sabato 11 luglio 2020

Una Louis Vuitton per Mr. Duchamp

Venerdì 10 luglio 2020

Sto decisamente meglio. Ogni giorno sempre di più!
Anche se ancora non ho proprio tutte quelle energie che mi consentono di fare proprio tutto ciò che mi piacerebbe fare...
Ad esempio leggere, scrivere, andare per mostre... 
E allora? Allora rispolvero "vecchi appunti da blogger"... 
Il pezzo che segue mi sembra buono e neanche troppo vecchio... 



aprile 2020

RICORDI...

C'è stato un periodo della mia vita, qualche anno fa, che avrei pagato oro per avere una fantastica borsa di Louis Vuitton (Vabbeh, un puro capriccio femminile!...).
E nonostante tutti lo sapessero, nessuno mai me l'ha regalata...
Si perché una Vuitton deve essere regalata, almeno nel mio caso e visto le mie personali finanze!
A proposito, non è che ho cambiato idea... se fra voi, ci fosse qualche anima buona che...
Ok, scherzavo... comunque se... voi chiedete e io vi mando il mio indirizzo in privato... ok?

Sapevano forse che dopo una stagione l'avrei rinchiusa in un armadio?
O più probabilmente non avevano soldi da spendere in frivolezze... bah non ne ho idea, comunque resta il fatto che non ce l'ho! E qui non vorrei ripetere il discorso di prima...

Ricordo ancora che pur di sfoggiarla ne avevo acquistata una "a secchiello", in spiaggia da un ambulante non proprio autorizzato...
Ne ero talmente fiera e orgogliosa, che la mostravo a tutto il parentame e visto che l'avevo contrattata e acquistata per "sole" 20 mila lire, ne ero doppiamente orgogliosa!

Solo, quando la mostrai a mio fratello Edo rimasi profondamente ferita.
Si mise a ridere dicendo: "Dove hai acquistato questo splendido tarocco?!?" detto per di più, con voce chiaramente "da presa in giro"!
Io, provai per un po' a sostenere che era assolutamente originale ma, quando mi fece notare che al posto della V di Vuitton c'era la W...  di WC... dovetti arrendermi ed andare a sotterrarmi...
Ma scusate, Vuitton non era con la doppia W?!?

Già da lì, si poteva intuire quanto me ne intendessi di moda.

L'apice arrivò qualche anno più tardi quando la mia carissima amica Erica mi disse: "Senti Vale, mia suocera mi ha regalato una Vuitton la vuoi? Io non la uso perché ne ho già altre, ok non è originale ma è fatta bene...".

Come non accettare una proposta del genere? Ovviamente quando la vidi capii immediatamente il perché la mia amica aveva deciso di sbarazzarsene... sembrava un modello adatto a una "signora per bene" di 90 anni!!!

Sono passati anni e ad oggi fortunatamente il mio cervello si è evoluto... spero, e di conseguenza le priorità sono cambiate (ripeto, comunque se ve ne avanza una... io sono qui...)

Oggi pagherei oro per avere una vera opera d'arte appesa alla parete di casa mia e poter girare il mondo per vedere i musei di cui sento tanto parlare.

Vi starete chiedendo  "Beh? E allora, che cavolo ci importa della pappardella della borsa che tanto non ce l'hai?" Calmi, calmi adesso ci arrivo... Scusate ma avete bevuto il caffè?
Sapete il mio Editor è più accomodante quando beve il caffè... un doppio caffè per l'esattezza!

OK, HO DIVAGATO ANCORA UNA VOLTA!

Dovete sapere che un paio di volte, nelle mie scorribande in giro per musei, ho avuto la fortuna di incontrare opere del famosissimo Marcel Duchamp.

Solo che in quel momento non capivo ancora perché fosse così importante.

O meglio sapevo che da lui era esplosa tutta quella che sarebbe stata poi definita arte contemporanea nel XX secolo... la mia preferita...
Ma a parte "fontana" (l'orinatoio rovesciato di cui vi ho già parlato in diverse occasioni) che era il simbolo di inizio di una nuova era per l'arte... non conoscevo altro.

In queste due mostre, fatalità, ho avuto occasione di vedere due opere uguali, ero ancora in quella fase in cui, o conosco qualcosa di famoso che mi fa tremare le gambe o sorvolo e chi s'è visto s'è visto! E in quelle due occasioni, ho avuto la sfrontatezza di guardarle con talmente tanta superficialità che mi chiedo ancora perché, in entrambe le occasioni le ho comunque fotografate... Ora lo so!

