giovedì 31 dicembre 2020

Le Avventure in Van... Le origini!

Proseguono Le avventure in Van... Per le "puntate" precedenti... clicca QUI

 

Sono sdraiata da un po' e non riesco a prendere sonno. 

Oggi è stata una giornata intensa. Il museo Vasa mi ha letteralmente conquistata e allo stesso tempo sfinito. Sono stanchissima, ma nonostante ciò, non riesco a stoppare la mente. 

Un velo di malinconia fa capolino e i pensieri cominciano a volare a ritroso, arrivando all'inizio dell'illuminazione di questo fantastico viaggio.

Tutto è iniziato così:

Era un po' che ci macinavo sopra. Che volevo intraprendere una fantastica avventura, alla scoperta di tutto ciò che ho letto, visto e fiutato del mondo dell'arte. 

Non sapevo come l'avrei fatto. Ma sapevo che ci sarei riuscita!

Poi un giorno ho avuto l'idea. E che idea! Guardando un post dedicato al VanLife. 

In quell'occasione il mio cuore ha cominciato a battere forte e l'entusiasmo ha cominciato a crescere dentro di me. Ok, sapevo cosa dovevo fare: Trovare un Van! 

La ricerca non è stata semplice e quando finalmente ho fiutato una possibile "occasione giusta", ho chiamato mio fratello Edo e l'ho convinto a venire con me. Giusto per avere un parere maschile. 

Ricordo ancora la sua faccia nel momento in cui gli ho comunicato il progetto "Arrossata, contrita... in escandescenza" ma ancor meglio le sue parole...: "Ma tu sei pazza! Ma come ti è venuto in mente. Ti rendi conto Te in giro per l'Europa da sola su un van! E poi? Conoscessi almeno bene le lingue!!! No, ci devi ripensare... Non puoi andare così allo sbaraglio." Ecco forse qualcuno non ha ancora capito che se mi si dice "non puoi" la mia voglia di farlo aumenta a dismisura. Grazie fratello! Mi hai dato il LA!



Ora spiegatemi perché mai non avrei potuto farlo... Ho coraggio da vendere. Sono curiosa. Ottima guidatrice... ehmm, su questo punto qualcuno avrebbe qualcosa da ridire... bah sono solo maldicenze... A tal proposito, se la reazione di Edo è stata disastrosa, immaginatevi quella di Editor. Ci ha quasi rimesso le coronarie! 

Arrivati dal rivenditore, con Edo che continuava ad elencare i suoi "se" e i suoi "ma"... lo vedo subito! Ed è Amore a prima vista. Ok, è da risistemare un pochino ma è perfetto! Edo mi ha guardato e portando gli occhi al cielo ha cominciato: "Ma... Ma è un catorcio, maledizione!!! E' un ammasso di ruggine... E' un rottame... E'..." "E' PERFETTO!" lo azzitisco io! E poi con calma e voce suadente... "Stai tranquillo, ho già contattato il cognato del cugino dello zio di un amico di una mia amica che se ne occuperà e lo renderà spettacolare..."



Guardo il rivenditore e col sorriso stampato gli dico: "Lo prendo, è mio!" Senza neanche trattare sul prezzo... anche perchè a meno di così potevo solo aspettarmi una macchina a pedali!

Per tirare su il morale a Edo che continuava con la sua solfa "Non ci posso credere... Non ci posso credere...." gli  ho proposto di andare a festeggiare visitando, essendo a Padova, la Basilica di Sant'Antonio, giusto, giusto per avere una piccola benedizione... Per me, che ne ho tanto bisogno e.. per il mio Van... anche lui altrettanto bisognoso!

È stata un'idea fantastica perché ne io ne lui ci avevamo mai messo piede dentro. 

Questa Basilica che i padovani chiamano "il Santo" è stata costruita intorno al 1200, è il principale monumento di Padova e uno tra i maggiori capolavori d’arte del mondo. 



Riconosciuto dalla Santa Sede come Santuario internazionale, è anche uno dei più celebri e frequentati luoghi di culto della cristianità. La parte che ricordo con più trasporto per la sia bellezza è la cappella della Madonna Mora. È la parte superstite dell’antica chiesetta di Santa Maria Mater Domini, donata a S.Antonio nel 1229 dal vescovo di Padova Iacopo.

Qui il Santo celebrava la Messa, predicava, ascoltava le confessioni e si raccoglieva in preghiera. Qui fu sepolto nel 1231 e le sue spoglie vi rimasero fino al 1263. 

Una volta usciti ricordo che ho esordito dicendo "Beh, visto che siamo qui, non si può fare a meno di andare a vedere il capolavoro di Giotto ed in assoluto il cielo stellato più bello che sia mai stato dipinto. Che dici fratellone?" .

Credo che Edo in quel momento abbia annuito solo per rassegnazione e forse per farsi passare l'in... cavolatura. 

Ci dirigiamo verso la Cappella degli Scrovegni. Nel mentre si era pure messo a squillare il telefono! E ti pareva!... Sullo schermo compare il faccione di Editor ..."Oh santa polenta! Ci mancava solo lui adesso... e ora chi lo sente?... uhmm... forse potrei omettere qualche particolare... si, si farò così."

Ok, diciamo che anche lui era all'oscuro di tutto. Quindi: "Ciao Editor come butta?....qui tutto ok, nulla di nuovo ehmm o meglio, qualcosina di nuovo si ci sarebbe... ma niente di così importante..."

"Sputa il rospo! Cos'hai combinato questa volta?"

"Ma cosa ti fa credere che per forza abbia potuto combinare qualcosa...?!?"

"Avanti, sputa il rospo...."

"Si, insomma... niente... ehmm... dunque: ecco... Ho deciso di fare un giro per l'Europa ed andare alla scoperta delle meraviglie artistiche disperse qua e là... e..."

"Wow! Ma è un'idea fantastica! Tu all'avventura per gli stati del continente... sono stra felice... e...?!?!?"

"Bene! e..." Squittisco come un topolino... forse un po' troppo...

"Ok, ora però dimmi per cosa dovrei perdere le staffe? perché sento dal tuo tono e dal tuo"E.." sospeso che mi stai nascondendo qualcosa"

"Chi iooo? Ma no, assolutamente... No, è che.... sai già tutto... ho deciso di fare un bellissimo viaggio... Una speciale avventura con il mio nuovo Van..."

La frase resta in sospeso...

Dall'altra parte del telefono silenzio... Uhmm... troppo silenzio... e dopo qualche interminabile secondo di un silenzio assordante...

"Scusami, ho sentito bene? hai detto Van?"

"Si, ha sentito benissimo... Un Van... hai presente quella specie di..."

"Certo! Eh che diamine! So benissimo che cos'è un Van... Tu... tu... vorresti andare in giro da sola? Con un Van? In giro per il mondooo!?!"

"Beh, ecco vedi, non hai capito niente di niente! Chi ha parlato di mondo? Io ho parlato d'Europa!!!"

To be' continued...


mercoledì 30 dicembre 2020

Biglietto d'auguri speciale... per Me!

 


Qualche giorno fa mi è successa una cosa che sa dell'incredibile.

Ve la racconto solo ora perché volevo aspettare il momento giusto il momento perfetto ed oggi sento che lo è. 

La prassi oramai del mio risveglio è quella di aprire le persiane per far entrare un po' di luce che illumina i miei sogni ad occhi aperti, rimettermi al calduccio sotto le coperte, mettere ordine ai pensieri cercando di privilegiare quelli buoni, pubblicare il mio post del giorno e sfogliare di conseguenza le varie news che i social mi riservano.

Chissà se troverò qualcosa di interessante, che stimoli il mio interesse... sapete non è così scontato.

Mi imbatto in una foto di un biglietto d'auguri, scritto da una persona che conosco, in occasione del Natale. 

E nell'introduzione c'è scritto: "Ricordi... quelli belli... quelli che ti scaldano il cuore e che conservi con premura... fortunatamente ne ho altri di questi biglietti nel mio angolino segreto della casa... amiche e compagne di avventura che ho avuto la fortuna di incontrare nella mia vita e che con semplici parole ma cariche di significato, hanno voluto esprimere la loro amicizia... buona vigilia di Natale a tutte voi ".



Non credo a quello che sto sentendo dentro di me... Una sensazione strana mi invade...vorrei tanto essere al suo posto perché una cosa che adoro più di qualsiasi regalo è un biglietto, non un biglietto qualsiasi ma uno scritto bene. Col cuore. 

Mi scopro essere quasi invidiosa anzi togliete pure il quasi! 

