post è stato scritto circa 3 mesi fa.
Quando in me era ancora molto forte, persistente e vivo il ricordo con relativo entusiasmo (quello non si è mai spento in realtà...) della visita fatta a Venezia alla Guggenheim Collection, luogo che adoro se non lo avete ancora capito!

Da allora le cose si sono fortunatamente un po' evolute.
In che senso? Semplice, in questi mesi per una mia innata curiosità, mi sono messa a leggere una montagna di libri, (vedere un po' di post passati per credere...), di riviste, di articoli sui social, che hanno aumentato considerevolmente le mie conoscenze artistiche.
Ho cercato, ogni volta che ho incontrato una parola nuova, un concetto nuovo, un qualcosa che mi era poco chiaro, di andare a fondo per cercare di comprendere al meglio.
Ovviamente chiedendo a chi sapete voi...
Vabbeh, avete capito, il mio Editor e al Signor Google,
che vi dirò, essere si a volte non così del tutto chiaro, ma sicuramente meno brontolone e sarcastico del primo.
Devo però ammettere che fortunatamente in qualche modo hanno cercato di chiarire e sgrovigliare matasse lunghissime e chilometriche di dubbi.
Ok, ok, Editor devo riconoscere che la tua pazienza di spiegarmi le cose è immensa.
Soprattutto quando sei costretto ad abbassarti al mio livello ed utilizzare un linguaggio adatto ai bambini della scuola dell'infanzia pur di farmi comprendere un concetto.
Certo in quei momenti non so se essere felice perché ho acquisito una nuova conoscenza o sentirmi una perfetta idiota perché mi ci vogliono spiegazioni su spiegazioni per farmela comprendere!
Sta di fatto, che sono orgogliosa di me.
Che nonostante tutto, insisto per capire ad ogni costo tutto, stressando inverosimilmente chi deve darmi le risposte!
Certo come diceva la mamma di qualcuno di mia conoscenza, che oramai conoscete anche voi,
"Non si nasce imparati!".
Mai affermazione è stata più azzeccata!
Il guaio è che vorrei conoscere tutte le correnti artistiche, con artisti connessi e più mi sembra di cominciare a capire qualcosa, più accade qualcosa che mi fa capire che in realtà non ci ho capito una mazza!
In realtà una cosa l'ho capita, e chiaramente anche: sono solo alla prefazione! Che normalmente è prima dell'introduzione...del grande mondo dell'arte!
Avete capito bene? No?
Ok provate a rileggere magari vi sarà più chiaro!

Questo è ciò che è accaduto anche rileggendo questo post.
Pensavo  di essere in grado di dire qualcosina in più... Invece ragazzi cosa volete che vi dica... io in questa tela non ci vedo ancora nulla!!!
Sono sicura che i "maniaci" dell'arte mi riterranno una giovane e inesperta matricola, una burbetta... allora facciamo così: se ci riuscite provate a spiegarmela voi!

Aspettate però, io qualche cosa di lui l'ho scoperta.

Theo van Doesbourg è un artista  olandese. Autodidatta, pittore e architetto.
La sua pittura è caratterizzata dall'utilizzo di colori primari e forme geometriche elementari, come linee e quadrati.

Diede vita alla rivista De Stjil, insieme a Piet Mondrian, "che decanta il radicale rinnovamento dell'arte e intorno alla quale nacque il movimento del neoplasticismo".
E già questa affermazione mi manda in tilt... cosa mai vorrà dire?
Che aveva a che fare con la plastica o magari con le forme? (Quiz per voi amici miei! la soluzione a pag... no vabbeh... scherzavo!)

 ottobre 2019
Vi è mai successo di imbattervi in un' opera d'arte e non riuscire a vedere l'immagine che rappresenta fino a quando qualcun'altro ve lo suggerisce? Ok, anche a me è successo! E fin qui nulla di strano...

Se invece, quel qualcuno, insieme ai libri che state divorando, vi suggerisce sì, che c'è un'immagine e voi continuate a non vederla?
Beh, inevitabile... Si cade nel dilemma... Mia incapacità? Mancanza di sensibilità? Ottusità? ...facendo leva su tutta quella poca autostima che mi è rimasta dopo questa confessione, vi dico che questo è il mio caso!
Di tutto quello che è indicato da tutti, non ci ho visto nulla allora e, continuo a non vederci nulla ora!

E qui vi voglio!

Sto parlando di un'opera di un certo Theo Van Doesburg presente nella collezione Peggy Guggenheim di Venezia (e a me tutt'oggi sconosciuto!).
L'opera in questione "Composizione in grigio, rag time" del 1919.
Rappresenterebbe una coppia che balla il “ragtime” (danza americana all’epoca in voga), di cui riprende il ritmo sincopato.
Uno studio preliminare piuttosto realistico, ci permette di comprendere che, l’uomo è sulla destra, con il piede saldamente ancorato alla base della composizione e il braccio destro alzato al livello della spalla. La donna, un po’ più piccola, sta muovendo il piede (le due linee verticali parallele in basso a sinistra) all’indietro fino a raggiungere il ginocchio, in un passo tipico del “ragtime”. La sua cintura è nell’ombreggiato ovale contenuto in un rettangolo a metà della composizione, sul lato sinistro.
Sono stata mezz'ora davanti al dipinto cercando di guardarlo da angolazioni diverse ad un certo punto mi sono anche messa a testa in giù... rischiando letteralmente di essere buttata fuori dal museo... ma io, i due ballerini non li ho visti!!!

Piuttosto che pensare che è la mia mente ad essersi fossilizzata, preferisco pensarla così:
Forse in quel momento i nostri ballerini hanno fatto una pausa andandosi a bere un drink!

A voi la sfida!

P.S. non sempre trovo delle risposte, ma il fatto di pormi delle domande rende le mie scorribande nell'arte sempre più interessanti!



- LA FRASE DEL GIORNO -

"il privilegio dei morti: non moriranno più"
  Gabriele D'Annunzio

martedì 28 aprile 2020

Giuseppe Capogrossi... Pettine o forchetta?



marzo 2020

Quando apro gli occhi al mattino, la prima cosa che faccio è prendere il telefono, accenderlo, strizzare gli occhi per la troppa luce che emana e cercare, mettendo a fuoco l'immagine, di cliccare i tasti giusti per accedere al blog.

INIZIO RIFLESSIONE

Ok, sono malata... dovrò cercare una terapia per curare questa mia "Blog-Mania"...

FINE RIFLESSIONE

Una volta qui, mi sforzo, tra uno sbadiglio e l'altro, di trovare il post del giorno, che in teoria grazie alla programmazione automatica è già stato pubblicato. E a quel punto, faccio di tutto (a volte lo ammetto, incasinandomi non poco) per riuscire a condividerlo nei vari social e contatti.

Dopo questa operazione vorrei anche ritornare a dormire, ma purtroppo il fatto che spesso creo qualche pasticcio col blog (una volta, addirittura ho temuto di averlo eliminato definitivamente... immaginatevi il panico assoluto!), mi induce a svegliarmi del tutto. Ed ecco allora che avendo già il telefono in mano, decido di dare un'occhiata alle ultime notizie. Avendo attivato tutta una serie di notifiche automatiche da parte di molti siti che parlano d'arte... sono letteralmente "bombardata" da informazioni a tema... e le notizie di cronaca (tanto sono sempre le stesse) aspettano...

La prima cosa che mi è uscita questa mattina è l'immagine di un'opera vista proprio qualche tempo fa a Palazzo Maffei (ricordate vero? ah no? beh, allora cliccate un po' qui...). Il messaggio era chiaro:

"Stai bevendo il tuo caffè? Oggi Andrea ti racconterà dell'opera di Giuseppe Capogrossi, Superficie CP/833/a. Buona pausa! ☕".
Questa comunicazione mi colpisce moltissimo per 2 cose: 
- 1 Capogrossi mi piace;
- 2 ma come si fa a dire buona pausa se devo ancora fare colazione e sono appena le 7.30 del mattino?

Non so a voi... ma a me, la cosa diverte...

Ok, non essendo esperta di tecnologia, comincio a cercare il video... ovviamente non trovandolo.  Scocciata, comincio a imprecare mentalmente con fb...

Solo qualche ora dopo scoprirò per caso, che era nelle "storie".

La prima volta che ho visto una tela di Capogrossi è stato ad Arte Fiera, Bologna, l'anno scorso.
Quando l'ho vista, mi sono fermata subito e con la faccia meravigliata di una bambina piccola che scopre una cosa meravigliosa, sono rimasta lì, in contemplazione per qualche minuto.
Insomma, l'opera di Capogrossi, che allora non conoscevo, ha attratto fin da subito la mia attenzione e Mr. Gallery, che in quell'occasione mi stava facendo da cicerone, vedendo il mio sguardo assorto e il mio sorriso inebetito, disse: "Questo artista si chiama Giuseppe Capogrossi, realizza le sue opere con questa specie di idioma arcaico, che sembra una forchetta."
L'idea di tante piccole forchette o pettinini mi fa sorridere e mi fa apprezzare ancora di più questi dipinti che mi riportano alla mente un mondo primitivo, un mondo bambino, un mondo semplice.


Questo artista è arrivato al linguaggio astratto dopo la seconda guerra mondiale, dopo essersi cimentato per diverso tempo in linguaggi più tradizionali.
Quel segno grafico, elementare sarà la sua fortuna.
Nelle sue opere queste forme vengono ripetute all'infinito, ma con ritmi diversi, come nella musica. Per lui questo segno non ha un significato simbolico,  è l'elemento base che utilizza in modo personale e originale per esprimersi: "se i miei quadri danno un'emozione, qualunque essa sia, già è bene."

