venerdì 31 luglio 2020

Bacon a colazione...



                                                                                                                                31 luglio 2020

So già in partenza che l'inizio di questo post scombussolerà non poco l'esistenza,
grazie a me già alquanto frizzante, visto i recenti trascorsi, del mio adoratissimo, nonché simpaticissimo ed illustrissimo (forse indorare la pillola mi aiuterà), Editor.

ANTEFATTO
Questa mattina quando sono entrata su fb, la prima immagine che mi è apparsa è stato un buon piatto di "English breakfast" con uova, pancetta e polenta abbrustolita.
Ora, per chi non mi conoscesse, io faccio fieramente parte di quella fetta, giusto per restare in tema, di persone che la mattina si deliziano con colazioni pantagrueliche a base di ingredienti salati...
Ok, il bacon, per motivi di salute, per ora è in standby, ma il resto no... e che capperi!
Quindi immaginate la piroetta allegra del mio stomaco che ha cominciato a reclamare la mitica colazione.
FINE ANTEFATTO

Ora vi starete chiedendo, cosa c'entra tutto questo e perché mai il mio Editor dovrebbe accusarne... Visto, tra l'altro, la sua fama di grande consumatore di pranzi luculliani (e lo si capisce benissimo anche solamente guardandolo: un bel quintalotto che cammina! ops...ho parlato troppo?)
Il fatto è questo:
un paio d'ore dopo aver visto quell'immagine, proprio lui, Mr.Gallery, mi invia su istagram un link che parla indovinate un po'? Si parla di Francis Bacon!!!

Artista di fama internazionale di cui ricordo l'esistenza solo collegandolo alla sacra pancetta...
il famigerato bacon, appunto!

Tu... tu... tu... tuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...

Editor ci sei?
Tutto a posto?
Ehm... Scusate un attimo, forse c'è qualche problema di linea.
Ah no, che sbadata! Non è la linea... ma il suo elettrocardiogramma...
Uffi però! Mr.Gallery, sei il solito melodrammatico, esagerato, commediante!

Pensate che non posso nemmeno  rivelare per conflitto di interessi... suppongo, o un qualche conto in sospeso... chissà... ma io ho il sospetto che sia solo gelosia, chi è l'autore del link interessantissimo che mi ha girato. Pena: la cancellazione istantanea dalla lista dalle sue super amicizie...

E pensare che ero convinta che il mio essere un po' "Scaramacai" mi rendesse inattacabile!

Ora però, vi racconto cosa ho scoperto in questo video di Carl... ops! scusate, devo stare zitta mantenere la riservatezza... non posso dire che parlerò di Carlo Vanoni e non chiedetemi il link... basta cercarlo su google...

Il signor Pancet, ops scusate di nuovo, il sig. Bacon è di origine irlandese e nel suo primo impiego era un arredatore, vendeva mobili.
Comincerà a dipingere da autodidatta dopo aver visto un'opera di Picasso.
Nel 1934 riesce ad esporre i suoi lavori a Londra ma la mostra non ha successo e quindi lui che fa? Distrugge tutte le sue opere e si da all'alcool e ovviamente ad altri vizi! Vizio che le rimarrà per tutta la vita.

Le sue opere d'ora in poi rappresenteranno la drammaticità dell'esistenza umana, l'uomo che grida, l'uomo che sta dentro una gabbia...


Più ascolto questa storia più mi rendo conto di quanto effettivamente lui, attraverso una delle uniche opere che so riconoscere come sua "Ritratto di  Innocenzo X"... esprime con forza e profondità tutta questa sua visione difficile, cruda, dura e per nulla spensierata della vita umana.
Ok è da ricordare che siamo nel periodo subito dopo la seconda guerra mondiale... di conseguenza in un momento storico decisamente non facile...

Ascolto assorta la sua descrizione e mi felicito per il fatto che il signor Van...
Shhh, silenzio, stai zitta boccuccia mia... non si può dire... Comunque, mi chiarisce per l'ennesima volta una cosa: che oramai mi vergogno quasi a chiedere al mio Editor.
Sarò più chiara... Nella speranza che entri nella mia testa una volta per tutte.

Negli anni 50 la pittura figurativa, ad esempio quella di Bacon, viene quasi sostituita dalla pittura informale. Che attenzione non è da confondere con quella "astratta" perché priva di forme geometriche... ORA E' CHIARO A TUTTI, VERO?
Si dai, e per semplificare di più le cose vi dico anche che, in Italia si chiama pittura informale ma in America, espressionismo astratto.
Esempi possono essere Pollock, Vedova, Harthung, oh Santa polenta!
Tutti artisti che mi piacciono un sacco...
Quindi da ciò posso dedurre di essere un'appassionata di arte informale...
WOW! Che emozione! Ora finalmente lo so. L'ho capito!!!

Insomma, molto probabilmente nessuno se la sentiva più di dipingere la figura umana visto le nefandezze successe con la guerra.



Ma Bacon invece, decide di farlo.
Di prendere come soggetto il Papa prendendo spunto dal ritratto di Innocenzo X di Velasquez, artista spagnolo del 1600, perché figura buona e di stravolgerlo ingabbiandolo e facendolo urlare proprio per tutto ciò che è accaduto.

Il mio primo ricordo/incontro con Francis Bacon, va allo scimpanzé (o scimmia ?) che ho visto al Guggenheim di Venezia...
Ne rimasi affascinata senza saperne bene il motivo. Anche perché allora non ci capivo proprio nulla di arte, eppure mi era bastato sentire il trasporto e la magia con cui lo descriveva Mr. Gallery per farmelo piacere immediatamente...

Curiosità: custodisco ancora gelosamente sul mio comodino il libretto informativo delle opere e spesso torno a dargli un'occhiatina...

Il suo studio, quello di Bacon... insomma anche voi! Se non riuscite a seguirmi però!
Dicevo, il suo studio, nonostante le opere negli anni 80 fossero già vendute a prezzi altissimi (e qui si parla di miliardi!),  era uno sgabuzzino disordinatissimo. Dove qui, nel completo caos lavorava e passava la giornata.

Imparo un'altra nuova cosa: che la sua non è una pittura illustrativa.
Perché se fosse tale, si rivelerebbe immediatamente. Semplicemente guardandola. Mentre la sua, è forma di pittura "non illustrativa": passa prima per la sensazione e solo dopo lentamente riporta alla realtà.
Usando questa forma di pittura ci fa arrivare ad una realtà altra, più profonda.

Mi ritrovo super impegnata a racimolare tutte queste informazioni nella speranza che qualcuna di esse sedimenti dentro quella parte di me che si sta acculturando inesorabilmente (vero Editor? Ci credi anche tu in questo crescente acculturamento in me? VERO?!?)

Silenzio...

Vabbeh, io ne sono convinta e questo è sufficiente!

E comunque sono soddisfatta!
Oggi mi sono sentita di nuovo sul pezzo, mi sono emozionata nel ricordare ciò che ho vissuto e soprattutto al pensare a come sto lavorando: su di me per migliorarmi e per poter vivere (e non dico "rivivere" perché dopo questa mia avventura sarò cresciuta, cambiata, migliorata e tutto sarà da vivere come nuovo, in maniera speciale ed in modo unico...) in pieno queste e più grandi emozioni al più presto...

Ho interiorizzato concetti nuovi ho allargato i miei orizzonti e soprattutto ho animato un po' la giornata del mio carissimo Editor che senza le mie chicche di saggezza si annoierebbe moltissimo...
Tranquillo Editor io sono sempre attiva! O almeno ci provo!

P.S. E voi cosa amate mangiare a colazione?

mercoledì 29 luglio 2020

Caravaggio, a me!

Quando ho scritto questo pezzo, non sapevo che il mio post quarantena sarebbe stato un po' più difficoltoso di quanto potessi immaginare...
Ma io non mollo e quindi... 


28 aprile 2020

Ho deciso!
Si! si, ne sono oramai più che convinta!
Devo farlo!
Non ho più scuse...
E poi sicuramente mi servirà (come dice quel qualcuno di mia conoscenza..)

Uhmmm ma è veramente..." palloso"... Ecco, l'ho detto!
Uffffffffffffff...

Forse i continui richiami inaspettati che mi arrivano dai libri che leggo, dai video che ogni giorno scorro sui social e dalle affermazioni che sento dal mio stesso Editor...

RIFLESSIONE
"Si, mia cara... capiresti di più se ti decidessi a sfogliare qualche libro di storia dell'arte, magari semplicemente il tuo, quello delle superiori"
Se solo sapesse che si ho anche avuto la buona volontà di cercarlo, a casa dei miei che hanno tutti i libri e quaderni di tutta la mia carriera scolastica... E l'ho pure trovato! Ma da quanto era fatto male,  immagini microscopiche scritte ancora più piccole, l'ho prontamente nascosto in mezzo agli altri libri con il chiaro obiettivo di non ritrovarlo mai più! Brrr che orrore!
FINE RIFLESSIONE

...Mi hanno convinto che è giunto il momento di imparare qualcosa sull'arte antica.

Partiamo dal presupposto che già dell'arte contemporanea, quindi l'arte di buona parte del 900, ho un bel minestrone in testa!
Anche se l'arte del '900 è quella che mi fa sospirare di più, è quella che mi fa letteralmente attorcigliare le budella a tal punto da farmi uscire emozioni fino a quel momento quasi sconosciute. E' quella che quando scopro qualcosa di nuovo mi fa sentire viva, piena di vitalità! Soprattutto da quando comincio a riconoscerne le opere, gli artisti... e basta!