Sono invidiosa lo ammetto! So benissimo che ho tantissime cose di cui essere grata e orgogliosa, ma che ci posso fare. Se qualcuno si prende la briga di scrivere un pensiero per me, vuol dire che ci tiene. E per me quello scritto ha un valore inestimabile. 

Leggo il biglietto che riporta un bel pensiero di sincero affetto per una nuova amica. Guardo la firma che in un nano secondo mi si imprime sulla testa.

Ah, come vorrei essere al suo posto! Cosa pagherei!

La storia si chiude lì. E per tutto il giorno cerco di non pensarci.

Nel pomeriggio passò da mia mamma che deve recapitarmi un regalo per Zoe lasciato da una cara amica. 

Nel sacchetto trovo un piccolo pensiero anche per me. Resto sbigottita. E chi se lo aspettava? E c'è  pure un biglietto!

Resisto fino a casa e mi impongo di leggerlo il giorno di Natale. La curiosità, lo sapete, è femmina e quindi non resisto. Ma non tanto per il regalo... per il biglietto! 

Ok, le mani corrono veloci. Lo prendono e lo aprono. Il respiro si ferma. Tra le mani ho un vero biglietto. Quelli che piacciono a me, quelli che letteralmente adoro. 

Guardo la firma. Resto sbalordita! Mi si secca persino la saliva. Non ci posso credere. Forse mi sbaglio! Vado a rileggere il post della mattina su fb. Guardo la foto del biglietto: la firma è la stessa!!!



Scopro che abbiamo in comune un'amica speciale una di quelle persone vere che ci sono sempre quando hai bisogno.

Non ci crederete ma da quel giorno, senza chiederlo, mi sono arrivati altri biglietti speciali... Sarà la magia del Natale? I sogni intensi che si realizzano? Fatalità? Chissà?

Bah, chi lo può mai sapere. So solo che oggi per il mio compleanno vorrei ricevere una valanga di bigliettini speciali tutti per Me!


martedì 29 dicembre 2020

Albero speciale...

 Mi è  appena apparsa online un'immagine suggestiva, che esprime un momento fantastico e gioioso tra madre e figlia. Guardare per credere.



Non è bella? Lo so che il termine bello vuol dire tutto e niente, ma è quello che più esprime ciò che voglio dire. Sarò più precisa. Guardando questo dipinto provo una stretta al cuore ed immediatamente, una specie di calore pian pianino pervade il mio corpo. 

La mente ne è catturata perché si ritrova improvvisamente dentro ad un sogno, un ricordo, un' esperienza, una lettura o addirittura un film. Che si rifà a tempi passati. Tempi lontani, che hanno smosso nel corso della mia vita sentimenti di pace, appagamento, felicità.

Ricordo che quando ero piccola e mi capitava tra le mani un bigliettino di auguri con un'immagine simile, in un nano secondo, mi trovavo catapultata dentro quella stessa scena e la vivevo godendo di ogni minimo particolare.

Ora che sono adulta, mi ritrovo ancora una volta a catapultarmici dentro. E a fantasticare, come allora, con una cognizione diversa, più profonda, più adulta...

 Ritrovo esplicitato il dolcissimo, profondo e speciale, rapporto d'amore, intesa, collaborazione e condivisione che solo tra madre e figlia può esistere.

 L'autore di "Addobbando l'albero" è Louis Lang, un pittore tedesco, ma naturalizzato americano, che ama ritrarre famiglie in momenti di festa. 

La scena è ambientata in una ricca dimora americana, sullo sfondo si intravede fuori dalla finestra la chiesa collegando così l'albero di origine e tradizione pagana con la religione. Il salone è addobbato con drappi e ghirlande che hanno i colori tipici caldi del Natale: il rosso ed verde.

 L'opera in sé nella sua semplicità mi fa sognare e questo per me è già un meraviglioso dono di natale.

lunedì 28 dicembre 2020

Una nuova consapevolezza si fa strada dentro di me

Ma non avevano detto che oggi ci sarebbe stato il sole splendente? 

Si, un piccolo accenno c'è... ma niente di che....

Si, lo ammetto. Questa mattina sono scesa dal letto con il piede sbagliato. 

Vi capita mai? Quindi di conseguenza la mole dei pensieri che ha cominciato a vagare dentro la mia, in questi casi, "bacata testolina" non era affatto simpatica anzi...

Quando mi succede questo, due sono le soluzioni: o mi faccio travolgere inesorabilmente mettendomi nel mood "victim of the world" o cerco un qualsiasi stratagemma per ribaltare la situazione.

Ovviamente dopo essermi rotta di essere "victim" e un po' essendo di spirito piratesco, ho optato per la seconda chance.

Tanto per cominciare ho acceso un po' di musica natalizia, jazz per la precisione, e ancora più nello specifico: Diana Krall. Ve la consiglio il suo modo di cantare è un sottofondo magico che riesce riattivare ogni pulsazione positiva che prima, come vi ho detto, si era messa in standby. Io non la metto a volume alto perché voglio che si crei un accordo perfetto tra lei, la musica, e i miei pensieri. Voglio che i miei pensieri trovino il sound giusto, il mood adeguato... per poi mettersi a danzare... si, perché sappiamo tutti che il danzare è per forza un qualcosa di "bello".

Secondo mi preparo un buon caffè. 


Il solo fatto di ritrovarmi con una bella tazza di caffè nero bollente tra le mani mi ristora l'anima. 

Ora capisco di più il mio Editor che diventa di buon umore solo dopo 2/3 tazze di caffè... Sapete, lui è grande e grosso quindi ha bisogno di dosi più abbondanti... ma che resti tra noi... Non potrei sopportare una sua sfuriata in questo momento!

Terzo, mangiucchio qualcosa perché sono convinta che il mio cervello macina meglio se si carica di energie.

E ora?

Ora viene la parte interessante. E cioè, aspetto che succeda qualcosa.

Vi state chiedendo "In che senso?"

Qui ci viole la classica botta di c... ehm fortuna.

Oggi mi metto a spippolare sui social in cerca di qualcosa di interessante. Il post l'ho pubblicato. Ma voglio qualcosa che faccia fare una capriola a 360° al mio umore.

Non trovo nulla. Ok. Forse oggi la fortuna non mi è propizia. 

Stop. Alt! Fermi tutti... Mi è arrivato un messaggio... Forse questo mi aiuterà. Uhmm... no è una pubblicità della banca....

Dopo un po' il telefono vibra 3 volte... 3 messaggi... Ok, incrocio le dita.

Apro il primo, poi il secondo e pure il terzo. Sono stati mandati da tre persone diverse che nemmeno si conoscono tra loro e... indovinate un po'? Mi danno la svolta che cercavo!

In soldoni i messaggi parlano del mio ultimo post esprimendo quanto sia stato interessante, stimolante e quanto abbia dato la possibilità di imparare cose nuove e soprattutto riflettere sul questioni importanti... Cito le testuali parole: "Mi intriga il significato del pendente rosso... e' una cosa che mi fa pensare quante cose davano un significato ai tempi antichi, mentre ora non diamo molto significato, dobbiamo tornare a riprendere le cose significative del passato per ricostruire un futuro migliore, soprattutto ora che ci troviamo in un momento buio, ci farebbe bene, grazie Valeria ho riflettuto molto stamattina su questa cosa, come hai detto tu dobbiamo cambiare modalità".

Ecco qui una bella foto con pendente in corallo rosso...visto che classe! Cosa dici Editor? non è prettamente un simbolo religioso questo? Ah no?! Si ok,  ma è pur sempre un cornetto porta fortuna Made in Napoli... ehmm... lo ammetto, non avevo altro. Forse con una catenina d'oro andrebbe meglio... No? Va bene, va bene Editor, ho recepito il messaggio, non ti scaldare. Si sarò seria e composta. Ufff... che bacchettone!

Beh, sapete una cosa? Sono piacevolmente sorpresa. Mi accorgo che qualcosa dentro di me si è mosso. Si, perché sto canticchiando insieme a Diana Krall.

Forse allora questo blog non è uno stimolo positivo solo per me ma anche per le altre persone. 

Questa nuova consapevolezza si fa strada dentro di me facendomi sentire viva e riconoscente verso voi miei cari lettori.

Il sorriso si stampa sul mio viso... Le nubi si sono dissolte e ora fuori e dentro di me c'è un sole meraviglioso. 

Grazie!


sabato 26 dicembre 2020

Lo sapevate che esiste anche una "Madonna del solletico"?

Quanti di voi soffrono il solletico? 

Io tantissimo e Zoe pure. 

E capita ogni tanto, anche adesso che lei è "grande", che  ce la spassiamo a fare qualche battaglia fino a stremarci dalle risate! Perché mi interessa questo? 