L'artista moltiplica, allinea, ingigantisce la sua formula grafica spaziale.
I segni bianchi e neri si impossessano dello spazio, si incontrano, fino a costruire una sorta di catena.
Il segno può essere invertito, usato ritmicamente. Ci si può giocare come si vuole.

Capogrossi è abile nell’inserire anche il colore, che si accende nei toni del rosso e dell’arancio.
Le pennellate si fanno più vivaci e si animano. C’è chi in quei tratti ha visto una forchetta, chi un tridente. Siamo liberi di interpretarlo come vogliamo. 
Per l’artista sono soltanto moduli spaziali, fortemente liberi, tratto distintivo della propria personalità.
Potrebbero essere pensati come un'estensione della sua interiorità, unica ed originale.
Pensate che questo segno "misterioso", che lo contraddistingue, lo porta in giro per il mondo e gli fa avere successo!

 
Nel corso delle varie mostre e fiere che ho visto, ho incontrato molto spesso le sue "forchette" e ogni volta mi ritrovo a guardarle con il naso all'insù, stupita come la prima volta e rido perché è il primo artista di cui mi ricordo in automatico il nome... Ok, ok, sono facilitata dal suo tratto distintivo!

Che dire forse non avrò fatto la pausa caffè... vista l'ora, ma sicuramente la mia colazione è stata stimolata da Capogrossi visto che mi sono ritrovata a mescolare il mio te' caldo con una adorabile forchettina!

P.S. Oggi quando mangerete qualcosa con la forchetta o vi sistemerete i capelli con il pettine pensate a questo artista e... bevetevi un buon caffè!

lunedì 27 aprile 2020

Tutta colpa della televendita!



aprile 2020

Sto guardando la tv con Zoe, o meglio, Zoe sta guardando un cartone ed io sto per finire nel mondo incantato di Morfeo.
Questa sera ho deciso di fare relax, ho abbandonato il libro di Donaldson... Ops, scusate, Thomalson...  Ah no, Donald Thompson.
Ovviamente per il mio Editor, e qui sia chiaro per tutti, sto leggendo vero? Ok grazie!!!

Relax stasera sei mio!

Non faccio tempo finire che sento il telefono vibrare...
Ok, diamo un'occhiata chissà, non si sa mai...

Messaggio da Editor:
"Accendi la televisione su il canale 144 alla tv, c'è la televendita di opere d'arte presentata da Carlo Vanoni..."
Risposta con sbadiglio gigante e scusa allegata: "che sfortuna Zoe sta guardando la tv e abbiamo solo una tv in casa..." l'ho sempre detto che 2 tv sono troppe!!
E lui fermo e perentorio: "Ok, allora guardalo sul pc!"
Quasi balbettando, rispondo: "Il pc è spento...e per riaccenderlo ci impiega mezz'ora..." Eh si, questa volta l'ho spuntata... o almeno è quello che credo!
"Tempo ne hai, va avanti fino alle 24..."
Santa polenta! mi ha fregato anche questa volta! Ma non desisto. Con ironia rispondo: "Bene... allora se lo fanno fino al 24 aprile ho tempo si..."
"Spiritosa, complimenti, bella battuta! Intendevo che va avanti fino alla mezzanotte e puoi guardare la diretta live anche sul telefono!"
Arghhh, ma non è possibile!!! "Ma questo Vanoni non va a dormire presto?"

Maledetta tecnologia!!! Non ho scampo! Non ho più scuse...
Rassegnata mi collego e per la prima volta mi guardo in diretta una televendita di opere d"arte...
io che le televendite non me le sono mai filate...!



L'unica che ero costretta a guardare quando abitavo ancora con i miei era quella di una marca di coltelli che faceva fare il pisolino  pomeridiano a mio fratello Diego prima di tornare in ufficio...

PETTEGOLEZZO FAMIGLIARE

Vi svelo un segreto che potrebbe causare un incidente diplomatico/domestico.
Dopo 2 anni di televendita si è comprato finalmente il set di coltelli e ovviamente non tagliavano un fiocco secco!

FINE PETTEGOLEZZO FAMIGLIARE

L'opera  presentata dal Sig. Vanoni in questo preciso istante è di un certo Valentini e sarò sincera nonostante il presentatore continui a dire che è un capolavoro preziosissimo e si dilunga a decantarne le qualità, a me non piace.

Nel frattempo il mio Editor mi fa qualche delucidazione su come di solito si svolge questo tipo di vendita, sul valore delle opere, sui coefficienti per calcolare il prezzo in base alle dimensioni dell'opera, sulla lentezza dei tempi... ect. ect.

Questo tipo di programma è completamente diverso dai soliti programmi che si vedono in tv.
Mi fa sorridere, ma non perché non sia interessante, anzi trovo che il signor Carlo si dia un gran da fare a spiegare vita, morte e miracoli di opera e artista che l'ha prodotta, ma perché ci sono spesso attimi di silenzio in cui fanno vedere anche la polvere dell'opera tanto la inquadrano da vicino e nei minimi dettagli. E cosa che trovo buffa, di sottofondo si sentono le voci degli operatori che rispondono al telefono ai collezionisti interessati. Chiedo curiosa al mio Editor: "Ma il prezzo non lo dicono mai?"
E lui: "quasi mai... è come le etichette in fiera che non le mettono..."
Io quasi ingenuamente: "e allora come fa un cliente, un collezionista a decidere?"
E lui, come sempre da maleducato, prepotente e presuntuoso risponde: "Ovvio no? se vuoi sapere il prezzo chiami" Che rabbia che mi fa venire a volte... ma vado avanti...
"Quindi chiama solo chi è veramente interessato..." e lui... "Bingo! Brava, risposta esatta! ma anche chi è semplicemente curioso..." Davvero, a volte lo odio!
Vabbeh, ma lui sa che sono super curiosa di natura e sono sicura che fra qualche istante dirà... "perché  non gli telefoni?".
Infatti non faccio nemmeno in tempo a pensarlo che: "se vuoi divertirti e toglierti la curiosità, prova a chiamare!!!"
Ecco, che vi avevo detto? Ci avrei scommesso... rifiuto l'offerta e vado avanti... ciò non significa che prima o poi non lo farò anzi non vedo l'ora di provarci!
Qualche attimo di silenzio e... "comunque l'ha riservata..."Ed io: "e cosa significa?" e lui, con quel fare da saputello... (uhmmm... che nervi...) "che manda l'opera in visione a casa da qualche cliente..."
Ok, nervoso a parte, mi si sta aprendo un mondo!

Il buon Vanoni, passa ad un'altra opera e per convincere gli spettatori sul valore che hanno, va addirittura alla ricerca su internet dei musei che posseggono un'opera simile più o meno della stessa annata, fattura, dimensione... e facendo questa operazione nomina una certa Palma Bucarelli.
Ovviamente che dire, mai sentita prima! E lo dico anche lui...

Mr. Gallery prende la palla al balzo e mi invia un video di Vanoni che parla di questa signora.

Ok per stasera i neuroni del mio cervello hanno chiuso le saracinesche e si sono dati letteralmente alla fuga...
Saluto e vado a letto pensando che la prima cosa che farò l'indomani mattina sarà andare di corsa a vedere chi è costei, perché il mio istinto di donna, neofita dell'arte, mi dice che sarà una gran bella scoperta.

IL GIORNO DOPO...

Stranamente questa mattina mi sveglio più tardi del solito alle 8'15 anziché le 7' 30...
Oh cavoli, sono in ritardo! Vi state chiedendo forse "In ritardo per cosa?", visto che sono a casa dal lavoro?

Dovete sapere che svegliandomi alle 7'30 ho ben 2 ore e mezza di tempo da dedicare full-immersion alla lettura, scrittura pro blog, visone di qualche video e altri trastulli vari, senza essere continuamente distratta dalla mia dolcissima, un po' anche pesticciola Zoe!

È una "bolla di tempo" che mi aiuta tantissimo ad essere super concentrata, come direbbe qualcuno di mia conoscenza,  ad essere "sul pezzo"!

Corro sul divano, perché so, questa mattina di avere i minuti contati.
Prima che il mio "angioletto" si svegli... Accendo il pc, e non faccio altro se non quello di guardarmi il video inviatomi ieri sera. La mia curiosità sale alle stelle... poi vado in internet a cercare notizie più dettagliate... e qui il mio entusiasmo è letteralmente palpabile.
Ok, ok, stiamo calme....!
Che calma e calma!
Io voglio sapere tutto di questa donna... oh cavoli ma perché non posso essere come lei?!?

Trovo la sua biografia e... e qui è fatta! Regina di Quadri, il titolo della sua biografia scritta da Rachele Ferrario. Vado direttamente su Ibis e su Amazon alla ricerca del volume...
Anzi idea migliore potrei contattare la libreria del paese che fa consegne a domicilio (Vi ricordate? il post dove... si, vabbeh, cliccate qui se siete curiosi).
Oh Santa polenta, sono un Caterpillar!!!
Devo scrivere di tutto questo entusiasmo, di tutto questo fermento che mi fa volare, che mi fa aggrovigliare le budella e...  Così comincio subito a digitare sul mio "note di keep" qualcosa.

Dopo qualche minuto telefona il mio Editor per sapere l'andamento del mio lavoro...
E forse per spronarmi a finire il famoso libro di Donaldson, ehmm Thomalson oh... per dinci Bacco, Donald Thompson...? E quando entusiasta gli racconto ciò che ho visto e letto e gli dico: "sai ora sto scrivendo!!" Lui risponde: "E su chi? Beh, di certo non sulla Bucarelli spero, non conosci un piffero di lei!!!"
Qui il mio entusiasmo si blocca. Fa un salto triplo carpiato all'indietro e precipita negli abissi!!
Mentendo dico: "No..non sto scrivendo su di lei..." e lui, dubbioso: "allora su chi?"
Ok, che gli dico ora? In quel momento il mio istinto da "scrittrice d'assalto" ha il sopravvento, tira fuori la grinta e risponde:  "Ok ti dirò la verità" Sto scrivendo proprio su di lei... ma non nel senso che intendi tu... vedrai!" E dopo un pausa dove trattengo il respiro "te lo faccio vedere io chi è la Zanuso!!!"

