lunedì 13 aprile 2020

Un ombrello "Blu Klein" per Jean Michel...


novembre 2019

È una domenica di novembre. Fuori piove a dirotto.
Sarebbe la giornata perfetta per rintanarsi in casa a guardare vecchi film o leggere un buon libro, magari "d'arte", facendosi coccolare dal rumore della pioggia che batte nel sottotetto...
Il guaio è che ho un difetto. Ora ve lo svelo, ma tenetelo x voi... ve lo dico sottovoce...
Se mi metto in testa di voler fare una cosa, come in questo caso andare a vedere una mostra, la voglio fare, anzi lo faccio!!!

Altrimenti, ci resterei male e so' che se non andassi, rinuncerei sicuramente a qualcosa di bello!

Quindi sfidando il freddo e le intemperie mi sono mossa alla volta di Vicenza per andare a vedere la mostra Kandinskij, Gončarova e Chagall. Sacro e bellezza nell’arte russa alla Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari...
E nemmeno in auto, ma in treno!
Unico compagno di viaggio, il mio ombrello blu (Ok vi chiederete ora che c'entra il colore dell'ombrello... Lo so, il colore a voi non interessa, ma a me piace particolarmente perché ricorda il "blu Klein", del quale magari un giorno, vi racconterò...).

Sono le 9.30 del mattino e non c'è anima viva in giro!
Sembra che l'unica coraggiosa qui, si io...
In realtà quando arrivo davanti al museo noto con piacere che non sono sola...
C'è qualcun altro fuori di testa come me... Meno male!
Il museo apre alle 10, quindi aspetto sotto il mio ombrello "blu", passando in rassegna i volti delle persone che attendono di entrare.
Mi guardo attorno e... Non ci posso credere!!!
Questo palazzo è la stessa sede dove era esposta un'opera di Basquiat... e l'ultimo giorno per vederla era il 3 novembre... "Capperi che peccato me lo sono proprio perso....uffi!!!", penso fra me e me.

Finalmente aprono il cancello, mi metto in fila per prendere il biglietto.
Chiedo gentilmente quant'è e la hostess mi dice che oggi è gratuito! Wow, il mio sorriso si allarga e si allarga ancora di più quando mi dice se voglio vedere anche Basquiat visto che oggi è l'ultimo giorno.
La guardo incredula e farfugliando qualcosa le dico: "Ma certo!!! Ma oggi non è il 4 novembre?" Evidentemente no, è il 3!
Raggiungo la sala per fotografare prontamente l'opera da postare su fb, da far vedere agli amici "malati d'arte" come me (e causa della creazione di questo blog), che sono davanti ad un Jean-Michael Basquiat originale... ma ahimè, è vietato fare foto e la hostess è molto decisa a far rispettare la legge... Me ne sto lì davanti un bel quarto d'ora a cercare di assorbire tutte le sensazioni, le vibrazioni, le forme e le parole di questa tela... Chissà cosa mai frullava in testa a questo artista stravagante... È stato un incontro quasi commovente, surreale... Ma soprattutto un'incontro casuale!

Ma chi è costui? Nero, bello come un attore di Hollywood con un affascinante miscuglio di sangue haitiano-portoricano e americano.
Jean-Michel nasce a New York e si appassiona al disegno sin da piccolo, forse perché sua mamma adora portarlo nei musei della città. A 15 anni dopo la separazione dei genitori scappa di casa e comincia vagabondare. Studierà arte, ed incontrerà il graffitista Al Diaz che lo indurrà a dipingere i muri della città  firmando i lavori a 4 mani come Samo (che sta per "same old shit"...la solita vecchia merda!). Pensate avrà anche una piccola love story con Madonna,  quando non era ancora famosa, e conosce pure Keith Haring. Un giorno riesce a vendere delle sue cartoline ad Andy Warhol , ma sarà l'incontro con Emilio Mazzoli uno dei più grandi galleristi italiani, ad aprirgli le strade. Siamo nel 1980. Mazzoli vede i dipinti di Basquiat in una mostra collettiva a NY, quindi invita l'artista a Modena dove gli organizza una personale e dove Jean Michel dipinge l'opera " Untitled del 1982", che nel 2016 sarà battuta all'asta da Christie's per ben 57 milioni di dollari. Qui a Modena il gallerista gli presenterà Sandro Chia e una volta tornati insieme a NY sarà proprio lui a presentargli la sua futura gallerista Annina Nosei, che gli darà un suo garage per dipingere.

La sua amicizia e collaborazione con Andy Wharol comincerà nel 1983. Nel momento in cui diventa famoso comincia a girare in limousine con rotoli di soldi in tasca, indossa solo abiti firmati, e a volte li usa anche quando dipinge e una volta sporchi li butta via. Sempre in questo periodo fa un uso sfrenato di stupefacenti. Con la morte del suo amico Wharol nel 1987, andrà in crisi e morirà l'anno dopo x un'overdose di eroina. Da questo momento entrerà nel mito dei belli e dannati, e dei più grandi personaggi dell'arte del 900.

E la mostra su Kandiskij, Goncarova e Chagall? Tranquilli ve la racconto in un altro post!

P.s. se avete voglia di andare a vedere una mostra non rinunciate a causa degli agenti atmosferici, potreste essere ricompensati positivamente...



- LA FRASE DEL GIORNO -


"nella prosperità i nostri amici ci conoscono; nelle avversità noi conosciamo i nostri amici" 
 
John D. Rockfeller

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