Beh, perchè questa mattina i social mi hanno fatto fare un tuffo nel passato... Non un passato troppo remoto, no. Mi hanno riportato alla mente e fatto ricordare con quali e quanti gesti dolci e affettuosi mi sono sempre occupata dei miei piccoli alunni e in primis della mia piccola... ok, grande pesticciola.

Creando si, un po' di malinconia, ma questa volta positiva. 

Quando mi è comparsa l'immagine in oggetto, un sorriso si è subito dipinto sul mio volto perché certi momenti  raccolgono dentro di sé un miscuglio di sensazioni, impressioni e emozioni di una dolcezza infinita. Quasi indescrivibile.

Sarà che ho una stramaledettissima voglia di ridere... Che vorrei poter ridere fino a farmi venire le lacrime ed il mal di pancia... Eh, si, lo ammetto è un desiderio fortissimo... anche se a dire la verità ultimamente con tutte le figurette e i sogni in van che faccio spesso mi ritrovo a ridere e a prendermi in giro da sola. 

E vi dirò di più, secondo me, tutto ciò non guasta anzi.

Comunque torniamo al nocciolo della questione. 

Ieri o qualche giorno fa... vi ho parlato di un artista che metteva al centro dei suoi lavori la natura, Bruegel.... ricordate? (Ve lo siete persi? Tranquilli cliccate QUI!). 

Oggi invece vi parlerò di una strepitosa opera di un artista del rinascimento che metteva al centro dell'opera la figura umana.  Sto parlando di Masaccio (che compie gli anni fatalità proprio in questi giorni il 21 dicembre) e più precisamente della "Madonna del Solletico". Vi assicuro che appena la vedrete vi innamorerete della scena all'istante, ci scommetterei! Quanto pagherei per vedere le vostre facce. Perché non mi mandate una foto? Sarei curiosa...


La scena rappresentata è tenerissima, proprio per il gesto che Maria fa a Gesù. Pensate che fu proprio uno storico dell'arte del novecento a battezzarlo con quel nome perché era stato piacevolmente colpito da quel gesto. La reazione di Gesù bambino è la tipica reazione che assumerebbe un qualsiasi bambino o adulto che si trovasse nella stessa situazione: ride e con le manine cerca di allontanare le mani della Madre, che però non cede.

La "Madonna del solletico" di Masaccio, è una tempera su tavola di dimensioni molto piccole (24,50x18,20 cm), conservata agli Uffizi di Firenze e databile al 1426-1427.

In realtà facendo qualche ricerca, ormai potrebbero chiamarmi la "Sherlock Holmes dell'Arte" ah ah ah, scopro che il gesto di Maria sarebbe una "benedizione" che si tramuta poi in un gesto più familiare. 

La cosa che mi lascia perplessa è il volto serio di Maria. Perché è seria? Mi chiedo... di solito questo dovrebbe essere un momento di complicità tra madre e figlio. Leggo infatti che l'espressione della Madonna si rifà alla tragica sorte che attende Gesù. 

Curiosità: un elemento particolare è il pendente di corallo rosso al collo del Bambino. E' un amuleto di origine antichissima ed ancora oggi diffuso come dono ai neonati. Secondo la tradizione pagana i rametti appuntiti infilzavano il malocchio lanciato per invidia, mentre per i cristiani il suo colore rosso ricordava il sangue di Cristo, usato già nel medioevo per i reliquiari della Croce. 

Il corallo assumeva così la valenza di simbolo della doppia natura di Cristo, umana e divina.

Wow, questa poi mi mancava. E pensare che io ai battesimi  ho sempre regalato catenine con medagliette o angioletti. Forse è ora di ritornare alle origini...

Morale della favola? Quest'opera mi ha proprio affascinato e commosso perché è una scena che fa parte della vita quotidiana reale.

Spero di essere riuscita a stimolare la vostra curiosità o per lo meno a farvi conoscere qualcosa di originale.


venerdì 25 dicembre 2020

Buon Natale a tutti...

Vi è mai capitato di cercare una cosa per giorni e giorni e non trovarla? Si? Ok allora rientro nella norma. 

È che a me capita spesso accidenti! Non rientro più nella norma!

Forse è per questo che mi sono meritata l'epiteto di "Scaramacai"? 

Ok, meglio non approfondire...

Pensate che da me esistono addirittura persone addette a dire i "Sequeri". Una sorta di preghiere in latino in onore di Sant' Antonio che dovrebbero aiutare al ritrovamento della cosa perduta. 

Ora io non è che ho perso qualcosa, io non riesco a trovare qualcosa... quindi qui i Sequeri a poco servono.

Ma il fato a volte arriva in soccorso e... Oggi sono riuscita a trovare l'immagine perfetta per augurare a tutti voi, miei cari lettori, un sereno Natale.

Insomma ci tenevo che fosse qualcosa di speciale per me, e di conseguenza per voi! E non la prima opera "a tema" che mi capitasse tra le mani. 

Si, perché di opere importanti che narrano il Natale, ce ne sono una valanga, ma io cerco sempre quella che mi ingarbuglia le budella o che mi fa battere forte il cuore, lasciandomi senza fiato... In adorazione. 



Si è proprio la parola giusta! Adorazione, perché sto parlando dell'Adorazione del Bambino di Lorenzo Lotto. 

Questa opera la trovo perfetta per questa occasione. È forse quella che si avvicina di più all'immagine che mi ero creata dentro la testa per farvi questo augurio personale. 

Auguro a tutti voi di poter trascorrere questo Natale "Speciale" (questo me lo mette sotto una luce positiva) distribuendo, non essendo sempre possibile dal vivo, in forma virtuale tutto l'amore che potete e non solo... Mi auguro che possiate far arrivare a chiunque l'energia positiva insieme alla curiosità, alla voglia di conoscere, di sbalordirvi e di emozionarvi. Tutte caratteristiche che vi contraddistinguono! 

Pensate forse di non avere queste qualità? Beh, se leggete il mio blog le avete di sicuro! Statene certi!

Buon Natale a tutti!

 

giovedì 24 dicembre 2020

Un uovo a Natale fa subito Pasqua!

Oggi che è la vigilia Natale vi sorprenderò! 

Si, perché non parlerò d'Arte ma di cucina! Visto anche che nel mio subconscio forse desidero ricevere in dono un libro di cucina vero! Attenti, ho detto nel mio subconscio e sottolineo solo in quello! Quindi, che non vi vengano strane idee in mente! Piuttosto regalatemi uno Chef, magari pluristellato! Sarebbe la felicità mia, ma soprattutto di Zoe che ogni tanto, anzi ultimamente un po' più spesso, butta lì con finta innocenza: "Mamma, ma quando andiamo a mangiare dalla nonna Rosa?". Chissà perché...? Forse perchè è considerata la miglior cuoca del parentado? Bah, non capisco!

Comunque oggi voglio farvi un regalo strepitoso.  

Una delle mie super ricette. Una di quelle che mi riesce benissimo. Una di quelle che rende la colazione il momento più bello della mia giornata. Siete curiosi eh? 

Ora vi stupirò! Alla faccia di tutti quelli che ancora credono che io in cucina sia una frana... Di quelli che quando vengono invitati a cena a casa mia, si inventano malattie tropicali iperinfettive e ricadute a lunga distanza di varicella infantile avuta trent'anni fa!

Ok, quindi oggi elargirò tutto ciò che dovreste sapere per fare...  rullo di tamburo..., squilli di trombe... cori angelici ... le famosissime " uova all'occhio di bue"! Ma non di quelle classiche... di quelle perfette! Non aspettavate altro vero?

Dai ammettetelo! Su... a me lo potete confessare... Chi era Vissani? Artusi? O qualcun altro che aveva classificato questa pietanza come una delle più complesse da realizzare?  Beh. Io sono campionessa del Mondo in questa categoria!

Ok, tanto per cominciare, prendete 2 uova freschissime... cioè, tiratele fuori dal frigo.

Se poi, avete le galline che ve le sfornano ogni giorno... beh, meglio ancora... vanno benissimo a temperatura ambiente! Andate direttamente nel pollaio, facendo attenzione a non farvi beccare e a non... scivolare! A me succederebbe sicuramente...

Ah, dimenticavo! Prima delle uova, procuratevi una bella padellina antiaderente. E ricordatevi di ungerla con olio o burro. Perchè? state chiedendo visto che è già antiaderente... E cosa ne so! Io personalmente uso di più l'olio, ma mia mamma, la famosa nonna Rosa, quando ero da lei per la convalescenza, me le faceva col burro: "perché  devi crescere" diceva... Come se una a quarant'anni suonati, dovesse ancora crescere! Ah, dimenticavo... Anche quel simpaticone di Editor sicuramente le fa col burro ma lui è un caso a parte... è di origine "tetesca" quindi non fa testo.

