sabato 28 novembre 2020

Rubens, l'anatra ripiena e le prugne secche!

Questo post è il proseguo di "Il gallo, Gand e la birra..."

Il viaggio di rientro con il mio amico "birragolo" è stato alquanto divertente visto che alla fine ho deciso di scegliere la birra per non morire congelata. 

Pensate, ci siamo ritrovati a cantare "O sole mio" a squarcia gola! 

Quando entro in cucina sto ancora ridendo tra me e me. Tra il ricordo delle clamorose stonature e le grasse risate, racconto alquanto allegra, per colpa della famosa "birretta", il corso della mattinata a Scarlett  che sogghignando imbastisce un delizioso pranzetto, a base di carbonade flamande (uno squisito stufato di manzo) accompagnato da cavolini di Bruxelles e stoemp (un tortino di patate schiacciate con carote, pancetta, panna e noce moscata...)insomma, un pranzetto davvero "leggero".

"Allora hai pensato a come fare l'anatra ripiena per sta sera?"

"Certo, che si" rispondo molto sicura di me. 

A dire il vero, mentre che ero sul furgone, ho chiamato Editor per chiedere consiglio. Lui mi ha spiegato per filo e per segno una squisitissima ricetta... solo che... sempre a causa della "birretta" non ricordo perfettamente gli ingredienti e soprattutto il procedimento.  Ma che volete che sia? Non mi preoccupo più di tanto, perché confido nella memoria... che mi verrà in aiuto nel corso della preparazione. 

Almeno me lo auguro!

"Perfetto allora ti lascio le redini della cucina perché oggi ho prenotato la parrucchiera visto che all'anatra ci pensi tu! Au revoir!"

Cosa????

Mi ha praticamente lasciato da sola in una cucina che non conosco e con una ricetta mai fatta prima d'ora! E sul tavolo c'è un'anatra si spiumata, ma con la testa attaccata ancora al collo, le zampe in bella vista... attaccate pure quelle! 

Speriamo almeno sia svuotata... Arghhhhhh! Come non detto!

Ok, calma! Ce la farò! O meglio ce la voglio fare! Ho un concorso da vincere!

Prendo il coltello e via! Mi metto a fare quello che faceva mia madre quando ero piccola. 

Dio solo sa quante volte gliel'ho visto fare... Non dovrebbe essere così difficile. 

Nel momento che sto per affondare il coltello l'anatra mi scivola via e... cade per terra! Oh capperi! Forse vuole darsi alla fuga... cominciamo bene. 

La lotta ha inizio. La riprendo e ci riprovo! Ok, ora le staccherò la testa e poi le zampe. 

Oh no! No non lo posso fare! Ma come si fa staccare la testa ad un pennuto che ti guarda dritto negli occhi? Si ok, è già bello che morto ma... Ok forse se chiudessi gli occhi? Uhmmm... troppo pericoloso. Idea e se ci mettessi sopra un pezzo di carta? Ci provo e il risultato è disastroso e la testa è sempre lì attaccata!

Va bene, decido di lasciarla lì e nel frattempo svuotarla... forse andrà meglio... Oh cavoli! Ma è tutto viscido!!! Che schifo! Brrr.... Potrei vomitare. 

Coraggio ce la posso fare. Sono o non sono una piratessa? Sguaino la mia spada ehmm... il mio coltello e... in qualche modo riesco nel mio intento. Si forse qualche pezzetto è rimasto dentro... ma si confonderà sicuramente col ripieno. 

Ecco giusto.... il ripieno. 

Dunque Editor mi aveva parlato di castagne, patate, prugne secche e spezie varie. 

Questa cucina è fornitissima. Trovo tutto l'occorrente. Faccio bollire le castagne nel latte e le patate. 

Sono sicura che 15 minuti saranno più che sufficienti. Aggiungo un po' di salsiccia schiacciata (qui non ricordo se andava cruda o cotta... Beh, si cucinerà in forno no?). 

Poi devo aggiungere un bel po' di prugne secche so che Editor va matto per le prugne secche quindi... sicuramente  saranno buonissime, essendo lui un buongustaio. Ce ne vorranno tante! Ma dove sono? Forse sono queste? Ma si, il colore gli assomiglia molto... Vabbè sono un po' più "chiarette"... magari sono prugne gialle... procedo. Ah, poi Editor abbonda sempre con le spezie, quindi mi sfogo e non sapendo quale scegliere visto che non ricordo quelle che mi aveva suggerito decido di metterle tutte: pepe, noce moscata, cannella, chiodi di garofano, anice stellato ecc.ecc. si che bello un tripudio di spezie!


Bel lavoro! Alla fine inforno l'anatra. Sarà perfetta. È pure carina a vederla!

E vi dirò la testa alla fine gli dona!

Quando rientra Scarlett le faccio vedere orgogliosa la mia opera d'arte! La sua faccia è sbalordita. Non riesco a capire se in positivo o in negativo perché non dice una parola. Forse è basita da quanto è bella ed invitante!  

Ok, a questo punto vado io a farmi bella per la strepitosa serata.



Anche perché il premio, che vincerò sicuramente io, è un biglietto per visitare la casa museo di Rubens!

