domenica 26 aprile 2020

Christo, mi fai impazzire!


gennaio 2019

Oggi ho finito di lavorare alle 12'00.
Mi sono fiondata in autostrada... ho un treno che parte da Verona per Bologna alle 13'00.
Le probabilità di farcela sono ridotte ma sono talmente convinta di riuscirci che niente andrà storto!

Ultime parole famose!

Alla pioggia comincia a sostituirsi qualche fiocco di neve!
Santa polenta! Non nevica mai! ...Dico mai ed invece... proprio oggi, eccola!

Ok, resto calma tanto ormai ci sono... speriamo che i treni non abbiano subito modifiche e soprattutto non siano in ritardo. Cosa non così scontata, se viaggiate spesso con Trenitalia conoscete il problema!

Arrivo. Parcheggio l'auto con maestria (e qui mi meraviglio di me stessa che con i parcheggi... ehmm, ammetto di essere un po' imbranata... d'altronde non si può essere eccellenti in tutto!!! ahahah).
Corro a prendere il mio treno... Preso al volo!

Nel momento in cui mi siedo il mio viso è paonazzo e ho il fiatone (ma caspita, l'acquagym non serve proprio a niente? ...ah, è vero, sono 2 mesi che non ci vado... vabbèh, dettagli, sottigliezze, squisquiglie...).
Mi risistemo un attimo trucco e parrucco non calcolando il colletto bianco che mi sta di fronte e mi guarda stranito per le smorfie che faccio per rimettermi un po' in ordine col trucco.
Il viaggio non ha intoppi e arrivo a Bologna in perfetto orario.
Ah, dimenticavo destinazione: Arte Fiera Bologna.



Per le 14'00 sono dentro.
Mi trovo con Mr. Gallery, che mi farà da guida in questo enorme evento espositivo.
Pronti, Via! Si parte per il nostro tour... (io ho il sospetto che si trasformerà in una indigestione artistico/culturale, ma non lo dico per evitare ire funeste...).
Mi meraviglio di quante opere siano esposte. Mi ritrovo a scoprire di essere in grado di riconoscere diversi artisti importanti, storicizzati ma anche alcuni meno conosciuti... forse solo da me, si intende!

Poi arriviamo davanti ad una galleria che espone un progetto, un disegno con appunti laterali scritti a matita e poi misure, rilevamenti, scelte di materiali... Mr. Gallery mi avvisa che questo è uno dei tanti disegni/progetto del famoso Christo (si legge Cristò).

Io ovviamente annuisco ma in quel momento non ho la più pallida idea di chi stia parlando.
Sarà stato il mio sorriso ebete o la mia aria inconsciamente dubbiosa che Mr. Gallery si blocca mi guarda e dice : "Lo conosci vero? Hai letto qualcosa di lui sui libri della Redaelli... ti ricordi? E' l'artista che ha fatto la passerella sul lago d'Iseo, un po' di tempo fa...." Ed io, con il vuoto oltre che in testa anche nello sguardo, sono capace di dire solo: "Ehmmm, si, come no..."
Ok, Sta per perdere la pazienza o forse si sta rassegnando all'idea che oltre all'entusiasmo, ho tanta confusione in testa! Effettivamente sono stata praticamente catapultata in questo mondo da poco ed io, essendo molto curiosa, ho cercato di leggere, studiare, vedere di tutto e di più, per imparare, per recuperare il tempo perduto... non calcolando che avrei fatto un bel minestrone. D'altronde con il passare degli anni le capacità di apprendimento vanno a velocità ridotta e... Ma cosa sto dicendo?!?



Mosso da gentilezza, o forse compassione, versione più probabile, Mr. Gallery, comincia a raccontarmi qualcosa di questo artista.
E' bulgaro, vive fra la Francia e gli Stati Uniti. Ha lavorato con sua moglie Jeanne Claude, nata in Marocco lo stesso giorno e lo stesso anno (incredibile),  fino a quando lei è mancata, nel 2009!

Negli anni 60 impacchettava (wrapping) oggetti di uso comune trasformandoli in opere d'arte. Era un modo per insegnarci a guardare le cose da un'altra prospettiva o meglio con una nuova ottica. Nascondere per guardare ad apprezzare.
"Nascondendo un oggetto ne sveli attraverso l'assenza, la sua anima più profonda, i suoi più reconditi significati."

Poi passò  a impacchettare i monumenti come il Reichstag a Berlino o il monumento di Vittorio Emanuele II a Milano o ancora Porta Pinciana a Roma.
Seguirono poi installazioni territoriali (Land-Art) come ad esempio Floating Piers, la passerella lunga 3 chilometri e larga 16 metri installate sul lago d'Iseo...
Ascolto questa storia fantastica e chiedo al mio amico quanto dispendiose sono state queste opere e come hanno fatto a trovare i soldi per realizzarle.  Perché viste le dimensioni, i materiali e le maestranze devono essere costosissime...e qui arriva il bello. Infatti i 2 coniugi progettano e realizzano (con l'aiuto di ingegneri, operai specializzati, studi legali, aiutanti occasionali e un esercito di centinaia di persone), finanziano il tutto vendendo i loro progetti, come quello che ho davanti agli occhi, a collezionisti, a musei di tutto il mondo, a fondazioni.

Curiosità: a volte per avere un permesso sono dovuti passare anche 22 anni, come è successo ad esempio il Reichstag a Berlino, oggi sede del parlamento tedesco.

Un'altra cosa che mi  sbalordisce è che queste opere, essendo delle installazioni territoriali, sono progettate per restare visibili e, come nel caso di Iseo, fruibili, un tempo massimo di 15 giorni.
Poi basta. Si smantella tutto e il materiale viene riciclato, il posto ripulito e riportato com'era.

Tornando all'opera di Iseo, il senso è stato quello di fare un'opera d'arte come se si fosse data una pennellata arancione sopra uno scorcio naturale, dare l'opportunità alle persone di "camminare sulle acque" e ultimo ma non ultimo, stupire! Alla domanda "Maestro a cosa serve la sua arte?" in una recente intervista a risposto sornione "A niente!"

E' un esempio di come l'arte possa parlare ad un pubblico vasto, enormemente vasto, senza dover per questo rinunciare ad un linguaggio contemporaneo.
Sono esterrefatta! Senza parole. Strabiliata! La prossima volta che Christo farà un intervento voglio vederlo assolutamente! Sono solo all'inizio di questa bellissima fiera e il mio cuore ha già esultato di gioia, ha già fatto mille capriole ...Oh capperi, di questo passo ora di sera mi porteranno a casa in barella!

P.S. Sto imparando che l'arte può essere molto divertente!

- LA FRASE DEL GIORNO -

"la vita è troppo breve per bere vini mediocri"
  J. W. Goethe

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