Vabbè, fatele con ciò che vi pare. L'importante è ungere la teglia perché non si attacchino. Parlo per esperienza personale, ovviamente! (a me succede 1 volta su 2 nonostante l'olio!)

Ora arriva il bello, la parte più difficile: "Rompete le uova!"

Nel senso letterale del termine... Si, uffi non vi stavo offendendo. Non quelle "uova"... quelle della gallina di prima!

Anche qui ci vuole tatto. Se siete troppo bruschi il tuorlo rischia di rompersi subito, se siete troppo frettolosi... idem. Se siete maledettamente sbadati o con la testa fra le nuvole, come ogni tanto a me capita... saranno perfetti. Come? Vi starete domandando... Vi ho spiazzato con questa ultima affermazione? Ok, la verità? È tutta questione di... c... ehmm fortuna. Si fortuna!

Io odio quando il tuorlo si rompe! Non lo sopporto proprio. E ho notato che ogni volta che sono di cattivo umore immancabilmente si rompono e il mio umore di più! 

Allora confidando nel fatto che le uova saranno rotte a puntino, fatele soffriggere per qualche minuto aggiungendo un pizzico di sale e di pepe. Il tuorlo non si deve cuocere, non deve diventare sodo, mi raccomando. Andate... Andate a caso... insomma non so dirvi per quanto tempo guardate e giudicate a seconda di come più vi piacciono.

Se vi riesce potete anche creare delle facce aliene molto carine... Ecco qui, in questa specialità potrei definirmi un'artista... anni e anni di esperienza! Di fortuna...


Infine, per l'impiattamento fate molta attenzione. Infatti far scivolare le uova dalla padella al piatto a volte può risultare una manovra più ardua del rompere le uova. 

Mi capita spesso di farle precipitare nel piatto in modo poco decoroso o... ortodosso... e se cerco di raddrizzarle la situazione ahimé, precipita dando origine ad un vero e proprio disastro Ma che ci volete fare, io non rinuncio mai e ci provo ad oltranza sfidando tutte le leggi della gravità.

Quando l'ardua impresa è riuscita non vi resta che scattare una bella foto ricordo per poi inviarla a chi vi sta più a cuore per farlo rosicare d'invidia. Anche perchè non potete sapere se la prossima volta saranno così... perfette! Ah, dimenticavo, mangiatele pure ed in fretta, perché questo piatto freddo non vale niente.

Sicuramente dopo questo post Editor mi depennerà dalla sua preziosa lista... O forse no, perché a Natale siamo tutti più buoni... Vero Mr. Gallery? 

In fondo è proprio lui che mi ha insegnato che nel mondo dell'arte l'uovo ha un significato molto importante! Ma questa è un'altra storia!

Auguro a tutti voi Buona Pasqua!

Ma cosa dico? Ah ecco è per via delle uova... Ok, allora un Buon "Strano" e Santo Natale sicura che ognuno porterà nel cuore  questi preziosissimi insegnamenti.

Con affetto la vostra blogger preferita.

Valeria


mercoledì 23 dicembre 2020

Bruegel e la Sacra Famiglia... Censimento a Betlemme

Le cose arrivano. Lo sapete già. A volte si fanno sentire, vedere insistentemente.

Ascoltate qua...

Ieri scrivendo il post di Magritte pensavo alla neve, poi mi è arrivato a casa il libro di Philippe D'Averio  che parla fatalità di un autore delle Fiandre, Pieter Bruegel.

Poi cercando un'immagine di un paesaggio innevato  del Belgio da mettere nel post mi è uscito un suo dipinto. Per concludere, raccontando e vantandomi con Editor del dipinto bellissimo che ho inserito vengo a sapere che lui da piccolo adorava le sue opere... Certo pure io adoravo... i fumetti di Walt Disney...

Ho deciso così, vista la mia passione per la lettura, di leggere tutto d'un fiato il libro dedicato a Pieter Bruegel arrivatomi ieri e... ho scoperto che parla di un'opera adatta anzi, adattissima a questo periodo di Avvento!



È andata così... sentite un po':

...Ero intenta a osservare l'opera e tra me e me fantasticavo sul paesaggio innevato che vi era rappresentato. 

Avrei voluto esserne inghiottita, per andare anch'io a pattinare o a giocare sul ghiaccio o sulla neve con i bambini. 

Leggendo il titolo "Censimento a Betlemme" mi sono posta però una domanda: "Ma che cavolo c'entra questo titolo con l'opera, visto che di natalizio a parte la neve non c'è nulla?"

Ok, decido che forse è il caso di approfondire e scovare il messaggio leggendo!

Da lì a poco, scopro infatti che dovrebbero esserci Maria e Giuseppe con il bue e l'asinello...

L'immagine che ho è piccola, decido di mettermi sotto la luce calda dell'abatjour e... Tombola! 

Li ho trovati! Il fatto è che quando si parla di Natale, di Sacra Famiglia ecc. di solito i personaggi principali sono stra evidenziati, al centro della scena, in primo piano invece qui... qui è diverso...

Morale della favola?

Solo osservando con attenzione si scopre l'episodio della storia legata alla Sacra Famiglia, all'interno di quella che a prima vista,  sembra la rappresentazione di un semplice villaggio delle Fiandre del '500.

Maria e Giuseppe, in arrivo a Betlemme per il censimento, sembrano quasi nascondersi tra la folla che popola il paesaggio innevato, dedita alle mille attività della vita quotidiana.

Bruegel dipinge il mondo che conosce e abita, fatto di paesaggio, architetture, fogge di vestiti, particolari che riportano ad una vita semplice, contadina e lì, inserisce il racconto evangelico.

È inverno e un sole opaco scende nel cielo nevoso. 

Il paesaggio brulica di personaggi: c'è chi macella il maiale, chi impaglia sgabelli, chi spazza la neve, chi costruisce l'intelaiatura di un capanno, chi porta pesanti fardelli, chi riscuote le decime e poi ci sono i ragazzi spensierati che si divertono a giocare con le trottole e con lo slittino sullo stagno ghiacciato.

Bruegel è riuscito a creare un quadro "corale", privo di qualsiasi ordine gerarchico... Infatti i protagonisti Maria e Giuseppe, si confondono nella scena che pullula di persone intente nelle loro attività quotidiane.

 Sembra che nessuno si interessi alla coppia che avanza a fatica nella neve: il povero falegname Giuseppe, che porta in spalla la sega e gli utensili alla cintura e Maria  sul suo asino, coperta da un mantello.



L'opera è veramente unica. La trovo incantevole. Romantica.

È una scena rappresentata senza ombra di dubbio in modo nuovo, diverso da come sono abituata. 

Forse è proprio questo che mi colpisce e mi lascia meravigliata.

Leggendo scopro inoltre, che Pieter aveva pure viaggiato in lungo e in largo per l'Italia e nonostante avesse visto e conosciuto  Michelangelo e le sue opere, nel suo modo di fare arte non erano presenti gli ideali del Rinascimento italiano dove l'uomo è al centro della scena. Per lui era più importante il paesaggio, la natura.

Sono senza parole. Si, perché ancora una volta, guardando a fondo e impegnandomi nell'approfondire ciò che ho difronte agli occhi, ho scoperto un'opera con un significato diverso da quello che io superficialmente e grossolanamente avrei dato. Ah, come adoro queste sorprese! 

Ah come adoro questo mondo!


martedì 22 dicembre 2020

Lettura di Natale ovvero The Times They Are A-Changing



Sono appena uscita dalla libreria. 

Ci sarei rimasta almeno altre dieci ore e... avrei comprato mezzo negozio. 

Si, vi devo dire la verità. In questo periodo di "clausura" se entro in qualche negozio, rischio di essere assalita dalla sindrome dello shopping compulsivo!

Ho appena acquistato 4 libri. Da regalare a Zoe. Uhmm non so se ho fatto la cosa giusta. Più che altro perché siamo in quella fase in cui io voglio scegliere dei libri per lei e lei vorrebbe sceglierseli da sola! 

Ed i gusti sono opposti! Ma come diceva Bob Dylan... "The Times They Are A-Changing"...

Ok, ma "Mamma Natale", cioè io, da sempre porta delle novelle di Natale e tutti amano le novelle natalizie... non credete?