Sapevo che sarebbe arrivato il momento in cui il fato, me le avrebbe riproposte. Ed è successo proprio così.

L'altra mattina ho "bevuto il caffè" a Palazzo Maffei.

Indovinate un po' di cosa si parlava? Si proprio della "boite en valise" l'opera di Duchamp che ho visto in quelle mie avventure!!! Fantastico! E indovinate un po' cosa ho scoperto?
Che "Boite en valise", ovvero scatola in valigia, è un piccolo museo portatile.
L'artista dadaista seleziona ben 69 opere e le inserisce una valigia in pelle di LOUIS VUITTON!!!

Ecco qui svelato l'arcano mistero di quel prologo...!
Vi sono al suo interno miniature polimateriche e riproduzioni fotografiche a colori delle sue opere.
Viene venduta ai collezionisti attraverso un modulo di abbonamento spedito il 1° gennaio del 1941. Le versioni  realizzate tra gli anni 40 e 60 sono 312.

Il concetto di Valigia o Museo Portatile, era per l'autore una sorta di metafora. In maniera quasi profetica ipotizzava un arte "pret a porter".

Le riproduzioni delle opere inserite in queste "scatole portatili" si datano tra il 1910 e il 1937 e sono tappe emblematiche  della carriera stessa di Duchamp... dall'opera futurista "nudo che scende le scale" fino ai primi Ready-Made.

Insomma, lo stravagante signor Duchamp, viene considerato uno dei massimi esponenti del dadaismo, corrente che mette in crisi l'idea normale di opera d'arte e rifiuta ogni logica fino ad allora perpetuata.

Anche se lo stesso Duchamp non accetta di essere messo dentro a questo gruppo.


Egli ha creato una nuova immagine di artista intellettuale che si propone sempre in maniera inaspettata anche per il solo piacere di essere diverso dal normale: "un artista a elevato tasso di anormalità", inteso come rifiuto di qualsiasi norma a pratica sia di arte sia di vita".

Dopo gli anni 20 e dopo il successo planetario ottenuto si allontanò dall'ambiente artistico e si dedicò al gioco degli scacchi.
Ma nonostante questa volontà di estraniarsi da tutto e da tutti, divenne una figura importante di riferimento del gruppo surrealista e dopo la seconda guerra mondiale sarà ancora un punto di riferimento per gli artisti dagli anni 50... fino ad arrivare ad oggi.

Ecco, ora che so tutte queste informazioni, vorrei assolutamente rivedere le opere viste ahimè, quasi di sfuggita. Pesto i piedi per terra come una bambina perché sono imbufalita da me stessa! Perchè, e mi ridomando perchè? Uffi, odio il fatto di aver visto quelle opere quando non ero ancora pronta!
E dire che mi è capitata l'occasione per ben 2 volte... Mannaggia! più ci penso e più potrebbe uscirmi il fumo dalle orecchie!
Ok finché i musei saranno "off limits" mi accontenterò di guardare le opere della mia galleria fotografica o in rete... ma appena mi sarà possible tornarci...

Cosa posso fare ora? Avete idee? Forse una cosa ci sarebbe, mangiare una bella fetta di torta appena sfornata dalla mia pasticciera preferita: mia figlia Zoe!
Devo ancora capire da chi capperi ha preso perché in famiglia nessuno è bravo a fare i dolci come lei e spesso non segue nemmeno le ricette...
che sia una nuova dadaista? Bah l'importante è che continui così!!!

P.S. Non vorrei sembrare insistente... ma avete una Louis Vuitton che vi avanza?

2 commenti:

  1. Cara Valeria, veramente molto interessante l' articolo, come sempre con quel pizzico di umorismo che lo rende ancora più piacevole. Più leggo i tuoi articoli, più devo fare i conti la mia ignoranza a riguardo. Anche se a me l' arte piace molto, ma veramente con i tuoi post ho l' occasione di saperne sempre qualcosina di più. Bravissima, e spero di cuore che tu possa girar il mondo per musei e tanto altro come desideri. Ti mando un grande ed affettuoso saluto.

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    1. Daniele l'umorismo spontaneo che ne esce è dato un po' dalla mia natura un po' strampalata e
      sono felice che possa rendere un argomento così impegnativo più piacevole e magari stuzzicare ancora di più la curiosità di chi legge!!!Grazie un abbraccio!

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