sabato 12 dicembre 2020

ConVivere o Vivere Con? A voi la scelta...




Oggi una persona saggia mi ha fatto riflettere. 

Mi ha fatto riflettere su una parola che ultimamente uso troppo spesso. E nella sua accezione più negativa: ConVivere!

Ma partiamo dal principio...

Quest'anno come tutti gli anni da quando è nata Zoe, mi sto prodigando da settimane per racimolare i regali o sorprese che, la cara buona, brava e bella Santa Lucia (...visto che sono io ad interpretare il ruolo... non potevo non autoelogiarmi...) le farà trovare tra la notte del 12 e 13 dicembre.

Non frequentando da un po' negozi e market ho delegato il Santo zio Edo. Ma non tutte le ciambelle riescono col buco! 

Infatti, probabilmente oberato da innumerevoli impegni lo zio si è letteralmente dimenticato di acquistare i dolcetti per l'occasione e quindi, dopo giorni di clausura, sono uscita di casa per risolvere l'inghippo.

Vi dirò, l'idea è stata elettrizzante. Non vedevo l'ora che succedesse un imprevisto del genere! Quindi ben bardata con tanto di mascherina super protettiva e intenzionata a fare una semplice toccata e fuga, sono partita alla volta del supermercato per  adempiere alla mia missione.

Risultato? Un vero e proprio disastro! Intendiamoci i dolci li ho trovati tutti, anche quelli che non erano stati contemplati... ma... Un disastro! Oltre al fatto che mi ero scordata che il venerdì c'è un sacco di gente che non sa cosa fare, e quindi ingolfa i centri commerciali, una volta dentro, mi è mancato letteralmente il fiato.

Non vedevo l'ora di uscire. Di scappare per poter respirare.

Sono arrivata all'auto, ho caricato la borsa nel baule e quando sono salita al posto di guida, dopo essermi disinfettata 200 volte le mani, la mia testa è crollata sul volante e... grossi lacrimoni hanno cominciato a sgorgare incessantemente dai miei occhi. Nella mia testa c'era solo un pensiero che si ripeteva come un disco rotto:

"Questa non sono io! Io sono... Io sono frizzante, io sono altro..."

Tornata a casa delusa e affranta, mi sono messa sul divano e lì ho ripreso lentamente fiato, o meglio, coscienza di me. 

Nel mentre mi ha chiamato Editor per sapere se avevo già messo in cantiere "il pezzo" per l'indomani mattina... e lì,  essendo una persona perspicace ha voluto sapere per filo e per segno perché avevo quella faccia da "cerbiatto investito da un cinghiale". Al che ne è venuto fuori un saggio ragionamento sulla parola "ConVivere".

Come dicevo all'inizio del post è una parola che ho sempre usato nel suo senso svantaggioso...: "Devo imparare a "convivere" con gli effetti collaterali di queste tremende terapie che potrebbero durare mesi se non addirittura anni...", "Convivere con questo", "Convivre con quest'altro..."

Ma la saggezza di Editor (insomma, l'età gli servirà a qualcosa si o no?!?) Mi ha fatto vedere un risvolto della parola diverso, nuovo. Visto il mio stato d'animo davvero turbato ha cercato di farmi ragionare e cambiare umore... che in quel momento era davvero giù...

"Vale, prova a dire anziché "ConVivere" "Vivere con". Il significato è lo stesso ma se ci fai caso, vedendola da questa altra prospettiva, la parola "vivere" prende il sopravvento. Acquisisce una accezione maggiore, più importante... positiva... Perché ti ricorda che Tu sei Viva!. Hai capito? Tu sei Viva e non smetterai di esserlo perché questa è sempre stata la tua natura. Sei Viva con  tutte le cose belle, quelle più antipatiche e dispettose che la vita in questo momento ti sa offrire... Ma ricordati: Sei Viva!!!"

Resto senza parole.

Non ci avevo mai fatto caso a considerare e ad approfondire il significato di questa parola: ConVivere - Vivere Con...

Ecco allora che riflettendoci un po' e smuovendo gli ingranaggi un po' arrugginiti del mio cervello, mi rendo conto che IO ci sono! Si, ci sono ancora e che ho la possibilità di ritornare ad essere più "sprintosa" di prima. Dipende solo da me! Da come "traduco" il linguaggio del mondo che mi circonda.

Grazie Editor!


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