Ho acquistato un libro, per me dal significato profondo, che può insegnare quanto a volte per dimostrare il nostro amore ad una persona, rinunciamo scioccamente a ciò che più di prezioso abbiamo, per scoprire poi che forse potevamo dimostrarlo senza per forza dover rinunciare a quel qualcosa. 





Si tratta del "Dono dei Magi" di O. Henry. 

Ve lo straconsiglio. Soprattutto anche a chi non ama proprio la lettura perché è breve e si legge tutto d'un fiato.

Prendo il libro tra le mani e già la mia fantasia corre. 

Mi immagino seduta sul sofà in un epoca imprecisata. Fuori nevica, il camino è acceso, la luce fioca di una candela illumina lo scritto che sono intenta a leggere alla mia dolcissima, in questo momento, Zoe.

Lo scoppiettare della legna che brucia fa da colonna sonora di sottofondo.

Una cosa che adoro e ho sempre adorato fare, è leggere ad alta voce per Zoe e per i miei bambini a scuola. Ed è una delle cose che mi manca di più in questo momento del mio lavoro.

Se potessi fare come professione la "lettrice di racconti per bambini" lo farei anche per 12 ore al giorno!

Quando lo faccio infatti, entro nella parte, mi emoziono, sprizzo vero amore per la lettura. 


Sento il cuore che batte forte e si gonfia. Ed il sorriso mi si stampa sulla faccia.

Mi diverto un sacco a fare la voce narrante e a dare una tonalità diversa alle altre parti. 

È si una sorta di recitazione. Ma la cosa che mi soddisfa di più è guardare le facce ammaliate e quegli occhi illuminati di chi mi sta ascoltando e capire che sono riuscita a coinvolgerli, facendogli vivere un vero e proprio sogno. Non a caso a scuola l'addetta alla lettura sono spesso proprio io. Ok imploro, quasi arrivo alla corruzione, le mie colleghe per farmelo fare!! 

La cosa imbarazzante è che quelle volte che ho letto qualcosa agli adulti o a Editor, è stato un vero e proprio disastro! Inizio a balbettare, sbaglio tonalità,  faccio errori di pronuncia, mi si attorciglia la lingua (cosa che non mi succede mai in altre situazioni anzi... forse c'è qualcuno di nostra conoscenza che forse spererebbe questo...vero Mr. Gallery?) insomma ci faccio una vera e propria figura da... analfabeta...

Chissà, che sia ansia da prestazione?

Ma perché con i bambini non mi succede? Eppure loro sono i primi a dirti senza filtri, se qualcosa non va... o non gli piace. 

Sta di fatto che in questi giorni voglio riscoprire questo momento speciale, di coccola, di attenzione, e dedicarlo con tutto il mio amore alla mia pesticciola. 

Me lo sento dentro e se ci penso, penso proprio che sia lo spirito del Natale... quello vero... quello puro. 

Presa dall'entusiasmo svelo a Zoe il mio super progetto per questo periodo... volete sapere la risposta? "Ah si vabbè, se proprio ci tieni...". "The Times They Are A-Changing".

Ok, prendo atto che l'età pre-adolescenziale è terrificante, ma da Piratessa me ne "frego"! Piango dopo... ma sono sicura, anzi straconvinta, che alla fine abdicherà e ne sarà felicissima! 

Potrei scommetterci... ehmm... no meglio non scommettere di solito perdo!

P.s. Se volete ascoltare la bellissima canzone di Bob Dylan cliccate qui sotto!

https://www.youtube.com/watch?v=TlPV4wtZ6HE&feature=emb_logo 


 

 

 

lunedì 21 dicembre 2020

I magi... a casa mia: non sotto una stella ma schiacciati da Stella!

Ho voglia di Natale! 

E quest'anno più che mai! Forse perché è quasi proibito festeggiarlo a dovere, che ne sento più la necessità. Quando ti proibiscono di fare una cosa aumenta a dismisura la voglia di farla! Per me è così! 

Nei giorni scorsi, io e la mia piccola pesticciola ci siamo divertite ad allestire, come tutti gli anni, un graziosissimo presepe. 

Ok, partiamo dal fatto che le doti artistiche nonché architettoniche in me si sono defilate ancora quando ero in fasce. E posso aggiungere che in questo Zoe mi assomiglia! 



Quindi, vi lascio immaginare le difficoltà che sono insorte nel fare la scenografia: montagne che crollano, fiumi che tracimano, capanne o grotte con tanto di stella cometa incollata che ogni tre secondi si stacca rischiando una nuova "strage degli innocenti" o travolgendo i  Re Magi, i pastori e le pecorelle... 



Si, dovete sapere che nel nostro presepe, anche se manca qualche giorno a Natale, tutti i personaggi sono già arrivati... Forse avevano fretta di posizionarsi al posto giusto? O temevano di incappare in restrizioni anti-assembramento? Ma non sanno che è vietato? Dove vivono? In un presepe? Ah, ok... è così... Già... 

Ok, volete la verità?

Noi avevamo voglia di vederli già tutti sistemati per poterci anche giocare e non pensarci più. 

I personaggi che quest'anno ci fanno ridere sono: "l'uomo senza testa", e Stella. La gatta. Quella vera, quella viva. Infatti dovete sapere che Stella, oltre a divertirsi giocando con le statuette... appunto decapitandone per sbaglio ogni tanto qualcuna..., di sera, si trova bene ad andare a dormire dentro la grotta... anche se è già affollata. 

Nulla serve a farle cambiare idea! I miei rimproveri, la prediche come si fanno con un bambino e... più la tiri giù... più lei brontolando, appena ti giri... zac... eccola di nuovo lì! E ti guarda con indifferenza per giunta!  E spesso con un grande sbadiglio scocciato!

Ma perché tutta questa manfrina? Perché oggi parlando con Editor del mio presepe, mentre lui si divertiva a prendermi in giro per il fatto dei Magi che son già presenti, mi ha confidato che l'opera più bella sui Magi che abbia mai visto è quella di Benozzo Gozzoli in Palazzo Medici - Ricciardi a Firenze. 



Benozzo Gozzoli? Ma chi è? Un nuovo Teomondo Scrofalo? Chi lo sa? Chi mai sarà questo signore dal nome un po' strano? Come da copione non ne ho la più pallida idea!  E per dirla tutta, nemmeno sapevo dell'esistenza di questa "cappella dei Magi". 

Ok. ok, Editor non fare quella faccia... Su, su... Che sarà mai? Puoi pure strapparti i capelli quanto vuoi...  ah, dimenticavo... la solita storia: non ne hai! Ahahah, ma pensa ai miei progressi e a quanto mi sto acculturando. Dovresti essere fiero di me!

Ok, da super neostudiosa, mi fiondo direttamente in internet per trovare notizie e foto. 

Wow fantastico! Vengo a scoprire che non si tratta di un semplice "quadretto" ma bensì di un intero ciclo di affreschi. 

Comincio a leggere e vado un po' in crisi... Non ci capisco un piffero! Troppi termini che non conosco, troppe vicissitudini e personaggi della storia che non ricordo... Mamma mia, che figura. 

Vabbè non mi arrendo. Prima o poi memorizzerò qualcosa. Questa rappresentazione ha veramente un che di magico, e sono convinta che avere la possibilità di visitarla in questi giorni renderebbe unico e magico il mio Natale. Peccato che non si possa fare, però!

Ma andiamo a fondo.

"Il fastoso e solenne viaggio dei Magi rappresentato dal Gozzoli nella cappella di Palazzo Medici, parte da Gerusalemme - bianca città fortificata in alto sulla parete orientale, a destra entrando - e si dispiega lungo le tre pareti in senso orario in direzione di Betlemme.

I magi sono rappresentati secondo l’iconografia tradizionale dei tre re, ognuno con un dono da offrire al Bambino (oro, incenso e mirra): Gasparre è il re più giovane, Baldassarre è quello dalla pelle scura e in età matura, Melchiorre in rosso è il più anziano in testa al corteo."

Guardando bene mi accorgo che i particolari sono tantissimi e leggendo scopro che Messer Benozzo per dare magnificenza a questo "viaggio" ha utilizzato materiali rari, preziosi e anche costosi come i lapislazzuli, le lacche lucenti e l'oro.

"Melchiorre, guida il corteo dei tre Magi con il suo seguito vestito di rosso. I Magi sono preceduti da una processione di personaggi coevi, molti dei quali con fisionomie ben caratterizzate, fra le quali è forse possibile riconoscere ritratti di banchieri, collaboratori e sostenitori politici dei Medici."

