venerdì 27 novembre 2020

Una risata, una lacrima, una risata... è così che va.




Sono a Treviso. All'ormai tristemente famoso "Hotel 5 stelle cadenti".

Esco di corsa dal reparto del dayhospital di oncologia. 

Forse di corsa è una parola grossa visto che mi sento tutta intorpidita, ma devo in qualche modo sbrigarmi. Alle tre ho un appuntamento in un altro ambulatorio e devo attraversare mezzo ospedale con tanto di rampe di scale (meglio quelle dell'ascensore almeno faccio un po' di movimento, visto i tempi che corrono...) e ho 10 minuti di tempo.

Nel tragitto penso. 

Eh sì,  la mia mente non smette mai di "arrovellarsi" su qualcosa. E' sempre attiva e non trovo l'interruttore per stopparla (qualche volta servirebbe e... forse mi farebbe anche bene...). 

Penso che oggi sono stata bravissima perché non ho pianto! 

Sarà forse il fatto che l'ho già fatto nei giorni scorsi e ho esaurito le lacrime? 

O sarà che mi sono "autoconvinta" che mi stessero iniettando succo di fragola? 

O sarà complice il fatto di aver ripetuto ad ogni gradino, 60 per l'esattezza , "Sono forte!"? 

Sta di fatto che non ho pianto e un sorriso orgoglioso dentro di me ha fatto capolino. 

Si forse il pensare positivo mi ha reso invincibile, dura e coraggiosa con la voglia di spaccargli "il culo" ehmm... scusate, il "sederino" a questo stramaledetto tumore.

Ecco, l'ho detto! E sapete una cosa? Fa proprio bene dirlo!

Sto ancora camminando. Ora  sono nel corridoio d'entrata e sembra di essere in metropolitana a Milano (...come vorrei esserci!  Sarebbe la conferma che sto bene e  sto andando a vedere qualche mostra...), altro che in ospedale a Treviso. Qui, in questa ala, infatti c'è il giornalaio,  la banca, la farmacia, il bar...

È proprio passando davanti a quest'ultimo che la situazione si capovolge. 

Sento delle risate.

Risate di ragazze. Mi giro. Vedo quattro mie coetanee che ridono tra loro e scherzano. Ok, non sono proprio delle "ragazze" ma sono belle o meglio sono belle mentre lo fanno. Sono leggere, sono spensierate. 

Mi blocco. 

Due gocce giganti scendono dai miei occhi e vengono inghiottite prima dalla mia mascherina e poi dalle mie labbra. 

Le invidio. 

Maledizione se le invidio.

Alla mente mi ritornano i ricordi di me con le mie amiche o con le colleghe che ridiamo a crepapelle dopo aver sparato qualche baggianata . 

Dio solo sa quante ne sparavamo in un giorno. Ma sono quei momenti dove la realtà si nasconde un po'  per lasciare il posto all'allegria, alla sconsideratezza , alla sbadataggine a far diventare tutto più divertente, più irreale e fantastico. Più vivo!

Ricordo in particolare la voglia di arrivare presto al lavoro per passare quei 10 minuti con qualche collega davanti agli armadietti in spogliatoio a farsi confidenze, a chiedere consigli e a farsi quattro risate. 

E poi sentire arrivare la coordinatrice  che ridendo dice "Ma chi è che fa tutto 'sto trambusto... c'è la Zanuso li dentro? Ti pareva..." E qui le risate si moltiplicano.

Ho sempre pensato che il luogo in cui lavoro ha un che di magico. Non solo per la presenza dei miei piccoli bambini, ma anche per la presenza di un ambiente sano, fatto da persone straordinarie, vere semplici, umili, capaci in ogni momento di dimostrare la loro forza e altrettanto di ammettere le proprie debolezze, chiedendo umilmente aiuto. 

Senza per questo sentirsi inferiori. Credetemi lavorare in 17, tutte donne non è semplice ma se a guidarle c'è una persona che sa tenerle a bada nel modo giusto, allora il gioco è fatto. 

E noi siamo state fortunate perché la nostra "Lucia", nonché coordinatrice, nonché "imperatore capo", sa come prenderci e domarci al momento giusto. Vi dirò solo una cosa che vi farà capire di più: la prima domanda che fa ad ognuna quando entra in sezione è: "come stai ?"

Il mio gruppo di lavoro è per me un'adorata seconda famiglia.

Mi mancano da morire questi momenti, mi manca da morire vedere le mie amiche, le mie colleghe, mi manca da morire il mio lavoro, la mia vita di prima. So che questa malattia checché se ne dica mi ha fatto crescere e mi ha migliorato sotto tanti punti di vista, ma non posso negare che tanto mi ha (momentaneamente... mi auguro) portato via. 

Ok, poi la pandemia ha accentuato il tutto quindi...

 Ricaccio indietro i lacrimoni! E mentre rifaccio le ennesime rampe di scale mi ripeto ad ogni gradino "sono forte, sono forte" ...si, perché in fondo alla rampa mi aspetta Edo, mio fratello e non voglio che oggi mi veda piangere. Voglio farmi vedere forte! 

Scusate. Era tanto per farvi capire come le emozioni dentro di me sono in perfetto equilibrio... Ora piango, ora rido... ma vivo!

14 commenti:

  1. Vale...sei meravigliosa!!!!! Non smetterò mai di dirti GRAZIE....

    RispondiElimina
  2. Valaria Kiss kiss kiss...
    💪🏻💪🏻💪🏻

    RispondiElimina
  3. ... Valaria???
    Kiss kiss kiss...
    💪🏻💪🏻💪🏻...

    RispondiElimina
  4. Sei speciale Vale!! Ci manchi tanto anche tu!! Un forte abbraccio

    RispondiElimina
  5. Valeria sei un grande esempio di vita e per questo ti adoro ��

    RispondiElimina
  6. Grazie Valeria per esserti aperta con noi e aver condiviso le tue emozioni che sono anche le nostre un abbraccio forte forte a presto

    RispondiElimina
  7. Cara maestra Valeria.... Sei un regalo meraviglioso, che la vita mi ha fatto....In una recetta, sei l'ingrediente principale... Ti voglio tanto tanto bene...

    RispondiElimina