martedì 14 aprile 2020

Lucio Fontana "mi ingarbuglia le budella"

8 marzo 2020

Josef Albers. "Homage to the square"

In tempo di Coronavirus sono relegata in casa... Leggo, stiro, brigo, scrivo e navigo.

Oggi mi è capitata tra le pagine di Facebook una foto di un' opera di un artista che ho incontrato per la prima volta a Palazzo Maffei, Verona: Josef Albers.
L'opera in questione"Homage to the square", rappresenta dei quadrati posti uno dentro l'altro con tonalità di rosso diverse.
Proprio per il suo colore c'è scritta una citazione dello stesso autore che dice: "Se uno dice rosso e ci sono 50 persone che ascoltano, di sicuro ci saranno 50 rossi nelle loro menti. E uno può stare certo, che tutti i rossi saranno molto diversi."
Ora vi starete chiedendo: "ma oggi, questa qui, dove vuole arrivare?".

Vi accontento subito!

Quando vedo il rosso, da 2 anni a questa parte, mi vengono in mente in automatico i concetti spaziali di Lucio Fontana...
È un po' come il toro che quando vede rosso gli viene in mente che deve correre e magari infilzare qualcuno o qualcosa! Ok, ok ridete pure per l'analogia strampalata. Vi do il permesso! Ma...

Lucio Fontana, è uno di quegli artisti che ha scoperto qualcosa di nuovo. Che nessuno aveva mai sperimentato prima ed è per questo che è considerato un Grande!


Lui, con i suoi "Concetti Spaziali, Attese", le opere con i tagli per intenderci, è riuscito a trovare una terza dimensione.
Su uno sfondo sempre  monocromo, egli incide la tela con un uno o più tagli, per cui si interrompe la illusorietà della tela come supporto per un disegno e l'opera diventa una materia che tramuta la tela in una scultura tridimensionale.

Nel corso delle varie mostre, musei, collezioni e fiere che ho visitato negli ultimi due anni, ho avuto occasione di incontrare molte sue opere. Tutte diverse tra loro, nonostante possano sembrare a prima vista tutte molto simili.



I buchi possono essere di varie dimensioni, ornamentali, o disposti a caso, praticati davanti o sul retro del quadro.

Talvolta l'effetto spaziale è rafforzato dall'inserimento di lustrini o frammenti di vetro colorato. Al posto della carta si può trovare la tela non trattata o dipinta con colori a olio.
Su un libro che ho acquistato di recente dedicato a lui, trovo una sua frase: "Non è che ho bucato per rompere il quadro, no, ho bucato per trovare qualcosa...".

Ora una cosa super curiosa che mi è stata raccontata è  questa: lo sapevate che sul tetro delle tele oltre al titolo, alla firma e alle garze nere incollate dietro le fenditure, troviamo spesso una breve frase sempre diversa che Fontana scriveva per aggiungere un ulteriore elemento di autenticità?
Sono frasi curiose ironiche con accenni anche alla vita quotidiana.
Ad esempio:
"il primo giugno non è il primo maggio";
"credo che bisogna cambiare la caldaia";
"Io sono un santo";
"io sono una carogna".

Quando ho scoperto questa storia il caro Lucio Fontana mi ha conquistato definitivamente...

Il guaio è che quando vai al museo, non puoi staccare l'opera dalla parete per vedere se dietro c'è il messaggio.
Scatterebbero tutti gli allarmi e ti ritroveresti a dover spiegare alla polizia che non era tua intenzione rubare il quadro, ma bensì leggere il messaggio nascosto... tesi credibile?
Forse bisognerebbe provare ma il mio buon senso mi consiglia di starmene buona buona... e forse non ha tutti i torti!


Comunque tutto questo per dirvi che Concetto Spaziale rosso, è quello che "mi ingarbuglia le budella" (non so se nel mondo dell'arte si può dire ma io, quando trovo una cosa che mi manda in tilt lo dico!) giusto per rendervi l'idea!

P.s. E' stupefacente come anche la cosa più semplice come suonare una melodia al pianoforte o sfogliare una pagina di Facebook possa far volare la mente a qualcosa di straordinario...

- LA FRASE DEL GIORNO -

"chi lavora con le mani è un operaio. Chi lavora con le mani e la testa è un artigiano. Chi lavora con le mani, la testa ed il cuore è un artista" 
San Francesco d'Assisi

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