Si dico basta perché non mi vergogno ad affermare che ad oggi non mi sono ancora ben chiare le correnti pittoriche che hanno caratterizzato questo secolo, e se (Editor non commuoverti... lo so che per un uomo duro e tutto d'un pezzo come te è matematicamente impossibile, ma ricordati: mai dire mai!) fino ad ora non mi era importato niente di conoscerle, preferendo di gran lunga soffermarmi sull'opera e sull' artista,  da oggi, sento il bisogno di chiarirmi un po' le idee e di conoscere tutte queste benedette correnti, tutti questi benedetti stili... Ok, ancora non so bene come chiamarli...

Ecco magari qui ci vorrebbe un aiutino!

Detto questo, non mi vergogno nemmeno ad affermare che non so praticamente nulla nemmeno dell'arte precedente...

Motivo questo di disperazione continua da parte del mio Editor che a volte è costretto ad ascoltare strafalcioni "ciclopici"(come dice lui) del tipo "ma come mai nella storia di Caravaggio non c'è scritto che ha dipinto la Cappella Brancacci di Firenze?"... risposta con rischio di esplosione di coronarie "forse perché è stato Masaccio?"
"Ok, ok, ho sbagliato a dire il nome tanto sono più o meno dello stesso periodo..."
risposta con strabuzzamento degli occhi al cielo con mano disperata sulla testa "A dire il vero Masaccio vive circa 300 anni prima!!!!"

OPSSSS!

Quindi i molti segnali che mi sono implicitamente arrivati come la collana di arte che mi sta regalando mio padre,  i continui ed insistenti riferimenti storici che trovo nei libri che leggo e nei discorsi che sento, vogliono dirmi probabilmente anzi oramai ne sono certa, qualcosa di importante.

Tempo fa, Mr. Gallery mi ha detto una cosa che il mio cervello ha sì recepito ma poi archiviato.
Ora è un po' di giorni che è ritornata a galla ed è questa:
"Per capire e apprezzare l'arte contemporanea devi conoscere almeno le basi, della storia dell'arte... da quella antica fino ad arrivare ad oggi!"

Qui potrei aggrapparmi per giustificarmi, a quello che diceva Rothko e cioè che "per conoscere l'arte antica si può partire dall'arte contemporanea con un viaggio a ritroso..." diceva più o meno così!!! L'ho letto da qualche parte. Ne sono sicura!

Ok, va bene. Non ho più scusanti!

Quindi su suggerimento del mio Editor ho ordinato un libro di storia dell'arte "vecchio come il cucco" (il solo fatto che lo usasse lui quando era in giovane età... la dice lunga... ops Editor stai forse leggendo anche tu? Scherzavo, dai...) ma che secondo lui mi farà innamorare ancora di più dell'arte e mi aiuterà a fare chiarezza!
Testuali parole: "Già solo l'introduzione ti farà innamorare! E' meravigliosa è un libro che ho riletto più e più volte... ti chiarirà le idee... sicuramente!."

Ora non che non mi fidi del sapere e della saggezza infinita del mio Editor, ma gli ultimi libri (interessantissimi e spettacolari) che mi ha consigliato non sono stati per niente una passeggiata.
Anzi... e in fatto di chiarirmi le idee... si lo hanno fatto dopo che me le sono fatte chiarire anche da lui!!!

Ok tutto questo era per dirvi che ho finalmente deciso di dedicare il mio tempo anche ad artisti del passato remoto o addirittura trapassato remoto e ho deciso di partire dal mio amico Caravaggio!
Si chiamarlo amico me lo rende un po' più vicino, più reale. Insomma, meno da sbadiglio del tempo delle superiori... per intenderci, non so se riuscite a seguirmi...

La prima cosa che ho fatto è stata quella di guardarmi le immagini delle sue opere più famose per vedere se ne riconosco qualcuna e... sorpresa!
Ne conosco tantissime o meglio sapevo che esistevano ma, non sapevo che era lui l'autore...
Forse detta così, suona ancora peggio, ma cosa ci posso fare...

Guardando le opere mi accorgo che vorrei tanto esserci davanti. Per poterle meglio apprezzare e per poter notare con meraviglia tutti quei particolari che sto vedendo nel libro.
Vorrei saperne di più di questo artista che ha fatto della "luce" un qualcosa di essenziale per dare vita all'immagine, per renderla più reale, tangibile e sincera.

Mi cade l'occhio sui musei che ospitano queste tele e scopro che molte sono sparse tra Milano,  Firenze e Roma, ma soprattutto in quest'ultima città se ne trovano parecchie...
Ecco allora che ho una genialata, sì  la genialata delle 16.42...
Visto che uno dei miei progetti finita la quarantena è quello di andare a Roma a vedere la Galleria di Arte Moderna, che è stata rimodernata ed è il luogo in cui ha lavorato una delle donne che più mi affascinano nel mondo dell'arte, Palma Bucarelli, potrei proporre al mio Editor di fare con me una "full immersion" nell'arte di... almeno 48 ore!
Che dite secondo voi accetterebbe? Riuscirebbe a sopportare tutte le mie domandine, curiosità e figurette varie senza farsi esplodere le coronarie?
Uhmmm ok, sarò clemente e prima di fare una domanda conterò fino a 10 per valutare bene se è il caso di farla!!!

Nel frattempo mi butterò a capofitto nella lettura del volume che mi introduce questo artista e dei suoi colleghi che hanno animato l'arte prima del XX secolo, così almeno quando parleranno di qualcuno o di qualche opera forse la mia mente sarà più pronta e sicuramente più "acculturata"!

P.S. E i vostri progetti post quarantena quali sono?

lunedì 27 luglio 2020

Dal Rivoli al Mart

 lunedì 27 luglio 2020

Il post che vi propongo oggi l'ho scritto in pieno Covid, 
prima dell'imprevisto ospedaliero che poi mi ha travolto...
Di fatto quindi, per me, non è ancora cambiato nulla. 
I musei li visito ancora in rete e mi devo purtroppo accontentare... 
ma... Ma presto tutto cambierà e allora...



21 marzo 2020

Ecco, sono le 11 della mattina e non vedo l'ora che mia figlia lasci libero il pc, è in video lezione..., povera cucciola e poveri tutti loro costretti a casa...
Ok, il motivo di questa "smania" computerizzata? Per poter finalmente partire per una nuova avventura... in internet si intende... Si in rete... lo so, per me, sentirmi dire certe parole o ancora immaginarmi solo qualche mese fa ad aspettare l'ora per "navigare", mi fa credere proprio di essere un'altra persona, un'altra me!

Oh Santa polenta! Vi immaginate un'altra me in giro a scorrazzare per i musei?
No Editor, tranquillo era solo una supposizione... non occorre che fai finta di svenire...!

Cavoli io che ho sempre odiato video giochi, Playstation e tutto ciò che riguarda questi mondi virtuali... ora ne sono totalmente vittima... causa ovviamente 'sto maledetto Virus...
Quindi? Tecnologia e mondo virtuale a noi due!
Non so cosa darei pur di ripartire con le mie toccate e fughe ai musei, fiere, gallerie...
ok, direi proprio che non sono mai state così veloci, ma ci stava bene nel discorso...
con le mie avventure e soprattutto con le mie figurette che mi contraddistinguono quando sono in avanscoperta di luoghi nuovi, tutti da esplorare.
Ho voglia di uscire, di godere di tutto quello che c'è di bello in questo mondo.
Ho voglia di respirare a pieni polmoni tutta l'arte che esiste.
Ho voglia che mi entri dentro, che mi inondi. Che pervada ogni millimetro del mio essere, della mia anima.
Ho voglia di stupirmi, di aprire la bocca dicendo quel magico "Oooohhhhh" ( Si Editor, facendoci entrare anche i moscerini!) che contraddistingue di solito le facce meravigliate dei bambini difronte ad una sorpresa, ed anche la mia difronte alle opere che incontro!
Se sono davanti a qualcosa di stupefacente i miei occhi si illuminano (sapete, se siete bravi osservatori potreste anche vedere un luccichio sfavillante!) il sorriso si allarga a dismisura e chi si trova vicino a me in quel momento potrebbe sentire "Oooh non ci posso credere" condito da smorfie ridicole e battito impazzito del mio cuore oltre a intravedere lo sfavillio di stelline di cui vi ho accennato sopra!
Se al contrario l'opera non mi piace lo esprimo con una faccia perplessa, dubbiosa, contrariata... ok, disgustata e se la mia curiosità lo vuole, provo a ricercarne il significato, altrimenti la guardo dico "uhmmm" e passo oltre. Per poi ovviamente pentirmene.
A volte mi capita anche di non saper scegliere se mi piace o non mi piace e allora mi ci piazzo davanti con aria di sfida, quasi arrabbiata, per ricercarne i pro e i contro.
Non so mai come andrà a finire... potrebbe essere che i pro li scoprirò più avanti, con le mie successive incursioni nei libri e ahimé, come succede ultimamente, sulla rete!
Eccoci al punto di partenza la rete! Ok, lo so, lo so, dovrei stendere un tappeto rosso sotto questa parola, perché si, effettivamente mi sta aiutando molto. E' una risorsa inesauribile di spunti ed informazioni indispensabili e poi, diciamocela tutta se non ci fosse dove sarebbe il mio blog?
Il mio adorato blog!
Vi farò una confidenza, ho azzeccato il momento adattato per aprirlo perché essendo a casa ho molto tempo per dedicarmici e, tenermi di conseguenza attiva. Ma non posso negare che vedere le opere dal "vero" ha tutta un'altra presa sul mio essere... anche se...
La scorsa settimana il mio Editor mi ha inviato l'ennesimo link per poter viaggiare virtualmente nel mondo dell'arte, dicendomi "Vai a vederlo è fatto benissimo ci sono musei, mostre, storie di artisti collezioni fantastiche... E' RAI CULTURA..."