Questa abitudine degli artisti di rappresentare i personaggi con la faccia dei committenti e delle loro parentele... mi fa sorridere un pel po'... Lo so, è cosa frequente in passato ma ogni volta mi immagino, ritratta in un grande dipinto di oggi, mimetizzata fra la folla... in veste di famosa blogger... Ok, stavo partendo per la tangente....

"Gaspare, il mago giovane, biondo e imberbe porta in dono la mirra, il balsamo cosparso sul corpo dei defunti e dunque allusivo alla natura terrena di Gesù Cristo. 



Vestito di bianco come i partecipanti al suo drappello, il mago guida il corteo della famiglia Medici e di parenti, alleati e ospiti illustri. Segue Baldassarre, il mago di età virile, con la pelle scura."



Se posso permettermi è il più intrigante e affascinante... Si, insomma... in tre parole "il più figo"! 

Bravo Benozzo mi complimento con te!... Ah no Editor, non posso? è sconveniente? Ooops... Vabbeh, oramai...

Vestito di verde come il suo seguito e questo verde gli dona proprio... "Baldassarre occupa il segmento mediano del corteo dei tre re. La pittura soffre qui perdite ingenti: a sinistra per l’apertura della finestra e a destra per la traslazione della porzione della parete occidentale. L’operazione disastrosa ha provocato l’abbattimento della fascia di parete dove erano raffigurati i paggi recanti il dono e la spada di Baldassarre."

Bene! Direi che anche oggi ho imparato qualcosa di nuovo.... Cos'è il consiglio degli antichi saggi per mantenersi giovani e sprintosi? Impara una cosa nuova al giorno! 

Beh, con tutto quello che sto imparando io ogni giorno, dovrei come minimo essere una ventenne... 

Beh, effettivamente... guardandomi bene allo specchio...

"Editor! Smettila di ridere!" Uffa... è proprio dispettoso! Una brutta persona!

sabato 19 dicembre 2020

A Stoccolma c'è un vascello tutto per me!!!

La serie LE AVVENTURE IN VAN proseguono... 



Devo ammettere che per l'ennesima volta Editor mi ha sorpreso. E soprattutto mi ha tirato fuori dai pasticci. 

Si ok, non conoscerà nulla del romanticismo ma almeno è perspicace... e sa come gestire le situazioni in cui mi "ficco".

Grazie al suo piccolo intervento con Tachipirina, spray nasale e tisana della nonna, sono riuscita a riprendermi nel giro di 24 ore. 

Quindi ora sono già in viaggio. Sto attraversando il ponte più lungo d'Europa. Direzione Svezia e più precisamente Museo Vasa a Stoccolma. 

Questo ponte mette quasi i brividi! Ma è spettacolare sapere che sto guidando sopra il mare del nord. Wow... che emozione!



Il ponte di Øresund  è una tratta stradale e ferroviaria di 15,9 km che collega le città di Copenaghen (Danimarca) e Malmö (Svezia).

Realizzata tramite tunnel sottomarino e ponte - congiunti in un'isola artificiale appositamente creata - che attraversano l'omonimo sound (sund), fu inaugurato il 1º luglio 2000 alla presenza del re di Svezia Carlo XVI Gustavo e della regina di Danimarca Margherita II. 

La strada per arrivare alla mia destinazione è lunga. Molto lunga soprattutto perché qui, in questi paesi del nord, ti capita di fare chilometri e chilometri in mezzo al nulla o meglio, in mezzo alla neve e ai boschi. 

Di sottofondo ho messo musiche natalizie jazz e fusion... e la mia mente comincia a viaggiare. Il museo che andrò a vedere ha in esposizione la più bella e fantasmagorica nave o galeone se volete, del XVII secolo. 

Ora voi sapete che mi ritengo una... ma che dico, sono... "La "Piratessa più piratessa" che possa esistere, quindi, la mia fantasia comincia a creare immagini fantastiche. Mi immagino... si sono... sono..

"...Siamo nel lontano 1628.  Sono a arrivata finalmente, dopo giorni di difficile navigazione solcando le onde più alte ed impetuose dei mari del nord sulla costa Svedese. 

Ordino alla mia ciurma di ammainare le vele e di gettare l'ancora. Siamo alla fonda in rada. Abbiamo gettato l'ancora e ora  siamo in un posto sicuro. E soprattutto nascosto da sguardi indiscreti. 

Il mio equipaggio è carico. Da bravi bucanieri hanno già fiutato il profumo del lauto bottino... Obbedisce ai miei ordini senza replicare o battere ciglio... Incuto timore con il mio semplice sguardo! 



L'obiettivo di questo viaggio è attaccare e impossessarmi del nuovissimo galeone che il re Gustavo II Adolfo di Svezia inaugurerà proprio quest'oggi: 10 Agosto 1628.

Il piano d'attacco è stato studiato a puntino. Sarà il colpo del secolo. Mi riempirò le tasche d'oro e di tesori inestimabili. Finalmente creerò la mia galleria personale (Editor come si dice? Wunderkammer? Si insomma qualcosa del genere... ne avevo già parlato anche qui...), e farò mia questa nuovissima perla dei mari del nord. 

Mi ricorderanno nei secoli futuri come lei "Valeria la Piratessa senza paura. Il terrore dei mari... colei che nulla teme e tutto conquista e... arraffa... Mi ricorderanno come Valeria l'Arraffona! Ah ah ah. 

Tutti si ricorderanno di me perché commissionerò i miei ritratti ai più grandi artisti contemporanei, proprio mentre mi appresto ad attaccare le navi avversarie. E tutti, si innamoreranno del mio coraggio, del mio sguardo glaciale e della mia ineguagliabile bellezza. 

I cannoni sono pronti. Le armi sono state lucidate. Come il resto del mio veliero, che ora è proprio chic... Tutto sbarluccicoso e scintillante... con perline, merletti e strass ovunque... e grazie alle statue dorate neoclassiche, polene variopinte e sirene di tutte le forge, ora è la nave più glamour di tutte le acque. 

Certo il mio tocco di femminilità non può mancare e quindi oltre ad essere così femmina, così donna, così sensuale quando indosso la mia divisa da Piratessa "Fashion Week" con stivaloni tacco 12, scollatura vertiginosa e push up per posteriore... obbligo pure i miei pirati ad essere eleganti, ordinati e rigorosamente con bandana piratesca in testa... tendente al rosa... fuxia! Il "pittore ritrattista" imbarcato come membro dell'equipaggio è pronto per immortalarmi nel momento clou!



Riunisco i miei fedeli compagni di avventura e insieme ripassiamo il piano d'azione e... ci mettiamo in posa... cioè, in attesa.

Finalmente l'inaugurazione avviene. Il Galeone Vasa parte. Vi avviso che una volta mio sarà... il Galeone Valery... altro che Vasa!

Ci siamo. Tra qualche minuto ci faremo vedere e andremo all'arrembaggio. Non sto più nella pelle. Io e i miei prodi sentiamo profumo di battaglia... di grande conquista! 

Alt, Fermi un attimo... Mi guardo nello specchietto... Ok il trucco è perfetto.... i capelli mi stanno d'incanto... Ok ALL'AREMBAGGIOOO... AVANTI MIEI PRODIIIIII!

Aspettate... Un attimo... Ma che sta succedendo? Io e la mia ciurma siamo attoniti ed increduli. 

La nave dopo essere salpata a circa un miglio dalla costa si sta inabissando. 

Tonnellate di quadri, arredi, vasellame, cristallerie stanno colando a picco. 

Noooo i miei tesori!!! La mia Wunderkammer...  La mia fama di piratessa dei mari del nord... tutto è andato a farsi friggere in una manciata di minuti. Perché? Perché? Ufffi......"

Ritorno alla realtà. Mi trovo infatti arrivata a destinazione. Caspita devo aver volato proprio tanto con la fantasia, tanto con il Van.



 Il Museo Vasa è davanti a me. Sono elettrizzata anche perché per la prima volta vedo un veliero vero e proprio. Purtroppo con una storia ahimé, alquanto sfortunata. 


Infatti dovete sapere che il Vasa è un vascello svedese dotato di 64 cannoni, costruito tra il 1626 e il 1628 ed affondato nel porto di Stoccolma il giorno stesso del varo, il 10 agosto 1628. 

Dopo essere rimasto oltre tre secoli sott'acqua è stato ripescato nel 1961 e sottoposto ad un importante restauro. Oggi è esposto nel museo omonimo a Stoccolma.



Il nome stesso "Regalskeppet Vasa" deriva dall'omonimo casato dei Vasa, che governava la Svezia all'epoca della costruzione del galeone, e significa "Nave di Sua Maestà" Vasa (o Regia nave Vasa).