Ora vi ho fatto partecipi di un pezzettino di storia di come può nascere o come in questo caso esplodere, l'interesse a leggere su qualcuno o qualcosa per poi scriverne un pezzo.
Poi sicuramente appena avrò il mio tesoro, il libro tra le mie mani, vi parlerò di lei la "Regina di Quadri!".

P.S. E voi avete mai guardato una televendita particolare? Sono curiosa... Fatemi sapere!

- LA FRASE DEL GIORNO -

"dal sud, dall'est, dal nord, dall'ovest, convergono cammini che mi hanno portato nel mio centro"
   
 Jorge Luis Borges

domenica 26 aprile 2020

Christo, mi fai impazzire!


gennaio 2019

Oggi ho finito di lavorare alle 12'00.
Mi sono fiondata in autostrada... ho un treno che parte da Verona per Bologna alle 13'00.
Le probabilità di farcela sono ridotte ma sono talmente convinta di riuscirci che niente andrà storto!

Ultime parole famose!

Alla pioggia comincia a sostituirsi qualche fiocco di neve!
Santa polenta! Non nevica mai! ...Dico mai ed invece... proprio oggi, eccola!

Ok, resto calma tanto ormai ci sono... speriamo che i treni non abbiano subito modifiche e soprattutto non siano in ritardo. Cosa non così scontata, se viaggiate spesso con Trenitalia conoscete il problema!

Arrivo. Parcheggio l'auto con maestria (e qui mi meraviglio di me stessa che con i parcheggi... ehmm, ammetto di essere un po' imbranata... d'altronde non si può essere eccellenti in tutto!!! ahahah).
Corro a prendere il mio treno... Preso al volo!

Nel momento in cui mi siedo il mio viso è paonazzo e ho il fiatone (ma caspita, l'acquagym non serve proprio a niente? ...ah, è vero, sono 2 mesi che non ci vado... vabbèh, dettagli, sottigliezze, squisquiglie...).
Mi risistemo un attimo trucco e parrucco non calcolando il colletto bianco che mi sta di fronte e mi guarda stranito per le smorfie che faccio per rimettermi un po' in ordine col trucco.
Il viaggio non ha intoppi e arrivo a Bologna in perfetto orario.
Ah, dimenticavo destinazione: Arte Fiera Bologna.



Per le 14'00 sono dentro.
Mi trovo con Mr. Gallery, che mi farà da guida in questo enorme evento espositivo.
Pronti, Via! Si parte per il nostro tour... (io ho il sospetto che si trasformerà in una indigestione artistico/culturale, ma non lo dico per evitare ire funeste...).
Mi meraviglio di quante opere siano esposte. Mi ritrovo a scoprire di essere in grado di riconoscere diversi artisti importanti, storicizzati ma anche alcuni meno conosciuti... forse solo da me, si intende!

Poi arriviamo davanti ad una galleria che espone un progetto, un disegno con appunti laterali scritti a matita e poi misure, rilevamenti, scelte di materiali... Mr. Gallery mi avvisa che questo è uno dei tanti disegni/progetto del famoso Christo (si legge Cristò).

Io ovviamente annuisco ma in quel momento non ho la più pallida idea di chi stia parlando.
Sarà stato il mio sorriso ebete o la mia aria inconsciamente dubbiosa che Mr. Gallery si blocca mi guarda e dice : "Lo conosci vero? Hai letto qualcosa di lui sui libri della Redaelli... ti ricordi? E' l'artista che ha fatto la passerella sul lago d'Iseo, un po' di tempo fa...." Ed io, con il vuoto oltre che in testa anche nello sguardo, sono capace di dire solo: "Ehmmm, si, come no..."
Ok, Sta per perdere la pazienza o forse si sta rassegnando all'idea che oltre all'entusiasmo, ho tanta confusione in testa! Effettivamente sono stata praticamente catapultata in questo mondo da poco ed io, essendo molto curiosa, ho cercato di leggere, studiare, vedere di tutto e di più, per imparare, per recuperare il tempo perduto... non calcolando che avrei fatto un bel minestrone. D'altronde con il passare degli anni le capacità di apprendimento vanno a velocità ridotta e... Ma cosa sto dicendo?!?



Mosso da gentilezza, o forse compassione, versione più probabile, Mr. Gallery, comincia a raccontarmi qualcosa di questo artista.
E' bulgaro, vive fra la Francia e gli Stati Uniti. Ha lavorato con sua moglie Jeanne Claude, nata in Marocco lo stesso giorno e lo stesso anno (incredibile),  fino a quando lei è mancata, nel 2009!

Negli anni 60 impacchettava (wrapping) oggetti di uso comune trasformandoli in opere d'arte. Era un modo per insegnarci a guardare le cose da un'altra prospettiva o meglio con una nuova ottica. Nascondere per guardare ad apprezzare.
"Nascondendo un oggetto ne sveli attraverso l'assenza, la sua anima più profonda, i suoi più reconditi significati."

Poi passò  a impacchettare i monumenti come il Reichstag a Berlino o il monumento di Vittorio Emanuele II a Milano o ancora Porta Pinciana a Roma.
Seguirono poi installazioni territoriali (Land-Art) come ad esempio Floating Piers, la passerella lunga 3 chilometri e larga 16 metri installate sul lago d'Iseo...
Ascolto questa storia fantastica e chiedo al mio amico quanto dispendiose sono state queste opere e come hanno fatto a trovare i soldi per realizzarle.  Perché viste le dimensioni, i materiali e le maestranze devono essere costosissime...e qui arriva il bello. Infatti i 2 coniugi progettano e realizzano (con l'aiuto di ingegneri, operai specializzati, studi legali, aiutanti occasionali e un esercito di centinaia di persone), finanziano il tutto vendendo i loro progetti, come quello che ho davanti agli occhi, a collezionisti, a musei di tutto il mondo, a fondazioni.

Curiosità: a volte per avere un permesso sono dovuti passare anche 22 anni, come è successo ad esempio il Reichstag a Berlino, oggi sede del parlamento tedesco.

Un'altra cosa che mi  sbalordisce è che queste opere, essendo delle installazioni territoriali, sono progettate per restare visibili e, come nel caso di Iseo, fruibili, un tempo massimo di 15 giorni.
Poi basta. Si smantella tutto e il materiale viene riciclato, il posto ripulito e riportato com'era.

Tornando all'opera di Iseo, il senso è stato quello di fare un'opera d'arte come se si fosse data una pennellata arancione sopra uno scorcio naturale, dare l'opportunità alle persone di "camminare sulle acque" e ultimo ma non ultimo, stupire! Alla domanda "Maestro a cosa serve la sua arte?" in una recente intervista a risposto sornione "A niente!"

E' un esempio di come l'arte possa parlare ad un pubblico vasto, enormemente vasto, senza dover per questo rinunciare ad un linguaggio contemporaneo.
Sono esterrefatta! Senza parole. Strabiliata! La prossima volta che Christo farà un intervento voglio vederlo assolutamente! Sono solo all'inizio di questa bellissima fiera e il mio cuore ha già esultato di gioia, ha già fatto mille capriole ...Oh capperi, di questo passo ora di sera mi porteranno a casa in barella!

P.S. Sto imparando che l'arte può essere molto divertente!

- LA FRASE DEL GIORNO -

"la vita è troppo breve per bere vini mediocri"
  J. W. Goethe

sabato 25 aprile 2020

Idee e cespugli per la testa!


aprile 2020

Mi sono appena svegliata.
Mi guardo allo specchio e... quando vedo riflessa la mia immagine sussulto.
Ok, ok, state calmi. Di certo non assomiglio al mostro creato dal signor Frankenstein (lettura del momento con Zoe...) in compenso però, i miei capelli mi fanno assomigliare a una creatura naufragata su un'isola deserta... tipo alla Robinson Crusoe... (romanzo studiato e molto apprezzato in letteratura inglese alle superiori... grazie Prof!).
Rimpiango di non essere andata dalla parrucchiera quando ne avevo l'occasione e qualcuno a caso (mamma + qualche collega) insisteva dicendo: "sembri una selvaggia!", ed io scherzando per tutta risposta dicevo: "Bene! Rispecchia la mia natura!".

Affranta, scendo le scale in super silenzio per non svegliare la piccola pesticciola che dorme.
Dopo essermi vista allo specchio con questi capelli, anche lei, di prima mattina, sarebbe troppo!

Arrivo in postazione divano. Faccio l'appello di tutto ciò che mi serve: telefono, libro, quaderno per gli appunti, auricolari... auricolari... si lo so mi sto ripetendo, non li trovo... eppure... ARGHHHH!!! Mi accorgo che durante la notte la mia gatta, Stella, che ora sta beatamente dormendo, deve essersi divertita, e non poco, a rosicchiare i miei auricolari!!!

Conto fino a 100. Respiro e mi dico: "Dai tranquilla, dopo il brutto viene sempre il bello..." che questo vecchio detto, funzioni ancora?

Cerco gli auricolari di riserva, ovviamente, sempre in punta di piedi (non so voi ma io, da quando siamo chiuse in casa... ho visto aumentare il disordine a vista d'occhio... nonostante abbia più tempo per riordinare... Mah... chissà chissà perché... non capisco).
Ecco!,  li trovo... vittoria! Eureka!

