La serie LE AVVENTURE IN VAN proseguono...
Devo ammettere che per l'ennesima volta Editor mi ha sorpreso. E soprattutto mi ha tirato fuori dai pasticci.
Si ok, non conoscerà nulla del romanticismo ma almeno è perspicace... e sa come gestire le situazioni in cui mi "ficco".
Grazie al suo piccolo intervento con Tachipirina, spray nasale e tisana della nonna, sono riuscita a riprendermi nel giro di 24 ore.
Quindi ora sono già in viaggio. Sto attraversando il ponte più lungo d'Europa. Direzione Svezia e più precisamente Museo Vasa a Stoccolma.
Questo ponte mette quasi i brividi! Ma è spettacolare sapere che sto guidando sopra il mare del nord. Wow... che emozione!
Il ponte di Øresund è una tratta stradale e ferroviaria di 15,9 km che collega le città di Copenaghen (Danimarca) e Malmö (Svezia).
Realizzata tramite tunnel sottomarino e ponte - congiunti in un'isola artificiale appositamente creata - che attraversano l'omonimo sound (sund), fu inaugurato il 1º luglio 2000 alla presenza del re di Svezia Carlo XVI Gustavo e della regina di Danimarca Margherita II.
La strada per arrivare alla mia destinazione è lunga. Molto lunga soprattutto perché qui, in questi paesi del nord, ti capita di fare chilometri e chilometri in mezzo al nulla o meglio, in mezzo alla neve e ai boschi.
Di sottofondo ho messo musiche natalizie jazz e fusion... e la mia mente comincia a viaggiare. Il museo che andrò a vedere ha in esposizione la più bella e fantasmagorica nave o galeone se volete, del XVII secolo.
Ora voi sapete che mi ritengo una... ma che dico, sono... "La "Piratessa più piratessa" che possa esistere, quindi, la mia fantasia comincia a creare immagini fantastiche. Mi immagino... si sono... sono..
"...Siamo nel lontano 1628. Sono a arrivata finalmente, dopo giorni di difficile navigazione solcando le onde più alte ed impetuose dei mari del nord sulla costa Svedese.
Ordino alla mia ciurma di ammainare le vele e di gettare l'ancora. Siamo alla fonda in rada. Abbiamo gettato l'ancora e ora siamo in un posto sicuro. E soprattutto nascosto da sguardi indiscreti.
Il mio equipaggio è carico. Da bravi bucanieri hanno già fiutato il profumo del lauto bottino... Obbedisce ai miei ordini senza replicare o battere ciglio... Incuto timore con il mio semplice sguardo!
L'obiettivo di questo viaggio è attaccare e impossessarmi del nuovissimo galeone che il re Gustavo II Adolfo di Svezia inaugurerà proprio quest'oggi: 10 Agosto 1628.
Il piano d'attacco è stato studiato a puntino. Sarà il colpo del secolo. Mi riempirò le tasche d'oro e di tesori inestimabili. Finalmente creerò la mia galleria personale (Editor come si dice? Wunderkammer? Si insomma qualcosa del genere... ne avevo già parlato anche qui...), e farò mia questa nuovissima perla dei mari del nord.
Mi ricorderanno nei secoli futuri come lei "Valeria la Piratessa senza paura. Il terrore dei mari... colei che nulla teme e tutto conquista e... arraffa... Mi ricorderanno come Valeria l'Arraffona! Ah ah ah.
Tutti si ricorderanno di me perché commissionerò i miei ritratti ai più grandi artisti contemporanei, proprio mentre mi appresto ad attaccare le navi avversarie. E tutti, si innamoreranno del mio coraggio, del mio sguardo glaciale e della mia ineguagliabile bellezza.
I cannoni sono pronti. Le armi sono state lucidate. Come il resto del mio veliero, che ora è proprio chic... Tutto sbarluccicoso e scintillante... con perline, merletti e strass ovunque... e grazie alle statue dorate neoclassiche, polene variopinte e sirene di tutte le forge, ora è la nave più glamour di tutte le acque.