La costruzione del vascello fu afflitta da frequenti interferenze da parte del Re.

Poco dopo l'impostazione della chiglia, il Re, venuto a conoscenza di costruzioni analoghe nelle nazioni concorrenti, fece forti pressioni perché la nave fosse modificata, allungandola significativamente. 



Il mastro carpentiere, che aveva supervisionato fino ad allora la costruzione, si ammalò e morì lasciando ai suoi inesperti apprendisti, alla vedova e al fratello, la responsabilità di proseguire. Per di più, con la presenza assillante del re che interferiva, pur non avendo specifiche conoscenze tecniche, con la costruzione.

Il Re ottenne quindi, dopo l'allungamento, l'aggiunta di un secondo ponte di cannoni. 

Il vascello che ne risultò era imponente, il meglio equipaggiato e il più pesantemente armato della sua epoca, ma era anche troppo lungo e soprattutto troppo alto rispetto alla larghezza ne soprattutto troppo pesante!

Sarò sincera, odio quel Re di Svezia... Se non ci avesse messo lo zampino e avesse fatto il suo lavoro di Re senza intromettersi in questioni a lui sconosciute forse... ora sarei... la Regina più Regina di tutti i mari che sia mai esistita! Acc... stavo per ripartire con la fantasia... Però... questi uomini... appena diventano Re vogliono subito mettere il becco ovunque...

venerdì 18 dicembre 2020

La sirenetta a Copenaghen

 La serie LE AVVENTURE IN VAN proseguono...

 

Sono a letto, nel mio "ban" e sto "balissimooooo"... voglio la "babba"... e... e... etciù!!! 

Ho un raffreddore stratosferico non so se si è capito... etciù!

Ma partiamo dal principio.

Vi ricordate ieri pomeriggio... la sfilata di Santa Lucia? I biscottini di pan di zenzero? Il liquore che i danesi bevono a colazione?.... Ok rinfrescatevi la memoria QUI.

Non so come e non so perché, a questo proposito ho le idee un po' confuse... Ma mi sono ritrovata a sfilare insieme alle danesi con la corona in testa adornata di candele. 

Dai ricordi vaghi che ho, deve essere stato divertentissimo. 

La cosa più bella è che nel corso della sfilata siamo passati davanti proprio alla famosissima "sirenetta"... E quindi ho rinunciato alla sfilata pur di gustarla con calma. 

Ora non vi posso negare la mia delusione nel vederla così piccola... Io mi aspettavo una sirena a grandezza naturale... si insomma almeno grande come me! 

 

La statua della Sirenetta infatti è una scultura bronzea alta 1,25 m e dal peso di 175 kg, situata all'ingresso del porto di Copenaghen. 

Statua simbolo di Copenaghen, la Sirenetta è una delle attrazioni più visitate dai turisti. 

La piccola statua è ispirata ad una delle fiabe più note dello scrittore danese Andersen, nella quale si narra dell’amore impossibile tra la giovane figlia del re del mare ed il bel principe terrestre. 

La celeberrima Lille Havfrue (sirenetta in danese), fu creata nel 1913 da E. Erksen il quale, dopo il rifiuto della ballerina scelta di posare per l’opera, chiese a sua moglie di fargli da modella. 

La scultura venne commissionata da Carl Jacobs, mecenate e proprietario della fabbrica di birra Carlsberg, profondamente colpito ed emozionato da un adattamento della fiaba come balletto, e da questi donata alla sua città per abbellirla. 

La Sirenetta di Copenaghen, quasi ignorata all’inizo, conquistò una certa popolarità nel tempo grazie ad alcune foto pubblicate su un giornale americano, fino a diventare il simbolo più famoso e conosciuto di Copenaghen ed il più amato della Nazione. 

La dolce creatura del mare si trova all’imbocco del porto, sul molo di Langeline, quasi a voler accogliere i naviganti.

Adagiata su una sorta di scoglio con lo sguardo pieno di nostalgia rivolto verso il mare, sua dimora naturale, la sirenetta è immortalata nel momento della sua metamorfosi, mentre la lunga coda di sirena lascia il posto a due gambe umane. 

Ora, nonostante sia piccola e abbia un po' disilluso le mie aspettative, dicono che il solo toccarla porti fortuna... e quindi chi sono io per non farlo? Prontamente mi do da fare. Ma sarà il buio, sarà l'euforia esagerata che ho, che nel raggiungerla inciampo finendo... direttamente in acqua! 

Fortunatamente un giovane e aitante ragazzotto danese (comunicazione per le amiche e colleghe... "Ammazza che  'boono") ridendo come un matto, cosa ci sarà mai da ridere... non capisco, mi salva non prima di aver scattato qualche foto, dice, da postare sui suoi social... Grrr che rabbia... ma devo anche esserle riconoscente... Sgrunt.

Bagnata ed infreddolita, ma finalmente sveglia come un grillo - l'acqua gelida ha fatto la sua parte - me ne ritorno in fretta verso il van e mi faccio una bella doccia caldissima!

Ed ecco spiegato il mistero del mio malessere. 

Comunque nel raccontarvi cosa mi è accaduto la situazione è peggiorata, mi sento uno straccio. 

L'unica persona che potrebbe aiutarmi visto che so che si trova ancora nei paraggi è Editor. Lo chiamo... il telefono squilla ma lui non risponde... Eccoci, ci siamo... il solito... quando ho bisogno di lui... sparisce! Mamma mia che rabbia!

Alla decima telefonata finalmente mi risponde, ma la delusione è dietro l'angolo... anzi aldilà del ricevitore perchè la sua risposta è: "Ti richiamo io fra un attimo... ho da fare..." e butta giù. "HO DA FARE?!?" Ma io... ma io... io lo tronco in due! Sto male!

Cavoli e ora che faccio? Calma... organizziamoci... Mi misuro la febbre e il mercurio (si sono una di quelle che ha ancora il vero termometro... quello che dice la verità!) sale in "frettissima".

Alla faccia dell'attimo... Sua Maestà... mi richiama dopo 3 ore... il fanciullino... Dico... dopo tre ore di delirio lui richiama...

"Ehi, allora? Come te la passi a Copenaghen?"

"Etciù... sto balissimo" e in preda alla disperazione, racconto ciò che è successo.

"Ma è mai possibile che non riesci a tenerti alla larga dai guai?"

Ecco ci mancava solo la predica!

"Senti fatti un bel decotto caldo della nonna, mettiti la borsa del ghiaccio in testa e copriti bene e vedrai che domani starai meglio... ti devo lasciare ho un affare importantissimo tra le mani... ci sentiamo più tardi, magari" E riattacca.

"MAGARI?" Io... io... io lo strozzo.

Ma lo sapevo... non solo è l'antiromanticismo fatto a persona... è pure un rude senza cuore e senza anima. Io sono qua che annaspo in mezzo agli stenti, che non so se arrivo a domani e lui? Ha in mente solo gli affari. SGRUNT! Lo odio! Brutto orso cattivo che non è altro. 

Mentre impreco tra me e me bussano al Van e io dico: "Non voglio niente sto "bale" ho la febbre."

Alla terza "bussata" mi alzo e vado comunque ad aprire... La curiosità fa parte di me. E...

"Allora ti sei fatta il decotto?"

Editor!!!!????

"Ma che ci fai qui?

Ma allora... allora non è poi così tanto uomo delle caverne... poi mi porge un sacchettino con dentro Tachipirina e uno spray nasale.

E sorridendo, mi porge anche un giornale con una foto in prima pagina di me bagnata fradicia davanti alla sirenetta... Ops.

"Ma... ma quindi sapevi già tutto? "

"A dire il vero, è stato il mio cliente a farmi vedere l'articolo... dicendo questi italienish... vi fate sempre riconoscere..."

"E tu gli hai detto che mi conoscevi?"

"Ho cercato di negare in tutti i modi ma non so se ci ha creduto visto che ero paonazzo!"

"Quindi sono famosa!!!"

"Beh, diciamo che più che famosa... direi ridicola... Certo che questo viaggio si sta rivelando più avventuroso di quello che immaginavi eh?!?"

Mi guarda dritto negli occhi e aggiunge "Non ci sono speranze!"

Il solito catastrofico... che sarà mai... ho fatto solo un bagnetto nell'acqua gelida del mare del Nord... e chi non lo fa!


giovedì 17 dicembre 2020

Bacio Gold Edition... l'avete già provato?

Da quando Editor me ne ha parlato, non riesco a togliermeli dalla mente. 

È come se il mio primo e più importante obiettivo sia scovarli... Ovviamente prima di lui. 