Ed io in risposta penso prima "Capperi, il mio Editor sta proprio invecchiando o forse questa quarantena gli sta ammuffendo il cervello... ma non si ricorda che è stato uno dei primi link che ho condiviso ad inizio "coronavirus?" Poi dico cercando il tatto che non trovo: "Senti Editor, forse è il caso che vai nel tuo orticello a spaccare un po' di legna... così, per rilassarti e fare mente locale... così tanto per distrarti un po'... perché questo link l'abbiamo già postato e..."
Silenzio.
Silenzio di tomba.
Silenzio con leggero ticchettio di tasti premuti a tutta velocità sul computer...

Questa situazione mi ricorda altre immagini simili...
Dovrei fare il conto alla rovescia? Si prospetta l'esplosione di una bomba? Devo chiamare i soccorsi... Ma per lui... o ....per me....?

In quel momento mi arriva il link del Castello di Rivoli...
Lo guardo dubbiosa ma, allo stesso tempo vogliosa di aprirlo il prima possibile e quando lo faccio mi accorgo che siamo su Rai Cultura e non su Raiplay (vabbeh dai, io avevo in testa quello)
Oppppppsssssss! Linguaccia lunga mia... mannaggia!
Dall'altra parte del telefono sento un farfugliamento di improperi... e poi "Testa di vitello! Si, Testa di Vitello che non sei altro! Ma ti pare che un Editor come me possa inviarti due volte le stesse cose? Ho capito che ho una certa età ma per tua informazione non sono ancora rincitrullito!"

Quando le conversazioni col mio Editor prendono questa piega e mi rendo conto di averne combinata una delle mie, comincio a ridere.
Riderci sopra, prendendomi in giro da sola... serve. Almeno forse si scorda le cavolate che ho detto (purtroppo però, ho appurato che non le scorda mai... un giorno me le ha pure elencate facendo una lista infinita... bah, non credevo di essere così "scaramacai" come dice qualcuno!).

Ok, appena Zoe lascia libero il campo mi fiondo sulla tastiera prima che qualcun altro abbia la mia stessa idea...
Ah, che sciocca siamo solo io, Zoe e la gatta... che a vederla (sta ronfando profondamente sulla sedia) non credo abbia intenzione di accedere al pc!

Per prima cosa prego che internet funzioni perché ultimamente fa piccoli scherzetti e non vorrei che mi lasciasse a piedi proprio ora che ho una folle voglia di guardarmi il Castello di Rivoli, il Mart di Rovereto e...
Evvai, sono riuscita ad entrare!

Castello di Rivoli - Torino

Non ci crederete sono a Torino dentro al Castello di Rivoli... la direttrice del museo di arte contemporanea la signora Carolyn sta accompagnando me, proprio me (o almeno mi piace immaginarlo!) alla scoperta delle sale e delle sue opere e indovinate un po' chi vi trovo? Penone, Pistoletto, Mertz, Cattelan, De Maria (che mi sbalordisce con i suoi colori vivaci) Sol Lewit, Spalletti ...e tanti altri... Cavoli, mi faccio prendere completamente dall'euforia e mi sembra di essere lì a toccare con mano (Si. Si lo so che non si può, ma forse nella realtà virtuale si può... o scatterà l'allarme anche qui?).

Museo del 900 - Milano


Dopo aver visitato questo magnifico luogo prendo il treno e vado a Trento, ma prima faccio tappa al Museo del 900 di Milano. Lì, visto che è stato il mio primo vero museo di arte moderna e contemporanea, mi sciolgo e mi commuovo quasi, soprattutto perché scopro un museo nuovo... La prima volta che l'ho visto è stato 2 anni fa e non conoscevo ancora nessun artista. Vi lascio immaginare come l'ho visitato... addirittura sono convinta di non aver visto certe opere fondamentali! Certo, essendo la prima esperienza l'unica cosa che mi era rimasta impressa era la "merda d'artista" di Piero Manzoni e i neon di Lucio Fontana (e come scordarli...vedi post)!

Mart - Rovereto


Caspita sono in ritardo. Metaforicamente corro veloce a prendere il treno per Rovereto. Ho prenotato il biglietto per entrare al MART... e qui meraviglia delle meraviglie vengo completamente fagocitata dalle opere di Depero, Balla, Boccioni, Carrà, Casorati, De Chirico, Kounellis, Melotti, Pistoletto e tanti altri...

Curiosità: la domenica che avevo deciso di andare a vedere il Mart di Rovereto (avevo telefonato il venerdì per sapere se era aperto), è stata la domenica che lo Stato italiano ha deciso di chiudere tutti i musei d'Italia!!! Non potete immaginare la mia delusione!

Il museo risponde a tutte le mie aspettative anzi mi meraviglia ancora di più, perché si può fare richiesta di prenotare la visione privata di un'opera che magari in questo momento non è esposta!

Sono sopraffatta dalle emozioni, mai viste tante meraviglie in così poco tempo, ho fatto quasi indigestione, ma al contrario di quando si fa un'indigestione di cibo non ho avuto mal di pancia, anzi sono stata benissimo e mi sono divertita e acculturata tantissimo!
Ad un certo punto Zoe mi fa sobbalzare, dicendo: "Mamma cosa dici se oggi cucino io?"
"Certo amore, prepara pure per le 13 30, se il treno non fa ritardi dovrei essere puntuale!"
La guardo sorrido e le faccio l'occhiolino.
Lei mi guarda ride e comincia a saltare perché per una volta le ho dato carta bianca: può preparare quello che vuole... chissà avrò fatto bene?
Beh credo che dopo tutto questo viaggiare potrei divorare qualsiasi cosa... e poi fortunatamente Zoe è un'ottima apprendista chef... quindi... teniamo le dita incrociate!

P.S. E voi oggi che museo andate a visitare?

venerdì 24 luglio 2020

Un po' di storia: i Medici a Firenze

23 luglio 2020

Cosimo De Medici


Un po' di storia...

Lo sapevate che denaro, politica di potenza, metafisica e arte erano già intrecciati in modo indissolubile ai tempi dei Medici?
Nella Firenze del XV secolo la famiglia Medici aveva fondato il suo potere esercitando il mestiere di banchieri. Ma in quanto banchieri-cristiani erano posti di fronte a 2 contraddizioni:
1) come assicurare l' anima in paradiso se accumulare denaro attraverso il prestito a interesse (detto usura!), è peccato?;
2) come mantenere il potere di acquisto con il denaro in una repubblica, se contemporaneamente ci si scontra con la coscienza democratica?;

Semplice i Medici risolsero l'inghippo con l'arte!
La Chiesa ovviamente era contro l'usura. Di conseguenza i banchieri del XV secolo, lo facevano attraverso un complesso gioco di cambio delle monete.
Cosimo dei Medici era insieme ad altri suoi parenti stretti, un collezionista di reliquie, armature, manoscritti, gioielli, cammei e anche benefattore delle arti.
Ma anche se i Medici apprezzavano l'arte in realtà con essa coprivano i loro interessi e soprattutto dovevano garantirsi un posto nell'aldilà.

E così pensate un po', l'amico Cosimo (si, sapete, sono in confidenza) scelse l'ordine domenicano, per il quale era prescritta la povertà, e si fece carico del restauro del monastero di San Marco a Firenze.

Però, nello scambio, tra regali terreni e privilegi celesti, i domenicani dissero: nessuna fama terrena!

Cosimo e l'abate domenicano Antonio, per il loro baratto scelsero un ambito che lasciava spazio per parecchie mosse politiche: l'arte!

Quindi, in cambio di denaro, venne permesso al banchiere di provare la sua fede in Dio attraverso grandiose opere d'arte e con ciò contemporaneamente erigere un monumento al suo potere terreno.
La Chiesa avrebbe dato ad intendere che gli affreschi e i quadri sarebbero serviti ad onorare Dio, e il
nostro Cosimo, sarebbe stato libero da ogni peccato!!! Furbetto eh?!

Più passava il tempo più le Madonne dipinte dai grandi autori del rinascimento diventavano belle, sontuosi i loro indumenti ed i santi rappresentati portavano i nomi dei membri della potente famiglia dei Medici.

Il ricco cristiano aveva portato la Chiesa ad accettare l'importanza del denaro e attraverso l'arte il denaro si era liberato della macchia del peccato.

Una cosa c'è da sottolineare, mentre Cosimo utilizzava i suoi soldi, i suoi successori utilizzarono i soldi delle tasse dei cittadini per assicurarsi l'anima!
Quindi a questo punto, Cosimo, nonostante fosse a tutti gli effetti uno strozzino, si comportò addirittura in modo più onesto rispetto agli altri!!!

Ci sarebbero tanti altri aneddoti storici interessanti da raccontare ma,  preferisco raccontarveli in un'altra occasione!

Ora forse a qualcuno l'argomento di oggi sarà sembrato poco interessante, invece a me ha entusiasmato un sacco, perché so che queste chicche di storia mi aiuteranno a comprendere meglio gli artisti dell'epoca e di conseguenza ad apprezzarli di più...