Ok, ora che sono sistemata posso iniziare...
Apro FB per trovare qualche ispirazione ma, da come è partita la giornata credo che sarà dura.
La prima notizia che mi compare è il post di un' associazione letteraria a cui ho messo il "mi piace" proprio ieri sera.
Nel post mi attira non tanto il papiro che c'è scritto ma la frase "#iorestoacasaescrivo".

Rido tra me e me, perché è proprio ciò che sta accadendo alla sottoscritta.
Decido di dedicare il mio tempo a leggere l'intero articolo e... indovinate un po'? La giornata iniziata così, così, sembra prendere una nuova piega.
Infatti il post parla dell'iniziativa promossa da questa associazione "Il Cenacolo letterario e poetico di San Bonifacio" promuove la scrittura di poesie e racconti in riferimento al periodo restrittivo che tutti stiamo vivendo.
I manoscritti possono essere inviati entro maggio. Di seguito, quelli selezionati saranno pubblicati in un libro! Wow! Ma questa è un'occasione unica!
Sono già in fibrillazione anche perché potrei benissimo inviare uno dei pezzi che ho già scritto per il blog...
Aspetto le 9'30 (prima rischierei l'estinzione dal pianeta terra nonché dalla galassia...) per comunicare la notizia al mio Editor, che poi è sempre Mr. Gallery!
Lo faccio con la viva speranza che abbia già bevuto i suoi 2/3 caffè... altrimenti saranno guai! Tengo incrociate le dita chissà, potrebbe aiutare. Parte la video chiamata...
Tuuu, ...Tuuu, ...Click
"Pronto Editor, buongiorno..." ha risposto al secondo squillo... buon segno! "Uhmmmm... buongiorno, a te. Spero per te sia una cosa urgente!" Ok, forse ne ha bevuto uno solo di caffè... mannaggia!
Raccolgo tutto il mio "savoir faire" e con allegria smisurata (purtroppo, anzi no, per fortuna sono così...) esclamo: "Sai che posso scrivere un racconto che verrà poi forse, se scelto, pubblicato su un libro... lo so è un'associazione del paese e ...bla ...bla... bla..." Quando finisco questo mio monologo, mi sento rispondere: "Non era di certo una notizia URGENTE, visto che hai davanti quasi 2 mesi di tempo! Vabbè sorvoliamo pure... Bene, scommetto che hai già in mente la storia da scrivere..." e dopo una brevissima pausa di riflessione, non era proprio così il mio piano... rispondo: "a essere sincera pensavo di usarne una già scritta per il blog...."
"E NO! Testa di vitello!" replica lui... Sarei curiosa però, di sapere cosa intende quando se ne esce con questa affermazione... no, vabbeh, meglio lasciar stare!
"Non puoi usare un pezzo scritto per il blog perché... bla... bla..."
E parte con la sua filippica che dura un bel po'.
"Ok, ok,  ho capito" sbuffo...silenziosamente non si sa mai... "Quindi devo scrivere un vero e proprio racconto..." rifletto e accetto la sfida.
"Ah a proposito... che ti sei messa in testa? un cespuglio?"
Poi sento una grassa risata e mette giù.
Stupido Humor inglese!
Ecco ora basta trovare un'idea....
Un'idea ...
Ehi, c'è qualcuno?
Sembra che oggi le idee si siano date alla macchia... forse ultimamente le ho messe troppo sotto torchio?
Ok, lascio perdere, tanto sono sicura che in questi casi è meglio non insistere e aspettare il momento giusto.
Passano le ore e nulla... poi finalmente l'illuminazione arriva!
Lo sapevo, lo sapevo, che sarebbe arrivata...
mi metto di corsa a scrivere e per un po' lascio i contatti con il pianeta terra fino a quando, orgogliosa e soddisfatta, invio il pezzo al mio Editor, che prontamente risponde: "10!!! Ok c'è qualcosa da sistemare ma è ottimo!"
Alla sera vista l'adrenalina che ho in corpo decido di inviare già la copia all'associazione.
Solo che essendo io non proprio ferrata con l'uso del pc, combino un guaio e che guaio...

Dopo averci messo una vita a capire come trasportare il documento in word (forse un corso online sul ripasso dell'utilizzo delle nuove tecnologie farebbe al caso mio) mi accorgo di aver inviato il documento sbagliato! PANICO! che dico, TRAGEDIA!!!

Senza guardare l'ora, scopro dopo che sono le 22 30 passate, chiamo subito qualcuno che mi possa aiutare... e chi se non lui?
Tuuu, ...Tuuu, ...Click
"SPERO TU ABBIA UN VALIDO MOTIVO PER STRESSARE A QUEST'ORA!" esordisce carino come sempre...
"Si, si, che ce l'ho... certo, certo è che... ho combinato un casino, oh ma che dico casino, una catastrofe vera e propria!" e dall'altra parte... dove tra l'altro mi sembra di cogliere un che di presa in giro ma lascio perdere... "Strano che tu abbia combinato un guaio... non è da te..." e si, il tono era giusto! Mannaggia a 'sto humor inglese!
"Ok, ok, è vero. Ogni tanto creo qualche piccolo intoppo ma lo risolvo, anche! Sempre in qualche maniera, ma lo risolvo... Ma qui non ho idea di come venirne fuori, accidentaccio alla mia fretta!"
Sull'orlo delle lacrime spiego nei dettagli la situazione e come speravo il mio Editor sa come tirarmi fuori dai pasticci... Uffi che rabbia...
"Semplice, rimanda un'altra mail e spiega che per errore hai mandato la prima stesura del racconto e non quella ufficiale e mi raccomando nell'oggetto della mail specifica "Errata Corrige " con nome e cognome ok?" Ma Santa Polenta... perché non ci sono arrivata da sola... era così semplice... uffi! doppia rabbia!!!
Ok, al lavoro!
Incrocio le dita, rimbocco le maniche e dopo 10 minuti di sbattimento riesco ad inviare la mail in modo corretto... almeno credo!

Finalmente la giornata è finita. Credo che crollerò in un nano secondo.
Quando mi sto per lavare i denti, mi guardo allo specchio noto con piacere che i miei capelli sono ancora lì, immacolati e cespugliosi come sta mattina!!!
Siete curiosi di leggere la storia?
Beh, presto la condividerò anche qui... Stay Tuned!


P.S. E voi al mattino quando vi guardate allo specchio che reazione avete?

- LA FRASE DEL GIORNO -

ho tratto più io dall'alcol di quanto l'alcol abbia tratto da me"
  Winston Churchill

venerdì 24 aprile 2020

"La venere degli stracci" involontariamente spiegata a mia figlia!



28 marzo 2020

In questi giorni di convivenza forzata (Dio solo sa quanto desidererei riappropriarmi della mia libertà e quotidianità... come tutti del resto immagino...) con mia figlia di 10 anni, non tutto è rosa e fiori!

Quando sento, anzi leggo, quei discorsi su FB del tipo "E' un bel modo per riscoprire la famiglia, il calore delle persone amate, fate tutte quelle cose che non avete mai fatto... ecc..." mi fumano letteralmente le orecchie! E prudono le mani!

UFFA! Ma a nessuno è mai venuto in mente che a me la situazione di prima stava bene?
Ok, sono d'accordo che forse bisognava ridimensionarsi un pochettino ma punto, basta così!

Questa mattina, dopo aver passato ore a riordinare e pulire le camere e il bagno, e sono approdata con tutti i miei attrezzi di impresa di pulizia al piano terra... Ecco davanti a me il panico!
SCENA: Zoe dopo essersi lavata, cambiata e per fortuna pettinata (cosa non così scontata in questo periodo...) è seduta al tavolo davanti ai suoi libri intenta a fare i compiti.
Attorno a lei sembra sia esplosa una bomba. Ora chi mi conosce sa benissimo che io e l'ordine siamo 2 pianeti diversi di 2 galassie diverse, che non si incontreranno mai... ma cerco, tuttavia, di sistemare alla meno peggio le mie cose.
Il guaio nasce quando mi aspetto che lo facciano anche quelli che condividono il mio spazio! (in questo caso mia figlia). Cosa che, come potete immaginare, regolarmente non succede mai! Solo vane speranze.


Mi guardo attorno. Sono inorridita e come tutte le mamme "normali e sclerate" del mondo, parto con la mia "filippica": "ma è mai possibile che... bla bla bla ...e poi almeno le tue cose.... bla bla bla ...per non parlare infine, di quella montagna di stracci... cosa volevi fare, riprodurre la "Venere degli stracci" di Michelangelo Pistoletto?"

A questo punto Zoe, che fino a quel momento si era quasi tappata le orecchie per evitate di essere disturbata dal mio monologo,  esplode a ridere. Mi guarda dritta negli occhi e con fare dolce e finto interessato dice "davvero esiste un'opera fatta di stracci e che riproduce il mio disordine? Allora potrei essere pure io un'artista...?" ...silenzio... ...respiro profondo... e... "Si certo! Artista nel creare disordine!!!" poi, non riesco più a trattenermi e cominciando a ridere, e perdendo la mia credibilità di mamma super battagliera, mi arrendo sconfitta ma felice! Felice direte voi? Si perché ho suscitato la curiosità di Zoe nei confronti di un'opera d'arte!
Infatti Zoe vuole saperne di più e non mi posso tirare indietro! Continua a farmi domande. Sono stra felice che mi abbia posto queste domande. Non ci posso credere! E allora... pronti via! Indosso i panni di cicerone e...
Partiamo dal presupposto che, anche se certe opere potrebbero essere fatte da un bambino perché di facile esecuzione, in realtà non potranno essere considerate opere d'arte perché l'artista che le fa non le fa a caso, ma lo fa con un' idea in testa che si colloca dentro la storia dell'arte, ne tiene conto e ne è influenzata.



