giovedì 10 dicembre 2020

Ettore e Andromaca e l'abbraccio perfetto

 


Abbracci.

Ho sempre adorato abbracciare. L'ho sempre fatto. E sempre lo farò. 

A volte anche quando non era strettamente necessario e avrebbe potuto sembrare inopportuno. Ma secondo me, quasi mai un abbraccio può definirsi inopportuno.

È un gesto talmente pregno di carica emotiva che è impossibile, attraverso di esso, non comunicare nulla e restarne avulsi. 

Chi mi conosce sa benissimo che adoro essere abbracciata e quando lo faccio, lo faccio per bene. Che si senta. 

Si perché attraverso di esso passa energia positiva, una scossa, forza, coraggio. 

A volte in certe situazioni le parole non servono, un abbraccio si, fa miracoli.

Conosco persone che non ne vogliono sapere di abbracciare. Forse perché è un gesto per loro troppo intimo. E va bene così, non siamo tutti uguali. C'è chi la forza, la vicinanza, la dimostra in altro modo. 

Io sono viscerale, voglio e devo farlo. 

Perché mi fa star bene. 

E di conseguenza fa star bene chi abbraccio. Ragionamento che non fa una piega vero? Da maggio, per mesi non ho più abbracciato nessuno. 

Prima almeno abbracciavo la mia pesticciola visto che il lockdown l'ho fatto con lei. Ora, dato che giustamente lei va a scuola ed io ancora soffro di una importante immunodeficienza, non posso più abbracciare nemmeno lei.

L'ultima persona che ho avvolto tra le mie braccia è stato mio padre il giorno della fatidica notizia che ha cambiato per sempre il corso della mia vita.

Una piccola tregua c'è stata a settembre ma poi dovendo stare attenta per la mia salute ho dovuto rinunciarvi ancora. 

Che fatica. 

Si per me e per mia figlia è una fatica immane. 

Ma a Zoe ricordo ogni giorno che lo faccio per lei perché le voglio bene e se stiamo bene entrambe un giorno recupereremo gli abbracci perduti. 

Lo facciamo per Noi. Per poterci un giorno riabbracciare e ridere di gusto.

Ma perché tutta questa pappardella? 

Perché oggi mi sono imbattuta nella storia d'amore di Ettore e Andromaca e più precisamente nelle  diverse opere che ritraggono il loro ultimo abbraccio ripreso da Giorgio De Chirico.


Sentite un po' : 

"L’ultimo incontro tra Ettore  e Andromaca è uno degli episodi più toccanti ed emozionanti dell’Iliade, tutto pervaso di amore, tenerezza, ansia, preoccupazione.

Ettore, il più valoroso eroe troiano, prima di affrontare Achille, vuole salutare la moglie Andromaca e il figlio Astianatte. Il doloroso addio tra i due sposi avviene presso le porte Scee, dove Andromaca, con grande malinconia, ricorda ad Ettore la morte della sua famiglia per colpa del valoroso Achille. Quest’ultimo, infatti, le aveva ucciso il padre ( Eezìone, re di Tebe ) e, in un solo giorno, i sette fratelli; la madre era stata resa schiava e in seguito liberata in cambio di un riscatto, per poi morire di morte naturale. Dopo i terribili lutti, Andromaca era rimasta sola, ovvero con il marito che rappresentava tutto per lei: “Ettore, dunque, per me tu sei padre, tu sei la mia nobile madre, sei fratello, sei il mio sposo fiorente” ( VI, vv. 429-430 ).


Proprio per questo lo implora di lasciare il combattimento per evitare il triste destino che attende lei  e il piccolo Astianatte  se egli morisse. Di fronte alle suppliche della moglie , Ettore è molto dispiaciuto , soffre tantissimo al pensiero che, una volta fatta prigioniera, diventerà schiava del nemico, ma non può sottrarsi al suo dovere di difendere la patria e di sacrificarsi per essa. Consapevole della sua morte, sceglie di continuare a combattere , altrimenti sarebbe un disonore per la patria e per la sua famiglia.

La scena si chiude con un’immagine molto tenera: Ettore tende le braccia verso il figlio che si spaventa per il suo elmo, allora l’eroe , con un gesto di grande umanità, getta a terra l’elmo e prende in braccio il figlio per l’ultima volta. Poi ridà il piccolo alla madre dicendole di andare a casa e di non preoccuparsi per il suo destino."

La cosa che più mi colpisce è la differenza di comportamento dei 2 protagonisti. Ettore è pronto a sacrificare la sua vita abbandonando la famiglia per salvare la patria ed il suo onore. Andromaca invece mette in mostra la sua parte sentimentale e quindi la sua forza ( esprimere i propri sentimenti è coraggioso) dicendo apertamente ciò che prova e che il gesto di Ettore sarà comunque inutile. Non importa se non sarà ascoltata, almeno ha avuto il coraggio e la forza di parlare , costringendo il marito ad ascoltare le sue ragioni. 

Questa donna è un bell'esempio di forza e coraggio. 

Mi piace e la ammiro. Un po' mi ci rivedo. 

Anch'io se devo dire qualcosa o esprimere ciò che provo, lo faccio a costo di attirare qualche critica. Sono me stessa. E va bene così.


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