Il Rubenshuis (in italiano Casa di Rubens) è una casa museo, abitata per circa trenta anni da Pieter Paul Rubens; si trova nel centro di Anversa. Le collezioni qui conservate, oltre ad alcune opere del maestro, comprendono capolavori di alcuni dei suoi allievi più talentuosi e contemporanei. Parti integranti del percorso espositivo sono l'edificio stesso, lo studio, il portico barocco e il padiglione del giardino, in grado ancora di restituire le atmosfere seicentesche. Nel 1610, insieme alla prima moglie Isabella Brant (1591-1626), Rubens acquista una villa con terreno ad Anversa. Negli anni successivi progetta lui stesso un ampliamento, fa costruire: una galleria semicircolare per l'esposizione di una collezione di statue antiche; uno studio, dove produrrà numerose opere; un portico, un arco di trionfo e un padiglione nel giardino, trasformazioni che imprimeranno alla casa lo stile di un palazzo italiano, conforme agli ideali artistici del maestro, ispirati all'arte romana e al rinascimento italiano.

Rubens raccoglie durante la propria vita quadri di artisti di fama internazionale e la sua casa diviene un'importante esposizione d'arte senza uguali all'epoca nei Paesi Bassi.

Ok, non posso assolutamente perdere!

Decido per una mise  semplice, elegante ma d'effetto, in fondo siamo in un "paesello". 

Quando arriviamo, la sala del comune che ospita la gara è straordinariamente addobbata con già tutte le decorazioni natalizie e sembra di entrare in un mondo magico. 

Presento la mia anatra e guardando le altre nove in gara, mi rendo conto che la mia è la più originale e completa, perlomeno perchè è l'unica che ha ancora testa e zampe. 



Partono gli assaggi la mia in ordine è l'ultima. Ad assaggiare saranno il sindaco, il cappellano e il direttore della casa museo di Rubens. Wow!

Sono emozionata. Mentre assaggiano non fanno percepire nulla. Giusto forse per non dare false speranze. Ah come vorrei che Editor fosse qui a vedere quanto sono stata brava. Ecco ora assaggiano la mia. Che bello! 

La cosa bella è che assaggiano tutti e tre insieme forse per non condizionarsi.

Non riesco a capire, stanno facendo delle smorfie... delle facce un po' strane... ed il il viso del direttore si sta tingendo di un bel rosso acceso... anche quello del cappellano e pure quello del sindaco! 

Che abbia esagerato con qualche spezia?

Iniziano a tossire e si scolano in men che non si dica una pinta di birra ciascuno! Caspita! Ma si vogliono ubriacare? Sono proprio festaioli da queste parti! 

 Finita la pinta si bevono pure una seconda pinta... chissà! 

 Poi cominciano a confabulare tra di loro e alla fine emanano il verdetto. 

 "The Winner is... Gerard THE KING OF THE DUCK!"

 Un po' di applausi composti e basta! Uhmm... che serietà. Io salterei di gioia.

 Resto però alquanto delusa, ma poi aggiungono:

 "Quest'anno però avremo anche il vincitore per il coraggio... no, cioè, per la "creatività" quindi... for the creativity  the Winner is....Valeria Zanusssso!!!"

Wow ! "Sono io, sono proprio io" comincio ad urlare... Tutti si girano ed io sorrido e salto di gioia e vado dritta ad abbracciare i giudici. Oh cavoletti di Bruxelles! Mi sembra di essere a Masterchef!!!

Torno a casa soddisfatta... Ho il mio biglietto tra le mani... i giudici hanno specificato che l'anatra era alquanto immangiabile visto che le castagne erano dure come sassi e cozzavano con il mango... Mango? ah ecco allora... non erano prugne secche! Ok, farò a meno di dire a Editor che la sua ricetta è stata un insuccesso... Poverino, ci resterebbe male... quindi voi, mi raccomando acqua in bocca... altrimenti vengo lì e... cucino per voi!

P.s. Sono riuscita a recuperare la ricetta originale di Editor e visto che è buonissima ve la consiglio, magari in previsione delle feste! Io l'ho provata, non è per niente difficile ed il risultato è ottimo! 

Cosa occorre? Bè tanto per cominciare una faraona/anatra... possibilmente senza testa, senza zampe e già pulita! 

Ingredienti per il ripieno: 

20 castagne secche o già cotte a vapore

1 patata  tagliata a dadini

15 prugne secche o albicocche disidratate 

Latte q. b.

1 salsiccia

1 tuorlo

1 albume montato a neve

Sale q.b.

Aglio

Salvia

Rosmarino 

Vino rosso

Brodo

Far cuocere le castagne nel latte, quando sono quasi cotte aggiungere le patate e aggiustare di sale. Una volta cotte spegnere la fiamma e schiacciare un po' con la forchetta. Il composto deve essere morbido e non troppo asciutto.

Una volta tiepido aggiungere la salsiccia cotta precedentemente e poi schiacciata, 4/5 prugne tagliate a pezzetti, il tuorlo e mescolare bene. Incorporare l'albume montato a neve.

Riempire l'anatra e chiudere poi con la carta stagnola in modo che il ripieno non fuoriesca. Metterla in una teglia da forno.

Ungere l'anatra con olio extravergine d'oliva, e cospargere con un trito di aglio, salvia e rosmarino. Guarnire la teglia con le prugne restanti. Innaffiare con vino rosso e cuocere in forno statico a 180° per 2 ore e mezza circa. La prima ora coprire la teglia con la stagnola. 

Girare ogni tanto l'anatra per farla dorare da entrambi i lati e se il sugo si asciuga troppo aggiungere brodo o vino.

Buon appetito! 


 

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