Quest'opera del 1967, è composta da una una Venere (una riproduzione della Venere con pomo di Bertel Thorvaldsen) di cemento ricoperta di mica che la rende bianca, liscia e luminosa e una montagna di stracci, vestiti vecchi dismessi, colorati. La Venere ci da le spalle mostrandoci pure le sue...terga, perché è rivolta verso la montagna di stracci. Ci nega la sua bellezza,  ci snobba e preferisce concentrarsi sugli stracci che sono simbolo di vita, mondo, ricordo, carne. Lei è bella perfetta, gli stracci rappresentano il caos. L'arte è bella, perfetta, ma deve calarsi nella vita, che è appunto caos, altrimenti non serve a niente. Gli stracci rappresentano il passaggio delle persone dentro tutti questi vestiti  ormai degradati, la Venere venendo dal passato essendo simbolo di bellezza e di speranza ridà vita, rigenera questi stracci. Quest'opera pone l'accento sul consumismo della società contemporanea,sui rifiuti, Pistoletto accosta il Bello ideale alla vita vera, sciupata e usata!

Il calco della Venere classica,  bianca e ordinata si contrappone al disordine dei vestiti creando una perfetta relazione, armonia tra il passato ed il presente, il neutro ed il multicolore , l'eterno ed il transitorio.
Insomma le forme classiche dell'arte stridono con il disordine della vita moderna.

Curiosità: la prima volta che l'opera fu mostrata al pubblico alla mostra "arte povera + azioni povere" nel 1968 non c'era la Venere ma una bella signora nuda nello specchio (Pistoletto è famoso per i suoi quadri specchianti... di cui magari vi parlerò un giorno... non ora, tranquilli...) che era la moglie dell'artista.

Ovviamente a Zoe l'ho spiegato in modo più semplice e simpatico e quando mi ha detto: "Ok, dopo riordino", ho replicato con enfasi: "Ferma lì, che prima devo scriverci un pezzo e poi fare la foto!".
Ha alzato gli occhi al cielo e mi ha detto "MA MAMMAAAA!!!" Bah, a volte non la capisco!

Oggi sono contenta perché da come era cominciata la giornata, non pensavo che sarei finita a parlare e a scrivere di arte su un qualcosa che mi aveva fatto leggermente infervorare!
È proprio vero l'arte, se ci guardiamo bene attorno è ovunque, permea le nostre vite e diventa viva.
E spettacolare nel momento in cui ce ne accorgiamo!

Grazie Zoe per il tuo disordine! (Questo post è meglio che lei non lo legga e... nemmeno mia Mamma... forse avrebbe qualcosa da ridire!).

P.S. Cari amici quando vi ritroverete la prossima volta in lavanderia davanti alla montagna di panni da lavare immaginate di essere una Venere e se siete un maschio immaginate di essere un David... così il vostro lavoro apparirà più leggero... più artistico!!!
 

- LA FRASE DEL GIORNO -
"i buoni artisti copiano, i grandi rubano" 
Pablo PICASSO

giovedì 23 aprile 2020

Peggy Guggenheim, una vita per l'arte... Istruzioni per l'uso di una forte personalità!



27 marzo 2020

Finito!
Sono emozionata, felice e allo stesso tempo esausta... ce l'ho fatta!
Vi assicuro che quando l'ho preso tra le mani e l'ho sfogliato non ne ero così sicura!
Sono orgogliosa di me perché ora il quadro che ho in testa è molto, molto diverso. Più chiaro!

Ma torniamo un attimo indietro, così vi chiarisco le idee!

Un paio di settimane fa mi telefona il mio Editor (o Mr. Gallery se preferite), per fare il punto della situazione. Fra le altre cose mi chiede quando penso di scrivere qualcosa su tutti i libri che ho, che parlano di arte e quant'altro... per essere più precisi comincia con: "hai letto il libro di Vanoni?"
ed io prontamente, perché mi aspettavo prima o poi un "interrogatorio" di questo tipo, rispondo: "diciamo che sono quasi a metà..." (omettendo che sono più a metà della metà che... vabbeh, inezie!). "Quello di Thompson? lo hai finito?" imperterrito continua ed io... "Beh, a dire il vero sono a un po' più della metà... (forse in questo caso ho superato la metà di una pagina... forse...)" ma, non soddisfatto dalle mie risposte, "Ah, probabilmente perché eri impegnata a finire la lettura su Peggy?" Ok, mi schiarisco la voce e...  "Ah si, di quello ho letto i primi 2 capitoli... (ah meglio non dire che ho cominciato anche Rothko!)..." Silenzio... Ho l'impressione che stia per esplodere una bomba... -5,... -4,.... -3,.... - 2... "Ma sei proprio una testa di vitello!!! Ma come si fa ad incominciare diciottomila libri contemporaneamente??? E' normale che poi vai in TILT!!!"

In questo momento immagino i colori che potrebbe avere assunto il suo viso: rosso intenso con sfumature tendenti al grigio fumo.... o forse nero con aggiunta di fumo... Questa immagine mi fa molto ridere e mi scappa un risolino... BIG MISTAKE!!
"ARGH!!! ti viene anche da ridere adesso!!!" con parecchi sensi di colpa, cerco di correre ai ripari " ma no Editor era un colpo di tosse (mento clamorosamente!) Il fatto è..."
e senza farmi finire... "sentiamo sentiamo la super baggianata delle 9. 27!!!".
Oramai piegata in due dalle risate, ma che resti tra noi, rispondo: "Il fatto è che sono talmente curiosa che vorrei leggerli tutti nello stesso momento!"
"Si ok, e poi ti ritrovi con un sacco di libri lasciati a metà perché ovviamente non sai più con chi procedere..."
Bingo! È proprio così... caspita ma come fa?!? questa cosa mi fa uscire proprio dai gangheri!!!
"Editor?... Editor?... ci sei ancora?"
"Certo dove vuoi che sia! Sto cercando di respirare e di non mangiare il telefono!"
Ed io per sdrammatizzare: "uhm... hai così tanta fame? Bhe forse un panino con burro e acciughe sarebbe decisamente meglio (Santa polenta! dimentico per un attimo che è anche a dieta forzata , secondo Big Mistake!)...ok ok stavo scherzando! Prometto che ne scelgo uno e lo porto a termine in breve tempo!" e lui con voce ferma e decisa: "Peggy Guggenheim... entro 3 giorni... non di più!"
E... riattacca.

Cavoli, guai seri.

Dovete sapere che "Peggy Guggenheim, una vita per l'arte" è  un libro di ben 400 pagine scritte talmente in piccolo che è come se fosse di 800 pagine!
Ma questo commento non diciamolo a Mr. Gallery, altrimenti potrebbe dirmi "sei come i bambini che scelgono i libri in base al numero di pagine e di immagini?".

Mi fiondo nella lettura, augurandomi che Zoe,  riesca ad arrangiarsi con i compiti...
Leggo in ogni momento: quando cucino, quando stiro, quando passo con l'aspirapolvere, quando suono il pianoforte, quando lavo il pavimento, quando mi asciugo i capelli e anche quando sono in... ok un po' di privacy per favore... sorvoliamo!



Torniamo al libro.

La protagonista di questa biografia è Peggy Guggenheim, la famosissima collezionista di arte del '900. Lei, quella della Guggenheim Collection di Venezia. Luogo che io adoro.

Suo nonno Salomon, fondò il Guggenheim Museum di New York. La sua famiglia era ed è considerata una delle famiglie più ricche al mondo. Ma come spesso accade anche nei ceti alti la sfiga colpisce... pensate che suo padre fu una delle vittime del Titanic.
Peggy comunque cresce e studia a NY.
Si sposa per la prima volta con Laurence Vail (pittore, scrittore stravagante e squattrinato, con cui ha due figli Simbdad e Pegeen) ed insieme a lui parte per visitare l'Europa, l'Egitto, Gerusalemme ecc.
Si innamora di Venezia.

Si stabilisce in Francia dove frequenta i salotti Bohémien... e qui con il suo vissuto capisco bene cosa significa questa parola: uno stile di vita al limite con la continua e assidua frequentazione di artisti, scrittori che vivono liberi, fuori dagli schemi classici imposti dalla società, con libertà extraconiugali, uso e abuso di alcool e non solo, feste ect. ect.

È una donna forte (il patrimonio economico finanziario alle spalle influisce ed aiuta non poco, ma comunque dimostra subito di avere gli attributi) che segue decisamente il suo istinto, e cerca di fare quello che vuole.
Quello che mi sbalordisce di più è l'ambiente che frequenta, nel senso che per amici, amanti e conoscenti ha avuto solo artisti, scrittori e poeti importanti... cioè la sua cerchia di amici e relazioni era fatta da personcine del calibro di Duchamp, Man Ray, Brancusi, Brauner...

a Parigi
Apre la sua prima galleria a Londra "Guggenheim Jeune" dove comincia ad esporre opere di artisti non convenzionali, prevalentemente astratti come Kandinskij, Tanguy, Calder, Jean Arp...

Tra le tante relazioni che ha, c'è anche quella con Beckett, si proprio lui, lo scrittore!
Lei stessa afferma che "trovo noiose le donne, preferisco la compagnia di omosessuali e uomini".

Gira la Francia e compra tantissime opere di DalíLeger, Giacometti, Man Ray, Klee, Picabia, e Max Ernst.
Quest'ultimo diventerà suo marito una volta tornata in America.

Curiosità: prima di partire per l'America, durante la seconda guerra mondiale (obbligata a tornare negli USA perché vittima delle leggi razziali), chiede al Louvre se può custodire le sue opere e la risposta è  un secco "No" perché sono troppo astratte e moderne! Incredibile!

a New York
Tornata in patria scopre Pollock e apre la galleria "Art of this  Century" che riscuote immediatamente un bel successo. E' una donna che lavora sodo, che si da molto da fare per realizzare il suo sogno: aprire un museo. Alla fine ci riuscirà! In italia, a Venezia.