Inoltre, il mio "burbero" Editor, che è pure appassionato di storia (al contrario della sottoscritta), leggendo questo post forse sarà un po' più contento del mio operato che in questo periodo, lo ametto, latita un po'.
Anche se sono sicura, che comincerà a correggere di qua e di là, perché ovviamente io facendo il riassunto del riassunto del riassunto avrò sicuramente dimenticato di scrivere qualche notizia di vitale importanza, e avrò scritto una delle mie stratosferiche baggianate!
Vabbè, per una volta potrebbe anche chiudere un occhio... o meglio, entrambi!

Ecco ora sono pure indecisa se mandarglielo o meno... mannaggia a lui e a tutta la sua cultura, anche  medicea!
Ragazzi se leggerete questo post vuol dire che una o due parole, stando larghi, le ho azzeccate... se no... vabbeh, incrociamo le dita delle mani e dei piedi!!!
Scusate? ...Cosa state dicendo?
Ah si ovviamente speriamo che abbia bevuto i suoi mitici 2 caffè!!!

P.S. E allora questa chicca di storia sul Signor Cosimo vi ha stuzzicato?


martedì 21 luglio 2020

Hayez mi perseguita!

 21 luglio 2020

Questo post l'ho scritto tanto tempo fa...
Ma siccome dicono che l'amore è eterno... 

Vi state domandando perché ho scritto ciò?
Beh, leggete e lo scoprirete.



 gennaio 2019

Siete mai stati rincorsi da un'immagine, da una parola, da un'opera? Cosa avete capito? Non in senso fisico!!!

Mi spiego meglio vi è mai capitato di ritrovarvi quasi accerchiati in continuazione da un qualcosa come se vi dicesse: "Fermati un attimo. Guardami, prendimi in considerazione e smettila di evitarmi!" Il tutto, circa un milione di volte... Ok, allora mi avete capito!

Vi faccio un esempio pratico.
Qualche giorno fa mi sono ritrovata a dare l'inseguimento ad un piccolo ragno che aveva deciso di soggiornare, sembrava avere con sé tanto di bagagli, nella mia auto. Non vi elenco le peripezie per scovarlo. D'altra parte pur di uscire di casa, guidare e andare dai nonni con Zoe (nonostante la mia fobia per questo essere), avrei affrontato anche una tarantola!... Ok, sulla tarantola non ne sono proprio sicura, però... mah, mai dire mai!

L'altro giorno, in giardino mentre ero "spiaggiata" sulla sdraio, ne ho scovato uno dentro la mia scarpa! Ora mi chiedo ancora perché abbia scelto le mie e non quelle di Zoe... che sull'argomento ha molte meno fisime della sottoscritta... Dopo mezz'ora, in salotto ne ho trovato uno piccolino che si stava arrampicando sul pianoforte... Per non parlare del film che avevo visto la sera prima il cui soggetto era un ragno!

Qualcuno forse vuole dirmi qualcosa?

E poi taadaaaa! Scopro in rete una scultrice che si diverte a fare giusto, giusto, sculture di piccoli ragnetti di 10 metri e più!!!

Ok, in questa situazione ho capito che forse il tutto mi stava dicendo che dovevo scriverci un post!
E quindi...?
Ci siete? Avete capito?
Ho chiarito le idee o mi sono intorcolata (alias ingarbugliata) come al solito?

Il fatto è questo:

È da un po' di mesi che vorrei scrivere di una delle prime opere che ho visto all'inizio della mia scoperta artistica (se così si può definire), ma ogni volta che ci provo la mia mente si offusca come a dire: "Aspetta! Non è il momento!"

E così, l'idea batteva in ritirata.

Ora sento che è arrivato il momento giusto... chiaroveggenza? magia? No, no, nulla di tutto questo.

Tranquilli con me la sfera magica si limiterebbe a farmi vedere il classico paesaggio con la neve! (come si chiamano queste palline Editor?)

Stranamente è un po' di giorni che le riviste di arte on line (vi ricordate il post?) mi propongono  incessantemente un'opera vista un paio di anni fa durante la mia prima visita alla Pinacoteca di Brera: "Il Bacio" di Francesco Hayez.


Ma partiamo dall'inizio.
Ricordo che sono arrivata alla Pinacoteca di Brera alle quattro di un pomeriggio di ottobre.
Non sapevo cosa aspettarmi.
Era una delle mie prime escursioni da sola nel mondo dell'arte.
Ok, ero appena uscita da Grand'Art, una fiera d'arte che si svolge a Milano, e Mr. Gallery che si trovava lì mi aveva fatto una piccola lezione sulle meraviglie che vi avrei trovato.

Ovviamente era partito molto sicuro di sé, nominando opere, artisti famosissimi e... Ok, per lui ma non altrettanto per me!


Il guaio è che secondo me, era stra convinto che io qualcosa sapessi...
"Ah la Pinacoteca di Brera è il luogo della cultura artistica milanese e troverai il Mantegna con il "Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti", il Bellini con "la Pietà", l'uovo di Piero della Francesca e ...bla...bla..." Insomma, un elenco interminabile di opere e di artisti a me poco più che ignoti...

Non sapevo se ammettere che in realtà nella mia testa vi era una nebbia fittissima, tipo quelle da pieno novembre in val Padana, o annuire mostrandomi meravigliata e contenta di vedere questi capolavori famosissimi per tutti ma, come già detto non per me...

Poi finalmente nomina e mi fa vedere sul pc le immagini de "il bacio" di Francesco Hayez e qui sorrido e mi entusiasmo palesemente dicendo: "Siii! Questo lo conosco!!! È bellissimo mi piace tantissimo! Chi è l'artista straniero che lo ha realizzato?"
A quel punto tutta la mia ignoranza è stata servita su un piatto d'argento... e con tanto di contorno!

Dalla faccia del mio interlocutore capisco di aver scoperto le carte...
Inutile fingere ancora. Lo guardo con imbarazzo e prima che io proferisca parola per recuperare un po' di dignità parla lui dicendo: "Sicuramente c'è da lavorare un bel po' sul tuo sapere..., diciamo più che un bel po',  ma puntiamo sul fatto che la tua curiosità innata, il tuo spirito di avventura e la tua spontaneità ti aiuteranno..."

Per dindirindina sembrava che fosse in procinto di fare un esperimento scientifico culturale: "riuscirà una donna di 40 anni suonati a conquistare il mondo dell'arte?" Ah forse era l'inverso... beh avete capito lo stesso!
Forse quindi sono l'oggetto di un  esperimento?

Meglio non pensarci troppo, potrei scrivere la trama di un film...

Arrivo in zona Brera tutta emozionata. Non sapevo cosa aspettarmi: "entrerò in un luogo che racchiude anni e anni di storia dell'arte e vedrò sicuramente opere che....bho che ne so... Magari mi annoierò da morire!"
Impossibile! Già quando ho varcato l'immenso portone e mi sono trovata nel cortile della Pinacoteca il mio cuore ha avuto un lieve sussulto.

Percorro la gradinata che mi porta al suo interno. La mia faccia è molto perplessa. Non so come muovermi... Da che parte dover andare...
Poi trovo una signorina gentile che mi mostra la strada per...
entrare definitivamente nel mondo della sapienza artistica!

Scorro le prime sale in balia della confusione più totale.
Non so da che parte guardare. Troppe opere, troppo antiche oh cavoli che faccio?
Poi fortunatamente entro in una sala dove scorgo un'opera che finalmente mi da uno scossone e mi calma, mi paralizza... Che riconosco! E' il Mantegna! Il Cristo morto....


Sono inebetita! Si, questa è la parola giusta.
Non mi intenderò di arte ma la forza espressiva di questa pittura è incredibile.
Mi sembra che la figura del Cristo sia vera o meglio che l'intera scena sia reale.
O forse, ancora meglio, mi sento io risucchiata dentro la scena a respirare il dramma che si sta compiendo insieme ai dolenti.
Mi chiedo, e per ora non posso fare altro, come ha fatto questo artista a renderla così vera.
Respiro e proseguo la mia visita.
Entro in una sala grande dove trovo un'opera che ricordo di avere visto nel mio libro di storia dell'arte: " Sposalizio della Vergine" di Raffaello!


 Vista dal vero mi lascia veramente senza parole.
È talmente sublime quest'opera che pensare al fatto che Raffaello la dipinse all'età di 21 anni mi fa girare la testa! Ma io a quell'età che cosa facevo?... Ok lasciamo perdere...

In questa tela in realtà "lo sguardo è incentrato sull'architettura, sulla costruzione fatta dall'uomo e la scena cristiana passa quasi in secondo piano, come a ribadire che l'uomo può competere con Dio..." (Questo io in realtà non lo sapevo l'ho scoperto ascoltando una delle tante dirette fb sull'arte!).

Proseguo e non sapendo su chi e su cosa concentrarmi vado un po' a caso... In realtà un obiettivo ce l'ho, ed è quello di vedere il famoso quadro di Hayez.
Ogni volta che entro in una sala sono convinta di trovarlo lì e invece no.
E se per caso l'hanno momentaneamente prestato ad un altro museo? O peggio... (visto che sto passando nell'ala del restauro delle opere e vedo in bella mostra un dipinto di Modigliani) lo stanno risistemando?

