4 aprile 2020
"Lo faccio ora!"
"No, no aspetto..."
"Ma si dai, ci provo!"
"Mah, forse è troppo presto..."
"Però è Lui! E non lo puoi evitare a vita"
"Giusto! ma magari no, non sono ancora pronta..."
"Ooooh ufffi!"
"Ok, ho deciso, o la va, o la spacca!!!"
Ops! Ma ci siete pure voi?
Scusate pensavo ad alta voce e immaginavo di essere sola soletta con i miei imperterriti punti di domanda e punti di sospensione! (avete notato? ne faccio un abuso quasi fastidioso!).
Se ci fosse una macchina creata apposta per conteggiare i punti di domanda e le cavolate che sparo, e aggiungo, quelle che faccio, credo che per saturazione durerebbe giusto 24 ore, non un minuto di più!
Ok ammetto che la serietà e la compostezza, non sempre sono parte integrante della mia routine quotidiana.
Ma che ci volete fare bisogna anche vivere...
Vivere serenamente aggiungo, che non vuol dire infischiarsene delle buone maniere anzi, io le rispetto eccome, vuol semplicemente dire: "godiamoci quel che accade spontaneamente!".
Ecco forse a volte la mia spontaneità supera un po' i limiti... vi state chiedendo se ci sono dei limiti di spontaneità? Ehmmm... e che ne so! ... Vabbeh ok, procediamo!
Nel mio "corso di acculturamento artistico", spesso, dove mi giro "lui" è lì presente.
Ho sentito parlare di "lui" che ha aperto le danze all'arte contemporanea.
Grazie a "lui" possiamo godere di tutta l'arte meravigliosa che è nata dal 1917 anno in cui...
Oooooh... scusate vi state forse chiedendo... "Ma lui, chi è?" TATANNN (musica solenne... suspance... TATARATATANNN...)
"Ops, mi sono fatta prendere un po' dall"entusiasmo... o forse sto cercando di prendere tempo per capire se sono veramente pronta a parlarvi di "lui"...!"
Ok, basta esitazioni. Partiamo!
Lui è: Marcel Duchamp!
Pensate che grazie al suo pensiero è cambiato il modo di fare arte e di pensare all'arte.
Ma vediamo un po' più precisamente che cosa fa costui.
Nel momento in cui decide di smettere di dipingere, era infatti un pittore, comincia a creare i suoi READY-MADE (ovvero, già fatto), cioè oggetti presi dalla vita di tutti i giorni ed elevati ad opera d'arte.
Ok, ora con ciò non si vuole dire che da quel momento ogni oggetto può diventare un'opera d'arte. E nemmeno che ogni persona può essere un vero artista...
Le cose già fatte, diventano arte perché l'artista conferisce loro il nome e l'identità di opera d'arte... L'artista sceglie una cosa che per lui ha un significato e le dà una dignità diversa da quella di un semplice oggetto. L'artista ha quindi un'idea, unica, irripetibile. E soprattutto un potere ineguagliabile!
Prendiamo per esempio "scolabottiglie" del 1914: se lo guardiamo è un semplice scolabottiglie, ma Duchamp ha cambiato la sua funzione, e di conseguenza anche il suo significato e per far si che la sua nuova natura artistica venga accettata, deve inserirlo in un luogo consacrato ad arte tipo un museo o una galleria, cioè deve farlo entrare in relazione con il resto del mondo.
Quindi Duchamp ha tolto lo scolabottiglie dal suo luogo naturale, la cantina, ha messo la sua firma e lo ha messo in un museo, dandogli un nuovo significato artistico.
Alice Zannoni, nel suo libro "L'arte contemporanea spiegata a mia nonna" (vedi il post che le ho dedicato qui), fa un esempio che ci può chiarire le idee: "se io domani mattina vado in un museo mi tolgo le scarpe e le lascio in mezzo alla sala stai pur sicuro che qualcuno si mette a guardarle con interesse diverso rispetto al fatto che siano ai miei piedi, perché?... il fatto di vedere le scarpe in un museo, rispetto che ai miei piedi, ti porta a pensare che possono essere un'opera d'arte".
Da ciò possiamo capire l'importanza del CONTESTO.
Quindi per fare di un oggetto un'opera d'arte non basta solo l'idea, importante è che poi vada a finire in un museo, in una galleria, in un giusto contesto: uno scolabottiglie in cortile resta uno scolabottiglie, dentro il museo, alle gallerie, alle mostre è arte!!!