Curiosità: ama collezionare anche orecchini e se li farà fare da Tanguy ma anche da Calder!

a Venezia
Per quanto riguarda l'educazione dei figli, saranno seguiti da baby-sitter e gireranno il mondo insieme a lei.
Negli anni 60 si trasferisce definitivamente a Venezia dove compra Palazzo Venier dei Leoni che utilizzerà sia come abitazione che (per 3 pomeriggi a settimana) come galleria d'Arte. Ma anche come "salotto informale" dell'arte.
Qui frequenta il ristorante Angelo che espone alle pareti i lavori di artisti ancora sconosciuti ai più.
Definito "ritrovo di artisti e rugbisti", qui conosce, e lancia, Vedova, Tancredi, Parmeggiani, Santomaso, Crippa...

Il libro è ricco di aneddoti, alcuni anche molto divertenti, di informazioni, di nomi, di luoghi, di scrittori,  di editori, di feste organizzate per qualsiasi motivo, di eventi importanti come ad esempio la Biennale di Venezia ed il tutto è descritto talmente bene che a volte sembra di essere lì con lei.

Mi colpisce la sua capacità di fare affari, di organizzare mostre per gli amici artisti in cambio di qualche opera d'arte. Nel corso della sua vita riesce così a collezionare tantissime opere, ora presenti in gran parte a Venezia.

Curiosità: nella sua villa ospita Truman Capote, autore di colazione da Tiffany e Giacometti con la moglie che qui farà la sua luna di miele.

Devo dire che è un personaggio singolare, disinibito, che ha vissuto a pieno la sua vita, che ha avuto  relazioni amorose tormentate, difficili, correndo a volte, il rischio di essere svalorizzata ma non per questo ha mai rinunciato a nulla.

Finisco il libro e come quando lo leggevo sono esterrefatta da tutto quello che ha fatto e vissuto questa donna.

Ma veramente si può vivere una vita così? Si, si può! Ovviamente con il suo budget, le sue capacità e le sue relazioni!

Quando tornerò a vedere la sua collezione, a Venezia, la guarderò ora con occhi diversi. Perché conoscerò (se me la ricorderò) la storia di ogni artista o quadro appeso... e guarderò quelle stanze in modo diverso, immaginando di vederla lì pronta a partire con la sua gondola privata per andare a chissà quale ricevimento.

Rimpiango di non averlo letto prima, ma come dico sempre in questi casi, forse non era il momento giusto!

Sono soddisfatta ho finito non solo di leggere una storia avventurosa, fantastica, ma anche di scrivere il pezzo e non vedo l'ora di inviarlo al mio Editor... mentre sto per cliccare invia, guardo l'ora, sono le 8 30 del mattino... ed è severamente vietato disturbarlo prima delle 9... ma l'entusiasmo prende il sopravvento e... Big mistake!!!

P.S. secondo voi cosa sarà successo? Beh, se leggerete il pezzo allora vuol dire che non si è arrabbiato così tanto...

P.S. vi consiglio vivamente di leggere questa entusiasmante biografia ne sarete catturati ve lo assicuro!

- LA FRASE DEL GIORNO -

"la donna che non riesce a rendere affascinanti i suoi errori è solo una femmina" 
 
Oscar WILDE

mercoledì 22 aprile 2020

Gauguin vs Paella



19 aprile 2020

Oggi proprio non me ne va  dritta una!
Il mio umore ha lo stesso colore del caffè... nero e bollente! E potrei anche affermare che ha la stessa intensità del peperoncino più piccante che esiste al mondo (Habanero, Jalapeno... scegliete voi).

Ecco, immaginatemi pure nera con il fumo che esce dalle orecchie e... si, esageriamo, anche dalle narici.
Si proprio come una vecchia e brutta ciminiera!!!! Ok, non scherziamo, brutta e ciminiera magari si, ma vecchia NO!...

Credo che questa mattina, scendendo dal letto abbia messo giù il piede sbagliato...
Uhmm... ma come capperi si fa a capire qual è quello giusto? Devo fare la conta o andare per tentativi?
Si, ma se è così, ci metto una vita a scendere dal letto! Per di più, io la mattina, apro gli occhi e... "tac" sono in piedi! Mica sto lì a perdere tempo!

Ok, tanto per cominciare e giusto per condividere con voi, non solo le bellezze dell'arte, ma anche le disavventure della mia vita, vi racconto: il gatto innamorato di Stella (la mia gatta, "battezzata" da Zoe come Stella Priscilla Scintilla...), deve aver pensato bene di segnare il territorio sulla mia porta d'entrata con annessi e connessi...; la caldaia ha pensato bene di spegnersi... forse aveva voglia di un po' di relax,  ma non sa che siamo in quarantena e non si può chiamare nessuno a meno che io non mi trasformi in un   Super Mario Bros....?; e la sua vicina, la lavatrice, ha deciso nel bel mezzo del lavaggio di fermarsi... fosse stata stanca pure lei?
Ma cos'è? Si sono messe d'accordo queste due?

Tutto questo è sufficiente?

Ma io non mi scoraggio e vado avanti. Anche se nera, qualcosa succederà...
Ma giusto per non farsi mancare nulla, anche Zoe ci si mette con i suoi capricci preadolescenziali dai quali vi assicuro, non se ne viene fuori.
Ne con le belle, ne con le brutte... Siamo nella fase che "tutto quello che mamma dice, sarà sempre l'esatto contrario di quello che lei vuole, dice o vorrebbe fare!"... e non c'è verso di cambiare le cose!!!
Se ripenso alla mia adolescenza posso dire con fermezza: "Mamma? papà? ma come diavolo avete fatto a sopportare 3 figli in questa fase? Io fatico con una!"

Ok, ma tranquilli, tanto nel pomeriggio abbiamo organizzato una chiacchierata a distanza con i vicini. Sicuramente risolleverà gli animi di entrambe...

Purtroppo non è così. Dopo aver ascoltato le previsioni più catastrofiche sul "dopo quarantena", senza avere la possibilità di poter quantomeno cambiare discorso in positivo, (c'ho provato senza aver sortito alcun effetto positivo... complice credo anche il "piede sbagliato" di questa mattina...) ce ne torniamo a casa demoralizzante, sconfortate e sconcertate più di prima.

Mi fiondo al pc per correggere il post in uscita per domani e Zoe chiama le sue amichette per trovare un po' di pace.


Ad un certo punto mi arriva un messaggio dal mio Editor che mi dice: "Tutto a posto? controlla il post di Duchamp che ho appena finito di correggere ma fallo pure dopo cena, con calma."
Io pronta rispondo "Cena? Ops, ma è già così tardi?" Ma allora è tutto confermato: oggi col piffero che va tutto a posto! Ho avuto una giornata allucinante e per di più mi sono completamente dimenticata di scongelare qualcosa per la cena!!! Ahhhrggggg! Non me ne va dritta una!"

Divagazione

Dovete sapere che il mio Editor. o Mr Gallery se preferite, ha una passione sfrenata per l'arte, per la moto, e anche per la cucina. Nel senso che sì è un'ottima forchetta ma sembra, che sia anche bravo a cucinare...!
E dice di essere anche molto creativo... più di una volta l'ho sentito dire "apro il frigo e via... qualcosa creo"... si perché gli altri cucinano... lui crea!

Fine divagazione...
Anzi no...

Bene, è giunto il momento di metterlo alla prova... Ok, è vero, è molto creativo e se ti viene la malaugurata idea di chiedergli "cos'hai mangiato oggi?" parte con una filippica pari a quelle di quando ti spiega le opere d'arte, raccontandoti per filo e per segno, ogni minimo ingrediente e passaggio che hanno portato alla realizzazione di un piatto luculliano.
Se sei fortunato forse mezz'ora ti può bastare, ma se per caso si apre la diatriba sulla qualità, quantità  e modalità degli alimenti tenuti in dispensa in frigo o in freezer... apriti o cielo! Accomodati pure sul divano con tanto di copertina perché qui la storia si fa lunga.

Fine divagazione.

Comunque per onore di verità, più di qualche volta mi ha letteralmente salvato la cena.
Anche perché riuscire a creare una ricetta in poco tempo con un frigo che spesso e volentieri offre poche possibilità di scelta è veramente un'impresa titanica... ma sarà la sua ampia esperienza o una sua dote innata... e qui mi viene il nervoso... ce la fa sempre!
 
Io se mi azzardo ad inventare per sbaglio, qualcosa in cucina, come minimo, oltre a mettere a soqquadro l'intera area, sicuramente il risultato dopo un primo timido assaggio, finirà dritto nel cestino dell'umido... chiedete a Zoe se non ci credete!

E comunque i fatti sono andati così:

Conversazione per messaggio (lui in corsivo... io no!)

-cos'hai in freezer?
-hamburgher  gamberi e pollo
-uhmmm... una "finta Paella"?
-magari ce l'avessi...
-intendevo... se ti va, la facciamo... di verdura cos'hai?
-insalata, carote... pomodori, patate e... basta!
-piselli? peperoni? sedano?
-no, no, no...

Sembra più un gioco a quiz!!

-zafferano?
-certo che no!
-ok... curry?
-si!
-il pollo com'è?
-non mi ricordo devo andare a vedere....
-non ci posso credere ma come si fa a non sapere com'è il pollo?...

Ok, ovviamente da qui in poi inizia a spiegare nei minimi dettagli cosa devo fare per ritrovarmi alla fine con una specie di paella rivisitata!

L'idea mi piace anche perché se voglio dare qualcosa da mangiare a "quella povera creatura" come la chiama Mr. Gallery, la mia Zoe... (uhmmm e sarò sincera non capisco perché in fondo, in fondo, trovo sempre una soluzione da mettere nel piatto) non ho alternative!