No, no, lo devo trovare!
Passo in rassegna tutte le sale e nulla...
Arrivo stanca e ormai rassegnata all' ultima sala.
Il museo tra 20 minuti chiude ed io non ho visto l'unica opera che volevo davvero vedere!
Sono un po' delusa, e così mi avvio ad esplorare le ultime opere per poi andare a bermi un buon te caldo ristoratore... Ed eccolo!
Mi compare davanti all'improvviso.
Resto interdetta. Visto dal vivo è meraviglioso!
Rimango a fissarlo immobile credo, per dieci minuti. Poi mi metto a leggere la spiegazione e a scattare qualche foto.
Intanto ho la conferma che questo Hayez è italianissimo! E per di più nato a Venezia!
E sempre a riprova della figuretta fatta qualche ora prima, tanto per non perdere l'abitudine mi tocca ammettere l'errore...

Forse è l'artista che l'immaginario collettivo associa di più all'amore.
"È una delle immagini simbolo della Pinacoteca e forse il dipinto più riprodotto di tutto l’Ottocento italiano, nata dall’intento di simboleggiare l’amore di patria e il desiderio di vita della giovane nazione che usciva dalla seconda guerra di indipendenza e che tante speranze poneva nei nuovi governanti. Ebbe immediatamente uno strepitoso successo sia per le sue valenze patriottiche sia per l’ispirazione medievale del soggetto; il pubblico si entusiasmò per l’audacia del bacio, ma riconobbe anche il messaggio patriottico dei colori: le calze rosse e il risvolto verde del mantello, accostati alla veste azzurra e bianca evocano le bandiere d’Italia e Francia."
L'episodio del bacio per la sua veemenza deve aver turbato non poco tutto il pubblico per il modo in cui il giovane tiene tra le mani il viso dell’amata (a mio avviso fantastico!), per l’atteggiamento disinvolto, quasi da istantanea rubata, colta sul vivo e infine per la durata di un bacio in pubblico che nel 1859, doveva apparire scandaloso.
Pensate che Hayez ne realizzò altre versioni cambiando dei particolari, come ad esempio il colore dell'abito della fanciulla, che sono state messe in altri musei.
Sono in estasi. Ho vagato in cerca di questo quadro per ben 2 ore e alla fine, quando tutte le speranze erano svanite l' ho trovato.
Si l'ho trovato e mi ha lasciato senza respiro tanto mi ha fatto innamorare...
Vorrei essere quella fanciulla, vorrei essere in quel quadro, vorrei essere in quel bacio che trovo super romantico... vorrei... vorrei.. "Scusi signorina il museo sta per chiudere, l'uscita è da quella parte"...

Vengo gentilmente accompagnata verso l'esterno da una delle signorine del museo, peccato!
Sarei rimasta in adorazione per ore e se avessi potuto esprimere un desiderio sarei entrata nel quadro, avrei cacciato la bella fanciulla e preso il suo posto... in eterno!!!

P.S. E voi in che quadro vorreste entrare?

venerdì 17 luglio 2020

Wallis, chi lo conosce?

Giovedì 16 luglio 2020 

Il mare.
Il mare mi ha sempre affascinato.
Mi ha sempre affascinato il suo linguaggio. Si, perché il mare ci parla!
I suoi colori, le sue sfumature, il suo rumore, e il suo profumo.
Quando arrivo in un luogo di mare i miei sensi si accendono, o meglio, tutto si accende in me.
Sono pienamente convinta che in un'altra vita, se c'è stata, io sia stata un marinaio, meglio ancora, una piratessa o un pirata... Magari ero un uomo, o forse ero una sirena!

Ho un'adorazione sfrenata per le barche a vela e quando ne vedo una, il mio cuore si tuffa e la raggiunge. Per scoprire le avventure di chi ci sta sopra, per entrarci dentro, sentire il vento che si staglia fra le cime.
È una cosa strana lo so...
Ricordo ancora quando ero ragazzina che mi tuffavo senza batter ciglio e senza paura, e non mi importava nulla se poi chi era in barca faceva finta di scappare. Io ero finalmente libera!
Libera di nuotare di affondare tutto il mio corpo nell'azzurro infinito. Nel blu.
Non ho mai avuto paura di guardare sotto, verso l'ignoto o di nuotare sotto la barca. Dimostravo a me stessa di essere sicura e padrona del mio essere!

Un paio d'anni fa sono riuscita a fare un corso di vela (so che a questo punto lui, il mio Editor, riderà perché quando mi interroga sui nomi delle varie parti dell'imbarcazione non ne azzecco una... uff Editor, io sono uno spirito libero devo farmi trasportare dal vento... e non da un vocabolario!) e alla prima uscita, la barca e l'equipaggio ha "scuffiato", cioè grazie ad un cambiamento repentino del vento si è rovesciata completamente!
Ah, come vorrei rivivere l'ebrezza di quel momento ogni giorno!
È stato letteralmente fantastico! Ok, non prendetemi per pazza ma, la sensazione di volare insieme alla barca, fare una piroetta e tuffarsi in acqua è stata indescrivibile! Ok, si sono stata fortunata insieme ai miei compagni ero illesa... (Va bene, confesso che scuffiare è una cosa che insegnano in qualsiasi corso base... quindi è successo tutto nella massima sicurezza ma, come sempre, viaggio con la fantasia e l'immaginazione).

Ma perché tutta questa manfrina sul mare e bla bla bla?
Perché oggi, voglio parlarvi di un pittore pescatore inglese, un certo Alfred Wallis...

Mai sentito nominare? Ok, prima di qualche giorno fa nemmeno io.

Allora vi domanderete perché ascoltare la storia di un pittore quasi sconosciuto?
Uffi, non sarete mica come il mio Editor!!! Il motivo è perché l'ho scritta io e lo ho fatto per voi!

Ecco com'è andata.

Sono le sei del pomeriggio e tutta contenta lo chiamo per fargli sapere che il mio genio creativo si è messo all'opera.
Lo sapete come sono in questi momenti elettrizzata, entusiasta potrei saltellare anzi lo faccio proprio, dalla gioia.

IO: "Ciao Editor, indovina un po', oggi sono riuscita a fare la "ciclette" per ben 15 minuti (vietato ridere... sfido voi dopo 2 interventi!) e non ci crederai mai... ho iniziato a scrivere un pezzo... ti rendi conto un nuovo pezzo!!!"
LUI: "Wow, ma è una notizia fantastica! Finalmente ti sei decisa a muovere le terga! In ogni senso!!!"
Grrrrr. ma perché l'ho chiamato!

IO: "Ok Editor, ho deciso per la mia salute mentale di non dare troppo peso a certe tue battutine infelici  quindi..."
Sfodero il mio sorriso più smagliante e dico:
"...allora che dici?"
LUI: "Che sono contento che stai tornado alla normalità... e voglio sapere di chi scriverai... ovviamente"
IO: "Uhmm, non te lo dico..."
LUI categorico: "Sbrigati o "puffffff"
Dovete sapere che quel "puffff" sta ad indicare che il mio blog potrebbe sparire da un momento all'altro... e quando fa così è veramente ridicolo e mi fa ridere a crepapelle...
IO: "Si, si ma chi ci crede... Ok, meglio non metterti alla prova..."
LUI: "Allora, sputa il rospo e non farmi perdere tempo che io al contrario di qualcuno, sto lavorando!"
Visto? con il tempo, non è migliorato, ahimé... Anzi!!!

IO, tutta baldanzosa: "Sei pronto? Siii? Ok, parlerò del pittore pescatore Wallis..."
Silenzio di TOMBA.
Super silenzio di TOMBA.
Ancora silenzio...
La situazione a questo punto è grave... Immagino che il battito cardiaco del mio Editor sia aumentato... no è diminuito... no è in fibrillazione... Ah no, no gli fumano le orecchie...

LUI con una leggera ira nella voce: "Ma per la brutta sorella della cugina della zia del fratello... dove capperi hai trovato questo Wallis??? E chi lo conosce?!? E a chi vuoi che gliene importi di un artista sconosciuto?!?"
Uff, il solito melodrammatico, brontolone, negativo!
IO con fermezza rispondo: "Bene! Vorrà dire che grazie a me diventerà conosciuto! Insomma è uno dei pittori inglesi dell'800 più famoso in Inghilterra... e ho voglia di scriverci! Punto e basta!"
Non riesco a credere di avergli urlato in faccia tutto ciò... D'altronde, questo Wallis conterà qualcosa se è esposto alla Tate Britain!



Ok, non è la Tate Gallery, ma è pur sempre qualcosa no?

Ok seguitemi e poi mi direte la vostra...

La storia si svolge in Cornovaglia, angolo della Gran Bretagna che ho sempre trovato molto romantico... Avete mai letto i libri di Rosamunde Pilcher? Si Editor, roba "smelensa" a te incomprensibile!!!

Nato nel 1855 a Devon, dopo la morte della madre si trasferisce a Penzance.
Abbandonata la scuola, Alfred fu apprendista presso un cestista prima di diventare un marinaio nel servizio mercantile nei primi anni del 1870. Ha navigato su golette attraverso il Nord Atlantico  tra Penzance e Terranova.
Io mi immagino viaggi fantastici.
Ok, forse le traversate che immagino piene di avventure, bufere, isole sconosciute, arrembaggi ecc. Sono un po' lontane da quella che era la realtà! Ma...
A 20 si innamora e si sposa con una donna più vecchia di lui di ben 21 anni e con 5 figli a carico... e la amerà per tutta la vita.

Ahhh l'Amour!!!

Dopo la morte di due suoi bambini, Alfred passò alla pesca e al lavoro locale a Penzance.
La famiglia si trasferì a St. Ives in Cornovaglia, nel 1890, dove si affermò come commerciante di reperti marini, acquistando e vendendo rottami, vele, funi e altri oggetti.