Curiosità: la sorella dell'artista, quando lui era in America, ha ripulito lo studio in Francia e trovandolo lo ha buttato via!
Nel "1917" data che sancisce il passaggio dall'arte moderna a quella contemporanea, Duchamp presenta il suo ready-made più importante "fontana". Un orinatoio rovesciato esposto come fosse una scultura.
Con questa opera realizzò una straordinaria provocazione concettuale, non rivelò che era lui a farla, la firmò con lo pseudonimo Robert Mutt, e la presentò perché fosse messa nella mostra annuale di artisti indipendenti di New York, l'opera venne rifiutata dal comitato organizzativo di cui lui stesso faceva parte.
Per protesta Duchamp si dimise.
Ma questo fu solo l'inizio.
Infatti denunciò la censura sulle pagine di una rivista, pubblicando la foto della sua opera e innescando una polemica colossale.
Il signor Marcel produsse solo una trentina di ready-made che possono essere suddivisi in due categorie:
1- il "ready made puro" promosso opera d'arte dalla semplice scelta dell'artista (ad esempio lo scolabottiglie o l'orinatoio);
2- Il "ready-made aiutato" cioè con qualche lieve intervento dell'autore (ad esempio "ruota di bicicletta" del 1913)
Chiama il mio Editor, sicuramente vuole assicurarsi che la sottoscritta stia facendo qualcosa pro-blog e che non stia solo contando i peli che le stanno crescendo sulle gambe, visto che l'estetista è clamorosamente chiusa vista la quarantena e la cosa sta degenerando (che Editor di poca fede mi sono andata a cercare... ma forse non sa che esistono altre tecniche per depilarsi....vabbè è un uomo!).
Ovviamente rispondo pimpante perché sono tutta "intrippata" con questo post e lui, appena viene a conoscenza dell'argomento che ho scelto di trattare...: "ahahahah qui ti voglio!!!"
Uhmmm, ho come l'impressione che voglia insinuare che è un compito arduo, difficile...
Ma pronta ribatto che mi sono guardata video, ho letto libri e... quando lui mi interrompe e dice: "Lo sai che Duchamp ad un certo punto ha mollato tutto e ha cominciato a giocare a scacchi?"
Mi spiazza... che mi stia prendendo in giro?
L'unica risposta possibile per non fregarmi è: "certo che lo so!!!"
Mento spudoratamente, perché voglio fargli vedere che so... quasi tutto!!! (Certo è, che quando correggerà questo scritto lo verrà a scoprire che ho... "Editor su dai, non te la prendere, è una piccola bugia bianca!!!").
Vorrei parlarvi di tante altre cose che riguardano questo artista, ma il tutto diventerebbe pesantuccio non credete?
Quindi ho deciso di mia spontanea volontà. Divido questo argomento in due parti, perchè...
Ok, lo confesso: ho chiesto consiglio al mio Editor che mi ha prontamente risposto che ha altro da fare in questo momento...( uffa! solo perchè oggi l'ho già chiamato quelle 12/13 volte... )e non occorre che lo stressi più di tanto per delle piccole inezie...
Caspita a volte ha proprio un bel caratteraccio! Come se le mie perplessità fossero di poco conto....
Lui non ha capito che qui (indico la mia testa) si sta formando l'Arte? È una responsabilità questa, non da poco!
Mi sento investita dell'arduo compito di raccontarvi tutto quello che scopro di questo fantastico mondo e lui...
Vabbeh il resto della storia di Duchamp, ve lo racconto in un' altra occasione, magari andando in giro con la sua valigetta!!!
Ora direte cosa c'entra la valigetta? Continuate a seguirmi... e lo scoprirete!
P.S. ora non pensate di diventare tutti artisti in un nano secondo...
quel periodo è, ahimé, passato. Ora dovreste trovare un'idea strabiliante, innovativa, rivoluzionaria... Ma chissà, magari tra di voi qualcuno ce l'ha già... su forza allora...
- LA FRASE DEL GIORNO -
"L'arte è un gioco fra l'artista e lo spettatore"
Marcel Duchamp
Bellissimo! Il tuo modo di scrivere è molto coinvolgente!
RispondiEliminaGrazie! Coinvolgere è quello che voglio!😁
EliminaBrava Valeria, molto brava... E, Auguri
RispondiEliminaGrazie, molte grazie!Buona Pasqua!
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