mercoledì 2 dicembre 2020

A Bruxelles per una Cioccolata calda con...

Dove eravamo rimasti?  (Se non ti ricordi clicca prima  QUI )

Mi sveglio un po' infreddolita.

Questa notte la temperatura deve essere scesa di un bel po'. 

Apro il portellone del Van, rischio l'assiderazione istantanea. Mi stropiccio gli occhi e vedo davanti a me un luccichio sfavillante che quasi mi abbaglia. Il canale dove ieri si riflettevano le stelle è ricoperto di una lastra di ghiaccio che con i raggi del sole, si illumina e riflette bagliori scintillanti. Sembra di essere dentro ad un libro fantastico, uno di quelli per bambini.

Ok, prima che mi prenda un accidente, ritorno dentro e accendo la stufa. Si, mi faccio un buon caffè bollente. 

Oggi andrò a visitare il Museo Magritte a Bruxelles.  

È da quando sono stata a Venezia con Mr. Gallery alla Peggy Guggenheim Collection, ed ho visto per la prima volta una delle sue opere (se sei curioso clicca QUI), che mi sono ripromessa che un giorno avrei assolutamente preso l'aereo, volato fino a Bruxelles e varcato la soglia del Museo a lui dedicato. Ok, allora il van non ce l' avevo ancora e mi dovevo accontentare dell'aereoplano! 

Mi metto in marcia, non dovrebbe mancare molto alla città. Il paesaggio che si pone attorno a me è costellato di casette e minuscoli paesini. Sembra di essere quasi dentro ad un presepe tanto è suggestivo. La cosa d'effetto è vedere quel filetto trasparente che si leva dai comignoli. Mi ritrovo subito dentro ai tanti libri di favole che ho letto alla mia pesticciola. 


Il solo ricordo di lei che si accoccola al mio fianco pronta per ascoltare il mio racconto, mi fa venire un lacrimone.

Sorrido con dolcezza al ricordo.

Finalmente dopo aver sbagliato incrocio per ben due volte, arrivo nei pressi del museo. 


Sono elettrizzata come sempre del resto in queste occasioni, ma oggi, sarò sincera, non vedo l'ora di entrare perchè fuori c'è un freddo tremendo anche se, essendo oggi il primo giorno di dicembre, è una goduria osservare i negozietti e le case addobbate a festa. Una musica natalizia si sente in sottofondo. Guardo in su e respiro l'aria frizzante, il cielo non promette bene.  I miei capelli vengono scompigliati da un mulinello di vento. Brrrrrr che freddo! Mi infilo subito il berretto di lana che mi ha regalato Fabio, uno dei miei pirati e subito sto meglio. Speriamo non nevichi. Un fiocco di neve si poggia sulla punta del mio naso... Come non detto!

Ok, ci penserò dopo.

Il museo si trova in Place Royale vicino ai Musei Reali di Belle Arti del Belgio.

Attraverso la piazza e mi dirigo dritta alla biglietteria del museo. 

Ce l'ho fatta! 

Sono riuscita nel mio intento. Sono orgogliosa di me. Mi faccio un bel selfie e lo mando a Editor. In fondo è merito suo se Magritte ha fatto breccia nel mio cuore, sbalordendomi con le sue stranissime opere surrealiste.

Il Musée Magritte situato nel cuore di Bruxelles, riunisce la più grande collezione al mondo del famoso artista surrealista. Pensate che sono esposti 230 opere. Lo spazio multidisciplinare ospita dipinti, gouaches, disegni, sculture e oggetti dipinti, oltre a manifesti pubblicitari, spartiti musicali, fotografie e film. Il Museo conserva anche la più importante collezione del periodo delle "vache" dell'artista (opere raffiguranti dei personaggi a metà strada fra figure grottesche e idoli dei fumetti)

Mi immergo a capofitto nelle sale e sono letteralmente inebriata da tutte queste opere così irreali... cioè surreali. 



Ora, io mi reputo una persona che viaggia molto con la mente... ma qui ragazzi... la creatività supera ogni limite. Ma quanto cavolo si ingegnava? E poi la cosa che mi colpisce di più è che a volte è proprio fissando l'opera che cominci a scoprire una serie infinita di particolarità assurde. Waw. Che universo fantastico!

René Magritte, detto anche le saboteur tranquille per la sua capacità di insinuare dubbi sul reale attraverso la rappresentazione del reale stesso, non avvicina il reale per interpretarlo, né per ritrarlo, ma per mostrarne il mistero indefinibile. Intenzione del suo lavoro è alludere al tutto come mistero e non definirlo.

"Essere surrealisti significa bandire la nozione di déjà vu e cercare il non ancora visto".

René Magritte

Direi che questa affermazione risponde a tutte le mie domande.

Il Surrealismo è un movimento artistico nato ufficialmente con l'apparizione della Manifeste du surréalisme ("Manifesto surrealista") nel 1924. Il movimento deve il suo nome al poeta francese Guillaume Apollinaire, che nel 1917 usò quel termine per nominare una forma di espressione che va oltre il realismo.

Passo 2 ore e mezza a scoprire e a sorprendermi davanti ad ogni opera che incontro. È molto stimolante e mi fa fare ragionamenti quasi assurdi.

Sono esausta, mentalmente esausta. Ho assolutamente bisogno di un qualcosa di dolce.

Esco dal museo e resto senza parole. 

Tutto e coperto di bianco. È surreale. I rumori sono ovattati e l'atmosfera è tipica di un paesaggio natalizio... è fantastico. 



Mi sembra di essere dentro ad uno di quei paesaggi con  casette e negozietti adornati di lucine e tanto di albero luminoso che gira... di quelli che si mettono sopra la credenza nel periodo natalizio.


Entro in una piccola pasticceria caffetteria e trovo un posticino su una comodissima poltroncina vicino alla vetrina... Mi ordino una cioccolata calda. A Bruxelles è d'obbligo! I fiocchi di neve scendono lievi e leggeri. 

Sogno ad occhi aperti di giocare con Zoe a palle di neve. In quel momento... una palla di neve si schianta sul vetro facendomi sobbalzare e urlare. Poi vedo un tizio che si avvicina al vetro e lo ripulisce dalla neve. In quel momento lo sto insultando perché mi ha fatto prendere un colpo. Mi blocco. Lui che è super "imberettato" mi guarda e mi strizza l'occhio, facendomi la linguaccia. Ma brutto screanzato! Ma come si permette. Poi vedo che si dirige verso la porta... sta per entrare e... togliendosi il berretto viene verso di me... Non ci credo!... "Editor?!? Cosa ci fai qua..."

To be continued...

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