Comincio a preparare gli ingredienti sul bancone della mia cucina e quando ho tutto di fronte: patate, carote, pomodori, zucchine...mi sento meglio. Molto meglio! Mi sento quasi frizzante, esaltata. Vi dirò la verità, la sensazione che provo deve per forza essere simile a quella che prova un artista di fronte alla sua tela bianca quando colto da ispirazione si prepara a dipingere...
Almeno in quel momento lo immagino così!

Di sottofondo sembra che suoni una musica che scandisce i movimenti delle mie mani e i movimenti del mio corpo.
Tutto  è in sintonia. Tagliuzzo, sbuccio, divido, riassemblo, mescolo, assaggio (cosa non così scontata per me, che sono abituata a far da mangiare senza assaggiare... uhmmm questo è un vero e proprio oltraggio per le orecchie di Mr. Gallery!) e mi accorgo con stupore e divertimento (incredibile sì mi sto divertendo...) che ciò che sto creando con una passione smisurata, mai provata prima davanti ai fornelli,  assomiglia non ad un piatto, bensì ad un'opera d'arte.

In questo istante sono un'artista, si perché ho la mia tavolozza, i miei colori, i miei materiali, la mia tela (che in questo caso è la mia enorme padella)...
Certo è, che ho qualche problema con le dosi, con le misure... siamo in 2? E chissà perché viene sempre fuori un piatto per 10! Vabbeh, torniamo alla poesia...
Dove eravamo? Ah si, la cucina è il mio studio con tutti gli attrezzi necessari alla realizzazione dell'opera, la luce è quella giusta e tutto è fantasia e creatività.
Mi sento euforica da un lato e rilassata dall'altro, ho lasciato in men che non si dica, tutta  la tensione e la negatività accumulata nella giornata fuori da questa stanza, anzi credo che se ne sia proprio andata via in cerca di altre vittime a cui dar fastidio!

Il profumo è così inebriante che attira i miei topini, Zoe e Stella, come se fosse la melodia di un flauto magico...
fatalità si presentano entrambe nello stesso istante e mentre una fa "miaooo" l'altra dice: "c'è un profumino delizioso, che fai di buono?"
Il lieve sobbollire della pentola  mi ricorda un qualcosa di mistico, un ritmo che scandisce il tempo come un suono di tamburi lontani. Altri strumenti si uniscono. Tutti devono rispettare questo ritmo per suonare insieme una sinfonia meravigliosa.

L'opera sta cambiando, si sta trasformando, i colori prima accesi, ora cambiano intensità e cominciano a mescolarsi creando sfumature nuove, diverse, inaspettate... I gialli virano verso i bruni e i rossi lentamente si spengono... tutto si trasforma...
L"opera si sta avvicinando alla sua forma finale.

Presa dal brio, preparo quasi danzando la tavola e Zoe mi segue perché non vede l'ora, di addentare la suddetta opera.

Arriva il momento tanto atteso.

Paul Guaguin - Nafea faa ipoipo 1892
Non posso credere ai miei occhi, questa "paella non paella ", visto che ahimé mancano alcuni ingredienti, a detta sua fondamentali, può essere paragonata ad una tela di Gauguin... pronta da mettere in cornice e poi all'asta!

I profumi di spezie ricordano terre lontane, ecco perché Gauguin. I colori prima vivaci e poi tenui, il calore della sabbia e la brezza del mare che mi sembra percepire mi portano a viaggiare con la mente.
Gli aromi delle erbe che ricordano il viaggio in un paese sconosciuto... ai margini del globo.
La pace, la tranquillità, la rilassatezza, la spensieratezza di una vita lontana da tutto ciò che è moderno. Ok, mi sono fatta prendere un po' la mano...

 Io e Zoe in contemporanea portiamo alla bocca il primo boccone e qui si apre il paradiso terrestre... polinesiano!
È  fatta!

Oggi avrò anche passato un'intera giornata a cercare di trovare il positivo da qualche parte... capire quale piede usare per prima alla mattina... ma mai avrei pensato di trovarlo in un luogo in cui non sono solita cercare... la cucina!



Vabbè oggi non vi avrò raccontato e parlato di arte in modo specifico, ma anche questa secondo me è arte... L'arte di vivere ed emozionarsi con il quotidiano!

Editor la tua ricetta era super! Cosa? Non devo dire a nessuno che mi hai insegnato a fare questa Paella?
Ne va della tua reputazione di Chef luculliano?
Ok tranquillo lo scriverò solo qui per gli amici del blog? È tutto sotto controllo!

P.S. qualcuno vuole la ricetta?

- LA FRASE DEL GIORNO -

"nella prosperità i nostri amici ci conoscono; nelle avversità noi conosciamo i nostri amici" 
John D. Rockfeller

martedì 21 aprile 2020

Alla fiera dell'est... per due... milioni di dollari...




sabato 11 aprile 2020

Buongiorno a tutti!
Sono le 7'00 di un sabato mattina. Più precisamente quello prima di Pasqua... ed io, tanto per cambiare sono già sveglia!
Ma è mai possibile che nemmeno in vacanza riesco a dormire di più?

PAUSA RIFLESSIVA

Oh cavoli, è vero lo so, sono in vacanza forzata da più di un mese e anche se vado a letto più tardi la sera, verso la mezzanotte, rispetto alle 22'00 delle mie giornate lavorative, la mattina immancabilmente alle 6'30 massimo le 7'00 sono sveglia!

Ok, interessava a qualcuno? No?!? Pazienza!

Il guaio è che, anche quando mi "giro dall'altra parte" dicendomi "dormi che è presto" e mi metto con la testa sotto il cuscino, dopo 5 secondi netti, comincio a sudare, pensare, rimuginare sulle cose da fare, mi manca il respiro e... e così sono costretta a uscire a respirare e quando mi rimetto comoda state pure sicuri che sono sveglia come un campanello... Quando sono così, la mia mente comincia già a frullare e a quel punto chi la ferma più?
Ho sempre sentito dire che "il mattino ha l'oro in bocca". Mai più di così, questo detto per me corrisponde al vero!
Mi alzo quindi e in punta di piedi raggiungo il divano. O meglio, l'angolo di divano dove con maestria sistemo il cuscino per la mia seduta di lettura mattutina.
Oggi, ho mille idee in testa... finire di guardare il film di Van Gogh (vedi post), finire di leggere il libro di Thompson,  guardare gli ultimi post su fb, su istagram,  cercare una nuova ricetta per fare il pane, qualche nuova idea per il pranzo e... Ok, se il mio Editor fosse qui, mi avrebbe già  acceso il pc per il film, messo sotto il naso il libro aperto esattamente alla pagina in cui lo avevo lasciato e, si sarebbe messo lui a cercarmi la ricetta... tutto ciò non perché premuroso... ma perché dice, cosa assolutamente non vera, che ogni tanto divago... ma non sprechiamo tempo!
Resto in dubbio per qualche secondo e alla fine opto per il libro. Il resto... vabbeh, a dopo.

Oggi comincio il capitolo che tratta le fiere d'arte e resto piacevolmente sorpresa perché ieri sera al telefono col mio Editor si parlava proprio di fiere più importanti d'Italia... vi descrivo la scena...
Parlando di un pezzo che ho scritto nel pomeriggio, dove trattavo l'argomento aste, mi ritrovo a parlare anche delle fiere italiane (non chiedetemi come ci sono arrivata). Alla sua domamda: "tu sai quali sono le fiere più importanti in Italia vero? Ormai sei ferrata sull'argomento..." prontamente rispondo "certo Artissima di Torino è la più importante!"
A quel punto sento il mio Editor che comincia a tossire... eccoci ci risiamo... ma uffi! Non era Artissima la fiera più strana, più fuori dagli schemi, più importante insomma... più, più...?
Allora per salvare la situazione dico velocemente: "Ah no, dai che sciocca, è sicuramente Grand'Art di Milano... scusami un errore di distrazione..."
Purtroppo... la situazione peggiora e non sento più la tosse ma un mugugno... o forse è il fischio del fumo che gli esce dalle orecchie?
Con un tempismo da record, riprendo il discorso prima di lui per salvare il salvabile e dico: "Caspita se non è Artissima e nemmeno Grand'Art allora è sicuramente la fiera di Bergamo!!!". BINGO!!! ...nel senso colpito e affondato!

Silenzio...
Troppo silenzio...
Respiro affannoso... uhmm è già qualcosa. Vuol dire che è ancora vivo...!

"Ehmm, Editor ci sei? Tutto bene? Stai bevendo un bicchiere d'acqua?"
"Ma con tutto quello che stai leggendo e che ti sto spiegando possibile che non hai ancora chiaro quali sono in ordine le fiere più importanti in Italia...? (Non ci crederete ma questa frase l'ha detta tutta d'un fiato e ne aveva ancora!). Allora al primo posto c'è la fiera di Bologna ti ricordi vero che esiste?"
"Ecco. Giusto! Ma Santa polenta, mi sembrava di aver dimenticato qualcosa!" dico ridendo e mentendo spudoratamente.
Credo che si stia trattenendo e non poco... Poi riprende: "La seconda è Artissima poi c'è il MiArt e non Grand'Art, poi ArtVerona e per finire tutte le altre, compreso Bergamo, GrandArt Padova ect. ect.!!"
"Ok, ora è tutto molto chiaro!!" Dico sollevata e contenta di averci capito qualcosa in più.

Ma torniamo al mio libro che oggi vuole proprio parlare delle fiere più importanti del mondo.