Curiosità: molti oggetti venivano recuperati dalle navi che disgraziatamente affondavano nelle vicinanze della costa!

Pensate che all'epoca, per i suoi scorci meravigliosi e grazie alla ferrovia, questo divenne il luogo ricercato dai più importanti artisti che provenivano da Londra compreso "William Turner".

Nel 1912, la sua attività, "Wallis, Alfred, commerciante di negozi marini" ha chiuso e Alfred si è impegnato con lavori strani e ha lavorato per un commerciante di antiquariato locale, il signor Armor, che gli ha fornito una visione più completa del mondo degli oggetti d'arte.
E' proprio qui che è nata la sua passione? Bha vediamo....

Dopo la morte di sua moglie nel 1922, Wallis iniziò a dipingere, "per compagnia" dichiara.
Autodidatta, non ha mai avuto una lezione di pittura.

Ora se mi chiedete perché mi piace vi accontento subito.
I suoi dipinti raffigurano specialmente velieri, golette. Più tardi navi a vapore e non solo, immancabile figura è il Faro.
Simbolo di luce da seguire e rispettare, di approdo sicuro, che insieme alle raffigurazioni delle case mi fanno fare un tuffo nel mio passato. A come disegnavo io.
Ciò non vuol dire che è banale e che un qualsiasi bambino lo può fare. No!
Perché lui trasmette una tranquillità, una semplicità e una sicurezza che lo rendono lontano miglia e miglia dal disegno infantile.
Osservare i suoi dipinti mi fa stare bene, mi fa sognare, mi fa entrare in un "mondo bambino" dove si può credere ancora ai sogni e dove si vive ancora molto di sogni.

Credo sia proprio per questo che mi sono innamorata dei suoi velieri, dei suoi paesaggi di mare, dei suoi fari e delle sue casette.
Dopo tanta bufera mi ha ricordato che posso ancora sognare e crederci! Grazie vecchio Wallis!

P.S. E voi cosa ne pensate ? Siate sinceri e non mentite a voi stessi!!!

lunedì 13 luglio 2020

Pinelli fu galeotto...

"Spolverando" nel mio personalissimo archivio (ovvero una infinita sfilza di appunti e annotazioni, post ammezzati, frammenti di ricordi ed emozioni, esperienze vissute e non ancora condivise) ho ritrovato questo. È un pezzo scritto proprio agli inizi. Inizi di cosa? Agli inizi di questa storia d'amore fra me e... l'arte

 

estate 2018

Ok, confesso, a volte mi è capitato.
Soprattutto all'inizio di questo mio fantastico percorso di comprensione dell'Arte.
Mi è capitato, dicevo, di vedere opere, quadri, sculture e non riconoscere all'istante che si trattava di opere d'arte vere e proprie.
Di pensare che fossero solamente complementi d'arredo, a volte anche inutili.

O addirittura delle mensole, dei soprammobili da centro commerciale o peggio ancora, delle "cineserie"!!!

Oh sapeste quante volte mi è successo... e solo al ricordo ora rido e me ne vergogno un po'... giusto un po'... d'altra parte, non sempre viene specificato che si tratta di qualcosa di prezioso (questo ovviamente lo scrivo e lo dico, per sentirmi meno in colpa!!!).

Vi racconto questa: una volta, era l'estate del 2018, sono entrata in una galleria, non perchè motivo di mio interesse ma, perchè stavo accompagnando mia cognata che era stata incuriosita da un "quadretto" (Oh, Signur... così li chiamavo allora...) che raffigurava il volto di una bambina che sembrava dipinto da un bambino...
Oggi riconoscerei al volo che si trattava di un'opera d'arte realizzata da un grande artista: Antonio Bueno (ma questo è un altro argomento che sarà magari motivo e pretesto, per un nuovo post...).

Torniamo per un attimo alla scena...
Nel ruolo di "accompagnatrice" ero forse più interessata al soggetto "gallerista" (che già i lettori più attenti avranno capito trattasi di Mr. Gallery, già apparso in queste mie peripezie letterarie...) piuttosto che a quello che era appeso alle pareti di questa galleria, che allora lo chiamavo semplicemente "negozio".

Dietro alla scrivania del "gallerista" erano appese 3 crocette rosse di circa 30 cm ciascuna, non sapevo di che materiale fossero e nemmeno mi interessava saperlo, visto che ero convinta che fossero mensole "made in china" e parte dell' arredamento...
Fra le chiacchiere (più un monologo del gallerista, che uno scambio di opinioni), in una battuta fatta solo per stroncare la noia che stava montando in me, lanciai la bomba, di cui poi mi sarei pentita e vergognata da morire... dissi: "si come se a un pazzo venisse voglia di spacciare quelle 3 crocette per arte!!
Vi assicuro che ci fu un attimo di silenzio imbarazzante.
Il gallerista cambiò colore, divenne quasi bianco cadaverico e cominciò a tossire in modo alquanto nervoso (il ricordo ci fa ancora sorridere....ok ok  Mr. Gallery , non ti affannare, fa sorridere solo me!).
Cominciai a capire in quell'istante che avevo detto e fatto, una delle mie "belle trovate"... una di quelle uscite "poco felici" di cui la mia vita è piena...
Mi fissò negli occhi, e cercando di mantenere la calma, con un sorriso forzato, mi spiegò che: "vede signora, quelle "crocette" (e nel dirlo deglutì e respirò") come le chiama lei, sono in realtà un'opera molto famosa di un artista eccellente e riconosciuto a livello internazionale: Pino Pinelli. 
...Che alla tela ha sostituito la flanella e poi la pelle di daino, il colore sulla parete diventa un oggetto, la cui consistenza fisica è aumentata dalla tattilità della flanella stessa. I colori sono pigmenti presi in natura... eccetera, eccetera... 

Il monologo continuò... ma iniziai ad ascoltare quelle parole con una attenzione differente... più attenta che curiosa... si stava concretizzando in me una nuova consapevolezza... incominciavo ad essere attratta, oltre che dal gallerista, da quelle opere!

Dopo tutta quella spiegazione, vi dico la verità, rivalutai completamente la mia considerazione di quell'opera e di molte altre. Tutta la storia che mi era stata descritta mi apparve interessantissima e di conseguenza crebbe a dismisura il mio rispetto per quello che stavo guardando... non il gallerista, ma le opere.

A distanza di anni posso affermare, e ciò mi rende orgogliosa, di riconoscere un Pino Pinelli in un nano secondo e a distanza di centinaia di metri!!!
E la cosa che più mi meraviglia è che quando mi capita di trovarne uno appeso, mi tornano in mente quelle 3 crocette e... rido tra me e me, ripensando alla scena con smisurato affetto!

P.s. che siano state quelle "tre crocette" a far sì che mi ritrovo a scrivere queste righe?

P.s. quando entri in una galleria, apri bene gli occhi perché anche la cosa più insignificante per te, potrebbe essere un'opera importantissima per il gallerista!!!


Di seguito, altre opere di Pino Pinelli che ho incontrato qua e la fra mostre fiere ed avventure varie...



sabato 11 luglio 2020

Una Louis Vuitton per Mr. Duchamp

Venerdì 10 luglio 2020

Sto decisamente meglio. Ogni giorno sempre di più!
Anche se ancora non ho proprio tutte quelle energie che mi consentono di fare proprio tutto ciò che mi piacerebbe fare...
Ad esempio leggere, scrivere, andare per mostre... 
E allora? Allora rispolvero "vecchi appunti da blogger"... 
Il pezzo che segue mi sembra buono e neanche troppo vecchio... 



aprile 2020

RICORDI...

C'è stato un periodo della mia vita, qualche anno fa, che avrei pagato oro per avere una fantastica borsa di Louis Vuitton (Vabbeh, un puro capriccio femminile!...).
E nonostante tutti lo sapessero, nessuno mai me l'ha regalata...
Si perché una Vuitton deve essere regalata, almeno nel mio caso e visto le mie personali finanze!
A proposito, non è che ho cambiato idea... se fra voi, ci fosse qualche anima buona che...
Ok, scherzavo... comunque se... voi chiedete e io vi mando il mio indirizzo in privato... ok?

Sapevano forse che dopo una stagione l'avrei rinchiusa in un armadio?
O più probabilmente non avevano soldi da spendere in frivolezze... bah non ne ho idea, comunque resta il fatto che non ce l'ho! E qui non vorrei ripetere il discorso di prima...

Ricordo ancora che pur di sfoggiarla ne avevo acquistata una "a secchiello", in spiaggia da un ambulante non proprio autorizzato...
Ne ero talmente fiera e orgogliosa, che la mostravo a tutto il parentame e visto che l'avevo contrattata e acquistata per "sole" 20 mila lire, ne ero doppiamente orgogliosa!

Solo, quando la mostrai a mio fratello Edo rimasi profondamente ferita.
Si mise a ridere dicendo: "Dove hai acquistato questo splendido tarocco?!?" detto per di più, con voce chiaramente "da presa in giro"!
Io, provai per un po' a sostenere che era assolutamente originale ma, quando mi fece notare che al posto della V di Vuitton c'era la W...  di WC... dovetti arrendermi ed andare a sotterrarmi...
Ma scusate, Vuitton non era con la doppia W?!?

Già da lì, si poteva intuire quanto me ne intendessi di moda.

L'apice arrivò qualche anno più tardi quando la mia carissima amica Erica mi disse: "Senti Vale, mia suocera mi ha regalato una Vuitton la vuoi? Io non la uso perché ne ho già altre, ok non è originale ma è fatta bene...".