Certo il mio tocco di femminilità non può mancare e quindi oltre ad essere così femmina, così donna, così sensuale quando indosso la mia divisa da Piratessa "Fashion Week" con stivaloni tacco 12, scollatura vertiginosa e push up per posteriore... obbligo pure i miei pirati ad essere eleganti, ordinati e rigorosamente con bandana piratesca in testa... tendente al rosa... fuxia! Il "pittore ritrattista" imbarcato come membro dell'equipaggio è pronto per immortalarmi nel momento clou!
Riunisco i miei fedeli compagni di avventura e insieme ripassiamo il piano d'azione e... ci mettiamo in posa... cioè, in attesa.
Finalmente l'inaugurazione avviene. Il Galeone Vasa parte. Vi avviso che una volta mio sarà... il Galeone Valery... altro che Vasa!
Ci siamo. Tra qualche minuto ci faremo vedere e andremo all'arrembaggio. Non sto più nella pelle. Io e i miei prodi sentiamo profumo di battaglia... di grande conquista!
Alt, Fermi un attimo... Mi guardo nello specchietto... Ok il trucco è perfetto.... i capelli mi stanno d'incanto... Ok ALL'AREMBAGGIOOO... AVANTI MIEI PRODIIIIII!
Aspettate... Un attimo... Ma che sta succedendo? Io e la mia ciurma siamo attoniti ed increduli.
La nave dopo essere salpata a circa un miglio dalla costa si sta inabissando.
Tonnellate di quadri, arredi, vasellame, cristallerie stanno colando a picco.
Noooo i miei tesori!!! La mia Wunderkammer... La mia fama di piratessa dei mari del nord... tutto è andato a farsi friggere in una manciata di minuti. Perché? Perché? Ufffi......"
Ritorno alla realtà. Mi trovo infatti arrivata a destinazione. Caspita devo aver volato proprio tanto con la fantasia, tanto con il Van.
Il Museo Vasa è davanti a me. Sono elettrizzata anche perché per la prima volta vedo un veliero vero e proprio. Purtroppo con una storia ahimé, alquanto sfortunata.
Infatti dovete sapere che il Vasa è un vascello svedese dotato di 64 cannoni, costruito tra il 1626 e il 1628 ed affondato nel porto di Stoccolma il giorno stesso del varo, il 10 agosto 1628.
Dopo essere rimasto oltre tre secoli sott'acqua è stato ripescato nel 1961 e sottoposto ad un importante restauro. Oggi è esposto nel museo omonimo a Stoccolma.
Il nome stesso "Regalskeppet Vasa" deriva dall'omonimo casato dei Vasa, che governava la Svezia all'epoca della costruzione del galeone, e significa "Nave di Sua Maestà" Vasa (o Regia nave Vasa).
La costruzione del vascello fu afflitta da frequenti interferenze da parte del Re.
Poco dopo l'impostazione della chiglia, il Re, venuto a conoscenza di costruzioni analoghe nelle nazioni concorrenti, fece forti pressioni perché la nave fosse modificata, allungandola significativamente.
Il mastro carpentiere, che aveva supervisionato fino ad allora la costruzione, si ammalò e morì lasciando ai suoi inesperti apprendisti, alla vedova e al fratello, la responsabilità di proseguire. Per di più, con la presenza assillante del re che interferiva, pur non avendo specifiche conoscenze tecniche, con la costruzione.
Il Re ottenne quindi, dopo l'allungamento, l'aggiunta di un secondo ponte di cannoni.
Il vascello che ne risultò era imponente, il meglio equipaggiato e il più pesantemente armato della sua epoca, ma era anche troppo lungo e soprattutto troppo alto rispetto alla larghezza ne soprattutto troppo pesante!
Sarò sincera, odio quel Re di Svezia... Se non ci avesse messo lo zampino e avesse fatto il suo lavoro di Re senza intromettersi in questioni a lui sconosciute forse... ora sarei... la Regina più Regina di tutti i mari che sia mai esistita! Acc... stavo per ripartire con la fantasia... Però... questi uomini... appena diventano Re vogliono subito mettere il becco ovunque...
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