Comincio a leggere e non posso credere a ciò che mi sta succedendo: mi sento completamente risucchiare dalle pagine di questo libro e la sensazione è fantastica...
Mi piace talmente tanto, sapere di tutti i meccanismi che regolano le fiere, che vorrei saperne di più,  ancora di più...
Ho una sete di conoscere che se ce l'avessi avuta 20 anni fa forse sarebbe stato meglio!!
Ma il tempo in questo caso, non ha voluto collaborare e quindi, chi se ne importa! Io sono convinta del detto: "non è mai troppo tardi..." Se vuoi imparare una cosa o cambiare qualcosa, lo puoi fare anche a 90 anni!
Io ne sono la prova vivente!!! Ok, cosa avete capito? non ho 90 anni... ne ho meno della metà, ma ne sono comunque un esempio! Insomma avete capito, no?

La cosa che mi elettrizza di più, è che leggendo non vedo l'ora di scriverci un pezzo.
So benissimo che interesserebbe anche a voi, visto che non è un argomento noioso come pensavo... Solo che nella telefonata di ieri sera quando ho per caso solamente accennato all'argomento dicendo: "Sai Editor, mi piacerebbe un giorno scrivere sulle fiere e su ciò che mi racconti...." lui mi ha prontamente stroncato dicendo: "Assolutamente NO. Prima vai a vedere Artissima e non solo, anche qualcun'altra e poi se ne parla!".
Come vedete rispetto sempre le sante decisioni di Mr. Gallery...
infatti non scriverò delle fiere in generale... ma delle 4 principali fiere del mondo!
Dite che non vale... che lui non aveva specificato bene? Uhmmm potrei dirgli che io avevo inteso che... Oh insomma, io ho voglia di parlarvi di questo argomento... e lo faccio! E' come mettere davanti a un bambino una caramella e dirgli "Però non devi mangiarla!" È contro natura.

Ripensandoci, dite che quando leggerà questo post per correggerlo e si accorgerà che sono stata un pochino disobbediente farà tremare il suolo terrestre... Ok facciamo una cosa: io vi avviso prima, voi tenetevi pronti e attaccatevi da qualche parte... poi se la fortuna mi assiste e magari è di buon umore, dopo i suoi 2 famosi caffè, allora ci saranno più chances per uscirne indenni!

Cominciamo!

Le fiere sostanzialmente servono ai galleristi per avere in un'unico luogo, per un breve lasso di tempo, il più alto numero di collezionisti a disposizione. E soprattutto competere con le case d'asta. Infatti, negli ultimi anni la concorrenza fra il mercato primario, quello delle gallerie ed il secondario, quello delle aste, si è sovrapposto e le opere d'arte contemporanee presentate in queste occasioni, sono pari o addirittura superiori, per qualità e quantità a quelle che circolano nel mondo delle aste.

Le fiere internazionali d'arte che per fama possono aumentare il valore delle opere presentate sono 4.
La prima (in assoluto la più importante) si tiene in Olanda, a marzo ed è la TEFAF di Maastricht.
Al secondo posto troviamo ART BASEL che si tiene a giugno, nella città svizzera. Al terzo c'è ART BASEL MIAMI (che a quanto mi dicono, è quella più divertente, frivola e modaiola... ci sono feste, gente dello spettacolo, dello sport e gozzoviglie di ogni genere) che si tiene a dicembre in Florida ed infine al quarto posto c'è FRIEZE che ha luogo a Londra ad ottobre.

Queste fiere sono appuntamenti irrinunciabili per i galleristi, per i collezionisti più importanti, i consulenti, i curatori, i direttori di musei, gli artisti, la stampa, la televisione e tutto il resto di questo "popolo dell'arte" al quanto singolare e variopinto.

I collezionisti adorano le fiere perché sono economicamente convenienti, qui infatti i super ricchi hanno poco tempo e possono cercare e comprare più cose nello stesso luogo, paragonando anche i prezzi.
Pensate che a Miami, nei giorni di fiera il traffico aereo di veicoli privati aumenta del 600 % e tenete presente che già normalmente è uno dei più importanti al mondo!

Il modo di acquistare l'arte cambia. Tutto è più frenetico, veloce. Non si gode della tranquillità che si trova in una galleria, ma addirittura i collezionisti spesso si ritrovano ad acquistare in modo compulsivo anche perché durante l'anno spesso non vanno nemmeno a cercarla in una galleria.
Ma lì oltre alla migliore proposta esistente in quel momento sul mercato ci sono i riflettori! E per un certo tipo di pubblico la visibilità è più importante di tutto il resto!

Vantaggi delle fiere?
La presenza di altri offerenti rassicura il potenziale compratore sul valore dell'opera, ad esempio, e questo non lo sapevo ma Mr. Gallery me lo ha confermato, nelle fiere la tanta gente e le etichette "venduto" appiccicate su molte opere esposte rassicurano il collezionista.

Può succedere addirittura che alcune gallerie, per impressionare e attirare i collezionisti, espongano opere già vendute, che vengono collocate proprio all'ingresso dello stand  per invitare i collezionisti ad entrare a vedere il resto delle opere "rimaste" in vendita.

Svantaggi delle fiere?
Per il gallerista assorbono molto tempo e denaro.
Se infatti uno di questi signori dell'arte, decidesse di farle tutte e 4 dovrà passare settimane lontano dalla sua galleria, con relativi costi di viaggio, montaggio e smontaggio dello stand, assicurazione, pubblicità e l'intero mese, che precede la manifestazione, impegnato a contattare i collezionisti. Partecipare a tutto gli costerà tra i 200-350.000 euro (stima per difetto) il che spesso, supera il costo dell'affitto annuale dello spazio della galleria stessa.

Curiosità: gli stand a Maastricht possono costare fino a 75000 euro, il che significa che aggiungendo soggiorno, cibo e varie spese di rappresentanza si arriva a spendere 100000 euro!!!
Capperi ma come fanno?

In questo capitolo trovo scritto che oltretutto "Le fiere rispetto ad una galleria sono un contesto terribile per vendere arte perché c'è una cattiva illuminazione, c'è troppa gente, c'è caos e spesso le opere vengono esposte senza alcuna riflessione curatoriale".
Su questo avrei da ridire.
Dipende dal gallerista. Lo so per certo. Ho visto lavorare Mr. Gallery (e qui lo ringrazio per tutto... sperando di farmi perdonare...) e so come fa.
Lui ad esempio, studia nei minimi dettagli la disposizione delle opere (altezza, luce, posizionamento). Da quando sa il numero dello stand e dove sarà posizionato all'interno del padiglione fieristico si adopera con schizzi, disegni e progetti per trovare la soluzione più adeguata. Quella che può rendergli di più. Bravo Editor, sono fiera di te!

Maastricht è la fiera che nessun gallerista vorrebbe perdersi, molti sostengono che quegli undici giorni di fiera, rappresentano tra il 40 ed il 70 percento del fatturato annuo!

Alla base del successo di questo tipo di fiere sono la serietà dei galleristi e la qualità delle opere esposte. Pensate che esiste uno staff di esperti che valuta se le opere proposte dal gallerista sono o no all'altezza della manifestazione! Tale procedura garantisce l'affidabilità della fiera.

L'inaugurazione è riservata e rigorosamente solo su invito a galleristi, giornalisti, principali collezionisti.

La maggior parte dei lavori più importanti viene venduta nella prima ora di fiera, di cui la metà nei primi 15 minuti!!! Ma vi rendete conto!!!
Il periodo di apertura è importantissimo ed entrare prima di un altro vuol dire avere la possibilità di chiudere o no un affare.
Pensate che a The Armony Show a New York (altra fiera tra le top 10) a volte il biglietto "normale" per entrare costa "clandestinamente" alle cinque del pomeriggio 1000 dollari, alle cinque e mezzo 500 e alle sette e mezza 250. Ma i 1000 rischiano di non essere un buon investimento perché i galleristi spesso invitano i migliori clienti a mezzogiorno!

L'alto numero di ipotetici clienti, tutti concentrati in un unico luogo e con poco tempo a disposizione,
porta questi ultimi ad affrettare le scelte e spesso sono disposti a pagare una maggiorazione sulle correnti quotazioni pur di poterlo acquistare!... Insomma subiscono la paura di restare senza opere... Un po' come succede a me il primo giorno di saldi da Zara, ma con prezzi al ribasso!

Le gallerie per partecipare devono fare domanda e non è sempre detto che vengano scelte.

Questo è quanto ho imparato oggi sulle fiere internazionali.
Sarò sincera, questo mondo mi ha entusiasmato a dismisura e se mi domandassero quale potrebbe essere il prossimo viaggio appena finisce la quarantena? La risposta sarebbe: "andare a vedere una di queste fiere" ok... magari se fosse possibile con lo status di "VIP"... beh, così sarebbe decisamente meglio!!!

Sono contenta, e ho il sorriso stampato sul viso, da quanto lo sono...
anche perché mi rendo conto, nonostante il mio Editor me lo avesse ripetuto duecentomila volte, che questo libro di Donaldson... ehm, scusate, Donald Thompson, è veramente fantastico... Soprattutto perché mi accorgo pagina dopo pagina, che mi sta facendo sognare ad occhi aperti.
Già l'arte lo fa di suo, ma se ci si mettono pure libri come questo allora sono fritta!

Ora resta solo un piccolo inghippo da superare: come e quando inviare il post al mio bravissimo, intelligentissimo, preparatissimo... Editor?
Ok dite che queste belle parole lo faranno incavolare ancora di più?
Quindi? Ah, pensate che l'effetto sorpresa lo stenderà subito e non avrà la forza di ribattere?
Bah... io ci provo?
Se leggerete questo post allora l'effetto sarà stato positivo... altrimenti... Paura!!!

P.S. Io, se potessi, come prima fiera andrei ad Art Basel Miami...e voi?

- LA FRASE DEL GIORNO -

"non criticate quello che non riuscite a capire
Bob Dylan