Come non accettare una proposta del genere? Ovviamente quando la vidi capii immediatamente il perché la mia amica aveva deciso di sbarazzarsene... sembrava un modello adatto a una "signora per bene" di 90 anni!!!

Sono passati anni e ad oggi fortunatamente il mio cervello si è evoluto... spero, e di conseguenza le priorità sono cambiate (ripeto, comunque se ve ne avanza una... io sono qui...)

Oggi pagherei oro per avere una vera opera d'arte appesa alla parete di casa mia e poter girare il mondo per vedere i musei di cui sento tanto parlare.

Vi starete chiedendo  "Beh? E allora, che cavolo ci importa della pappardella della borsa che tanto non ce l'hai?" Calmi, calmi adesso ci arrivo... Scusate ma avete bevuto il caffè?
Sapete il mio Editor è più accomodante quando beve il caffè... un doppio caffè per l'esattezza!

OK, HO DIVAGATO ANCORA UNA VOLTA!

Dovete sapere che un paio di volte, nelle mie scorribande in giro per musei, ho avuto la fortuna di incontrare opere del famosissimo Marcel Duchamp.

Solo che in quel momento non capivo ancora perché fosse così importante.

O meglio sapevo che da lui era esplosa tutta quella che sarebbe stata poi definita arte contemporanea nel XX secolo... la mia preferita...
Ma a parte "fontana" (l'orinatoio rovesciato di cui vi ho già parlato in diverse occasioni) che era il simbolo di inizio di una nuova era per l'arte... non conoscevo altro.

In queste due mostre, fatalità, ho avuto occasione di vedere due opere uguali, ero ancora in quella fase in cui, o conosco qualcosa di famoso che mi fa tremare le gambe o sorvolo e chi s'è visto s'è visto! E in quelle due occasioni, ho avuto la sfrontatezza di guardarle con talmente tanta superficialità che mi chiedo ancora perché, in entrambe le occasioni le ho comunque fotografate... Ora lo so!

Sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui il fato, me le avrebbe riproposte. Ed è successo proprio così.

L'altra mattina ho "bevuto il caffè" a Palazzo Maffei.

Indovinate un po' di cosa si parlava? Si proprio della "boite en valise" l'opera di Duchamp che ho visto in quelle mie avventure!!! Fantastico! E indovinate un po' cosa ho scoperto?
Che "Boite en valise", ovvero scatola in valigia, è un piccolo museo portatile.
L'artista dadaista seleziona ben 69 opere e le inserisce una valigia in pelle di LOUIS VUITTON!!!

Ecco qui svelato l'arcano mistero di quel prologo...!
Vi sono al suo interno miniature polimateriche e riproduzioni fotografiche a colori delle sue opere.
Viene venduta ai collezionisti attraverso un modulo di abbonamento spedito il 1° gennaio del 1941. Le versioni  realizzate tra gli anni 40 e 60 sono 312.

Il concetto di Valigia o Museo Portatile, era per l'autore una sorta di metafora. In maniera quasi profetica ipotizzava un arte "pret a porter".

Le riproduzioni delle opere inserite in queste "scatole portatili" si datano tra il 1910 e il 1937 e sono tappe emblematiche  della carriera stessa di Duchamp... dall'opera futurista "nudo che scende le scale" fino ai primi Ready-Made.

Insomma, lo stravagante signor Duchamp, viene considerato uno dei massimi esponenti del dadaismo, corrente che mette in crisi l'idea normale di opera d'arte e rifiuta ogni logica fino ad allora perpetuata.

Anche se lo stesso Duchamp non accetta di essere messo dentro a questo gruppo.


Egli ha creato una nuova immagine di artista intellettuale che si propone sempre in maniera inaspettata anche per il solo piacere di essere diverso dal normale: "un artista a elevato tasso di anormalità", inteso come rifiuto di qualsiasi norma a pratica sia di arte sia di vita".

Dopo gli anni 20 e dopo il successo planetario ottenuto si allontanò dall'ambiente artistico e si dedicò al gioco degli scacchi.
Ma nonostante questa volontà di estraniarsi da tutto e da tutti, divenne una figura importante di riferimento del gruppo surrealista e dopo la seconda guerra mondiale sarà ancora un punto di riferimento per gli artisti dagli anni 50... fino ad arrivare ad oggi.

Ecco, ora che so tutte queste informazioni, vorrei assolutamente rivedere le opere viste ahimè, quasi di sfuggita. Pesto i piedi per terra come una bambina perché sono imbufalita da me stessa! Perchè, e mi ridomando perchè? Uffi, odio il fatto di aver visto quelle opere quando non ero ancora pronta!
E dire che mi è capitata l'occasione per ben 2 volte... Mannaggia! più ci penso e più potrebbe uscirmi il fumo dalle orecchie!
Ok finché i musei saranno "off limits" mi accontenterò di guardare le opere della mia galleria fotografica o in rete... ma appena mi sarà possible tornarci...

Cosa posso fare ora? Avete idee? Forse una cosa ci sarebbe, mangiare una bella fetta di torta appena sfornata dalla mia pasticciera preferita: mia figlia Zoe!
Devo ancora capire da chi capperi ha preso perché in famiglia nessuno è bravo a fare i dolci come lei e spesso non segue nemmeno le ricette...
che sia una nuova dadaista? Bah l'importante è che continui così!!!

P.S. Non vorrei sembrare insistente... ma avete una Louis Vuitton che vi avanza?

mercoledì 8 luglio 2020

Vermeer!



Mercoledì 8 luglio 2020

Uffi, uffi, uffi!
"Cosa avrà mai da lamentarsi ora?!?" qualcuno di voi starà pensando... Ma non sopporto più chi mi dice: "Cara, devi avere pazienza!" Pazienza un ficco secco!
Io che ero convinta di essere "la Donna Bionica"!

Lo so, lo so, non si può cominciare un pezzo così, ma per le 1000 balene di Capitan Uncino, posso dire che questa situazione mi sta proprio stretta? Ok? Me lo concedete?

Pensate che oggi sono riuscita a fare il giro del quartiere.  Un passo da gigante se si pensa che fino a ieri facevo solo il giro della casa!
Eppure non mi accontento voglio tutto e subito! E quando mi accorgo che le forze non sono ancora dalla mia parte, mi vengono letteralmente i fumi al naso!
Io avevo già fatto i miei calcoli precisi:
oggi giro della casa; domani del quartiere; poi si raddoppia; si allunga... Poi magari la prossima settimana si prova la macchina... e... a fine mese sono dentro ad un museo... Si, ci sta!
Non con la macchina, ovviamente, ma col telefono a immortalarmi in strepitosi selfie con altrettanto strepitose opere!!!

E invece mi dicono che "devo portare pazienza"!

Ma mi conosco e so che non desisto... prima o poi ci arrivo.

Museo, tieniti pronto... non so cosa potrebbe succedere la prima volta che varcherò la tua soglia dopo tanti mesi di estenuante attesa e con la voglia che mi ritrovo, ma...

Beh, sicuramente farei una delle mie belle figurette!
Già mi vedo là talmente in preda all'emozione, che mi farei richiamare 200 volte.
Poi, sbadata come sono, per rispettare le distanze di sicurezza e tutte le accortezze varie... figuriamoci...
E certamente attaccherei bottone anche con il guardiano della toilette, pur di parlare di arte e condividere la frenesia del momento.
Si Editor, tranquillo, cercherò di avere più contegno possibile.
E sopraattutto di essere spigliata, simpatica e sorridente come so fare io!

Rassegnata e un po' avvilita, per tirarmi su il morale apro il mio interessantissimo libro, ArtMania (ho cominciato a rileggere solo da qualche giorno, prima, forse per la debolezza, o chissà per quale altro stramaledetto motivo, mi si incrociavano gli occhi!).
Sono sicura che aiuterà la mia mente a distrarsi un po'.

Infatti nemmeno avessi chiamato la mia fata madrina... (si dai, potrei anche averne una perché no? Che differenza c'è tra me e una qualsiasi principessa Disney... Ok magari una principessa sarebbe un po' più precisa nei modi e nel contegno... ma in fatto di classe non mi batte nessuno... Vero Editor? Come dici? Nooo?!? Uhmmm... Ma come "che farmaci sto prendendo?" Vabbeh, non capisci nulla...
Vabbeh, come per magia l'argomento di oggi mi "intrippa" tantissimo... Come? una Principessa mai avrebbe detto Mi Intrippa? Uffi ma vi ci mettete anche voi? Qui si parla di Vermeer!

E fate attenzione, leggetelo con l'accento al posto giusto, cioè sulla seconda "e", o qualcuno avrebbe da che ridire, uno a caso... indovinate voi!


Pensate che quando l'ho chiamato tutta elettrizzata per raccontargli quello che stavo scoprendo su questo artista, mi ha detto: "Comunque è un artista non è un "verme" come lo chiami tu! Quindi impara la pronuncia esatta!" Immaginate la mia faccia! Una foto non basterebbe a rendere l'idea! Uffi il solito perfettino puntiglioso!!! Nemmeno avessi detto chissachè!

Comunque, ho scoperto cose interessantissime leggete un po' qua.

Tanto per cominciare è un artista nato, cresciuto e vissuto in Olanda, nel 1632.
Si può sostenere che non sia mai uscito dal suo paese, Delft.
Il suo nome era sconosciuto al di fuori dell'Olanda. Di lui c'erano solo poche opere e nessuna era esposta in un museo importante.
Ora pensate che ci sono tre regole per sopravvivere nel mondo artistico:
1- è che un artista dopo la sua morte lasci numerosissime opere, Vermeer ne lasciò solo 37.
2- è importante che le opere finiscano possibilmente nelle mani di più persone o musei, invece la gran parte delle opere dell'artista finirono tra le mani di un unico acquirente, il benestante Pieter Van Ruijven.
3- un'artista dovrebbe vivere in una città cosmopolita, mentre lui non uscì quasi mai dalla piccola città Natale.

La cosa che trovo più strana è che, nonostante la sua tecnica fosse ineccepibile, non ha avuto né allievi, ne un'influenza degna di nota sugli artisti più giovani. Con la conseguenza che le sue opere sono rimaste nascoste ai più!

Le sue opere, raffigurano vedute di interni e scene di vita quotidiana.
La loro apparente semplicità maschera allusioni e simboli di ordine morale che riesce ad esprimere attraverso una sapiente composizione ed un particolare uso della luce.


Prendiamo ad esempio l'unica opera che la sottoscritta, ahimé, conosce grazie al film realizzato nel XXI secolo "La ragazza con l'orecchino di perla". Che al tempo ho guardato non tanto per i riferimenti artistici ma, per  l'affascinante attore maschile presente Colin Firth... "ragazzi all'epoca era proprio strafigo! E cosa sarà mai... cosa avrò mai scritto!
"Sono una donna non sono una santa" cantava qualcuno...

Ok meglio sorvolare... proseguiamo...

Quest'opera, che vi dirò sinceramente, ho preso in considerazione solo poco tempo fa, ha un fascino tutto suo.
Pensate che apparve nel 1882, in una vendita ad Amsterdam dove venne acquistata per soli 2 fiorini e trenta stuyvers da un collezionista, per raggiungere il Mauritshuis Museum nel 1903.

Il dipinto ritrae una giovane modella con una veste giallo ocra e un turbante azzurro da cui ricade una fascia di tessuto.
E fin qui tutto nella norma.
Il bello è che il dipinto comunica un senso di straordinaria spontaneità.
Lei, la ragazza, pare essersi appena girata e ci guarda con espressione serena, gli occhi velati e quieti e le labbra socchiuse, con una luce che le rende particolarmente attraenti... e qui... si, qui viene fuori la parte più "ingarbuglia budelle" del quadro!

Sentite un po': quando ho chiesto al mio Editor: "Senti ma quest'opera è diventata famosa col film o era già famosa?", lui prontamente si è cimentato nella parte del "professor cicerone incallito SOTUTTOIO" che ahimé non posso negare gli riesca molto bene, e mi ha raccontato: "Beh, cara la mia pivellina... devi sapere innanzitutto che le poche opere da lui create (e qui mi prendo una rivincita... non sapeva che erano 37!!! Ma voi acqua in bocca potrebbe avere qualche reazione inusitata!!! Quindi shhhh è un segreto!) sono tutte importanti ed esposte in musei altrettanto importanti... Ma la chicca fantastica è questa: le labbra della ragazza che sono socchiuse e sembrano quasi avvolte da un lucidalabbra, all' epoca hanno creato non poco scandalo e scompiglio perché davano quasi l'idea di un qualcosa di troppo sexy e scandaloso, erotico per l'epoca... rasentavano quasi la pornografia!"

Sono rimasta esterrefatta perché sono convinta che siano le labbra più belle e ben dipinte che abbia mai visto in un'opera... effettivamente di una sensualità infinita!

Alla sua morte molte opere, nonostante il mercato florido dell'arte di quel periodo, sono rimaste nel suo studio e la moglie, le cedette insieme alla casa per coprire i debiti che l'artista aveva contratto, visto che all'epoca non aveva avuto nessun successo riconosciuto.

Duecento anni più tardi sarà riscoperto e diventerà famoso grazie al critico d'arte e giornalista francese Theophille Thoré, che venderà nel 1870 al museo del Louvre " la ricamatrice", opera pure questa magnifica!

Pensate il destino a volte che scherzi fa: mentre scrittori come Marcel Proust lodavano il modo raro è prezioso di dipingere di Vermeer la rarità dei suoi quadri ha fatto sì che diventassero ancora più preziosi per i collezionisti.
All'inizio del ventesimo secolo le opere dell'artista erano diventate così care che se le potevano permettere solo i milionari americani.

Ok sono soddisfatta, contenta, l'argomento mi ha prontamente rigirato la giornata.

È stato emozionante tuffarmi in questa storia e trovare come sempre qualcosa che la rende speciale ed intrigante.
Mi piace ricercare le cose  intriganti, che a volte si, ti fanno stare sulle spine e perdere le staffe ma allo stesso tempo, rendono la vita emozione pura! Vera, frizzante, avventurosa, affascinante in movimento mai immobile e noiosa! Questo è vivere... almeno per me!
Vita riprenderò presto le tue redini tra le mie mani... anzi forse lo sto già facendo!

P.s. Curiosità: per voi quali sono le labbra più belle che avete ammirato in un dipinto?


lunedì 6 luglio 2020

Alla Moderna Galerija Ljubljana... ok, è troppo anche per me!

Lunedì 6 luglio 2020

Eccomi di nuovo qua! 
Ancora una volta a proporvi un breve testo scritto qualche tempo fa...
E' stato uno dei primi. Scritto più come "appunto" che come post vero e proprio... 

Perchè ho scelto questo? Perchè in queste poche righe vi racconto di un'avventura svoltasi in Slovenia, con mia cognata Gori, che di fatto è la vera testimone oculare della mia metamorfosi... Ovvero, lei ha vissuto e "visto" in prima persona di come sono finita "imbrigliata" nella scoperta dell'arte...

P.S. Ho scelto questo anche perchè, proprio in questi giorni lei che può, è tornata "sulla scena del delitto..." ovvero il luogo dove è avvenuta la suddetta "illuminazione": il sud della Sardegna!



dicembre 2019
Sono in viaggio verso il centro di  Lubiana con mia nipote Nadia, sua cugina Sara e mia cognata Gori.

Sto guidando e qui tutte ridono e mi prendono in giro ricordando la gita al museo di arte contemporanea fatta lo scorso aprile (vedi il post a cui mi riferisco, cliccando QUI).

Io sono felice. Almeno ho lasciato un segno e se lo ricorderanno a vita!.

Oggi il mio obiettivo è visitare un'altra Galleria d’Arte Moderna (Moderna Galerija Ljubljana) che è il Museo d’arte moderna slovena. Si può visitare la collezione permanente,  costituita dalla selezione della migliore arte slovena del sec. XX.

Oltre a quella, la galleria ospita inoltre mostre temporanee, dove ciclicamente, si presentano le nuove prassi artistiche.

Inutile dire che quando, oggi a pranzo, ho proposto la gita, a tutti i presenti gli si sono rizzati i capelli. Qualcuno ha cominciato a tossire nervosamente, altri si sono dati letteralmente alla fuga...
In un attimo mi sono ritrovata con mia cognata e mia nipote che per gentilezza si sono offerte di accompagnarmi in città, specificando che mentre io visiterò il museo, loro faranno shopping sfrenato!

E allora eccomi qua, davanti al museo. Sono come sempre elettrizzata e pronta ad accettare la sfida: capirò qualcosa questa volta? Bah!
Entro mi dirigo alla cassa e dico: "One ticket please!" E fin qua tutto bene!
Ora viene il peggio.
Vorrei chiedere da che parte inizia la mostra visto che ci sono 3 porte.
Guardo la hostess dirigendomi verso la prima e lei mi fa cenno di no aggiungendo qualcosa...
Ok vado in quella centrale e ancora un deciso No...
ok ora non posso sbagliare inforco la terza porta ed entro come un missile per non sentirmi dire ancora qualcosa!

Mi ritrovo in una grande sala, un po' spoglia, con luci fioche che non aiutano certo a far risaltare queste opere slovene!
In più ci sono dei vasi con piante ornamentali da appartamento a rendere tutto ancora più triste.

Guardo le opere, leggo i nomi degli autori, non ne conosco uno. Ammetto però che alcune le trovo davvero interessanti...

Di fronte ad un dipinto, mi illumino! Finalmente riconosco qualcosa! Si questo o è Magritte o è Dali!
Invece, essendoci solo artisti sloveni è Stane Krager... Ok, mai sentito! Però è simile dai... ci sono andata vicina...

Ci sono tele veramente interessanti colorate e fatte con materiali diversi, E sculture alquanto strane... per me ancora incomprensibili.

Mi piace essere in questo posto perché sembra di essere in un pianeta diverso, marziano, e qui siamo nella parte dell'esposizione permanente.

Quando arrivo all'esposizione temporanea sollevo bandiera bianca. Mi arrendo fogli bianchi con discorsi lunghissimi spiegano le opere ed io non comprendo nulla!
Ok, osservo pacifica e cerco di dare una mia interpretazione, anche se mi risulta una sfida difficilissima...

Vabbè, osservo e l'interpretazione la lascio agli sloveni... Per questa volta, Ok? Solo per questa volta!!!
Esco dal museo comunque contenta e soddisfatta di averci provato anche sta volta...

Vabbeh, non avrò compreso ma ho visto qualcosa di nuovo e ho ampliato il mio bagaglio artistico! Almeno ne sono convinta.
Ora raggiungo le mie accompagnatrici in pasticceria e... una bella fetta di Sacher mi aspetta!
Quella si, la comprendo benissimo!

P.s. Mai arrendersi nemmeno difronte all'evidenza!