Di cosa sto parlando? A si, scusatemi. A volte parto per la tangente e non mi rendo conto che forse ciò che regna e vive nella mia testolina, non potete saperlo... A meno che non abbiate poteri da... "fattucchiere"! Ok, il quadro della situazione è questo: qualche giorno fa Mr. Gallery in una delle telefonate che mi fa per romp... ehmm, per appurare a che punto sono con lo scritto per il giorno dopo, mi svela che è fortemente deluso e amareggiato. Perché? Perché ha passato in rassegna tutti i negozi di alimentari senza riuscire a trovare il nuovo "Bacio Gold"! Quello al caramello in edizione limitata. 



Io essendo golosa di cioccolata e di caramello mi sono ripromessa di cercarlo a mia volta e magari,  trovarlo prima di lui giusto, giusto, per farlo rosicare un po'. 



Ora, mi domando una cosa... io sono a casa perchè fra covid e convalescenza non mi posso muovere più di tanto... Ma lui? Lui che sostiene sempre di essere così preso dal lavoro che sembra che al mondo lavori solo lui, dove lo trova il tempo per setacciare tutti gli alimentari? Mah... qualcosa non mi torna...

Ma torniamo a lui che rosica... Le sue facce quando nega l'evidenza e non ammette di essere invidioso sono comiche e rasentano il ridicolo (soprattutto, vista l'età). Sì in quei momenti viene fuori il bambino che è in lui... ve lo farei vedere... anzi, la prossima volta lo fotografo di nascosto così ve lo mostro... che resti tra noi però!

Da quando mi ha parlato di questa versione del Bacio Perugina, è cresciuta in me, a dismisura, la voglia di doverlo assaggiare assolutamente. 

L'altro giorno, costretta ad andare al supermercato, passando davanti al reparto dolciumi, il mio sguardo indagatore comincia a cercare l'ambito dolcetto. E non ci crederete... ma in fondo alla scaffalatura vedo una scatola! Si, dico una scatola. Una sola! Cioè per essere più precisi l'ultimissima confezione di "Baci Gold". Wow ! 

Il mio cuore batte all'impazzata! Mi avvio decisa per prenderla. Non ho visto però che un altro signore ha avuto la mia stessa idea e... pure una vecchiettina! E no cavoli, quella Limited Edition deve essere mia! Costi quel che costi. 

Il mio passo si velocizza e pure quello dei miei "nemici"... Si, ci siamo fiutati... qui siamo in guerra! 

Ci guardiamo negli occhi e nessuno sembra voler cedere per gentilezza. Nel tragitto "l'anziana arpia" cerca di metterci il suo bastone tra le gambe e... anche se nessuno ci crede, un po' di agilità ce l'ho ancora, lo salto via a piè pari. La lascio di stucco. Tiè... Vuole giocare sporco? Non sa con chi ha a che fare... Una vera e propria piratessa! 

 Il signore, che tanto signore poi non è, cerca di bloccarmi la strada col suo carrello... Ma nel fare questo rovescia una piramide di mini pandorini attirando l'attenzione dei commessi che lo riprendono. 

Quindi via libera... Arrivo indenne a destinazione e come una vincitrice della Coppa del Mondo, afferro i cioccolatini e li sollevo in aria saltando e dicendo "Sì!!! ce l'ho fatta! sono miei,!!!" Chi mi vede mi prende per una psicopatica ma le facce di Mr. Gallery... valgono più di una "figuretta!"



Ok, forse la faccenda l'ho un po' romanzata ma credetemi ho avuto proprio "La classica botta di... fortuna!". 


Ma cosa c'entra tutto ciò con il mio blog? Che come sapete parla d'arte... più o meno? Eccovi accontentati.

Dovete sapere che nel mio corso del lunedì "L'arte è vita", quello della Peggy Guggenheim, nell'ultima lezione hanno parlato di arte e pubblicità e sentite cosa ho scoperto a proposito dei Baci Perugina...

"Il Bacio Perugina inizialmente doveva chiamarsi “Cazzotto” perché in origine aveva una forma che ricordava le nocche di una mano chiusa in un pugno.

Fu Luisa Spagnoli a inventare, nel 1922, quello che è diventato poi uno dei prodotti di punta dell’azienda... assieme alle caramelle "Rossana". 

Ma come avrebbe potuto un cliente entrare in un negozio e chiedere, magari ad una graziosa venditrice, “Per favore, un cazzotto?

E’ l’intuizione di Giovanni Buitoni, giovane amministratore della Perugina (e amante della Spagnoli) che cambia il nome del dolcetto in un più romantico... “Bacio”. 

Persino la sua forma viene modificata a ricordare, secondo alcuni, un piccolo seno. Ma la vera svolta nella storia dei “Baci” arriva grazie a Federico Seneca, pittore, grafico, pubblicitario e direttore artistico della Perugina negli anni Venti. Seneca inventa la coppia di amanti su sfondo blu, ispirandosi al celebre Bacio di Hayez.



Ne ridipinge lo sfondo annullando ogni ambientazione spaziale e modifica gli abiti dei protagonisti aggiornandoli e rendendoli più moderni. In un cielo vespertino, placido, in cui domina un silenzio profondo si stagliano le immagini-silhouette dei due innamorati stretti in un abbraccio eterno.

Secondo la leggenda i primi cartigli all’interno dell’involucro argenteo furono inseriti a partire dagli anni ‘30 da Federico Seneca, ispiratosi ai piccoli messaggi che Luisa Spagnoli mandava segretamente a Giovanni Buitoni, nascosti in mezzo ai cioccolatini.



Più realisticamente l’idea fu importata dall’America in Italia proprio da Buitoni."

All’inizio però, non si trattava di frasi romantiche, sembra infatti che il primo messaggio stampato fosse un pseudo "non-sense" del tipo: “meglio un bacio oggi che una gallina domani” .

E ora che faccio con la mia scatola di cioccolatini? Chiamo Editor e gliela faccio vedere? Gli mando una bellissimo selfie di me con l'ambito trofeo tra le mani?

Potrei anche spedirglielo... naaaa... magari lo perdono per strada... meglio darsi da fare e assaggiarli tutti! Magari sono differenti uno dall'altro... Anche perché dalla voglia che ho, non sto più nella pelle!!! Uhmm.. Editor... avevi ragione... sono DELIZIOSI!


mercoledì 16 dicembre 2020

Attese... Non ci sono più le attese di una volta...

 



Attese.

Attesa questa parola è una parola importante. Ultimamente pesante.

Quando ero piccola c'erano delle attese speciali, che duravano un anno intero. 

E questo ti faceva sognare, sperare, desiderare per un sacco di mesi. Ti mettevano un'adrenalina, una spensieratezza infinita.

Parlo di Santa Lucia, di Natale, del compleanno, delle vacanze, dell'arrivo della neve e via dicendo. 

Oggi mia figlia non ha questa fortuna. Purtroppo. 

Le attese per lei sono molto più brevi . E quindi sogna molto meno. Le attese non vengono quasi mai disilluse e mi accorgo che anche questo è sbagliato.

Quante attese sono state disilluse quando ero piccola. Ma che sono comunque servite. 

Mi hanno fatto crescere con la consapevolezza che niente è dovuto. Che tutto può accadere, di bello o di brutto. Sempre.

Oggi le cose sono cambiate. Le mie attese sono ben diverse. Sono pregne d'ansia, timore, paura.

Le mie attese non si rifanno più a quella Santa Lucia a cui vorrei ahimé credere ancora. 

Non c'è più la magia. C'è la realtà. 

Le mie attese oggi si rifanno ai vari verdetti che mi aspettano. Sentenze. Diagnosi. 

A volte cerco di non pensarci. E ci riesco. Ma poi un qualcosa mi riporta lì. E mi accorgo che nonostante tutto fanno da sottofondo. Subdolo e permanente. Una costante della mia vita di adesso. 

Oggi, al contrario di ora, odio attendere. Odio quel senso di impotenza che provo nell'attesa. Odio tutta questa fatica che rende il tutto più snervante. Odio starmene lì, ad aspettare. 

Io di natura voglio tutto e subito. È un grande pasticcio vero? 

Si, me ne rendo conto. E' un "Big mistake " ma che ci posso fare? Sono sempre stata così.

Ok, continuerò a sognare e a convincermi che tutto, alla fine andrà per il verso giusto.

Le mie attese le voglio realizzare dentro di me... Così, non si sa mai...

martedì 15 dicembre 2020

Natale a Venezia!

 



Ehi amici, ma vi rendete conto che mancano solo 10 giorni a Natale? 

Avete già fatto l'albero? Io l'ho fatto giusto, giusto, qualche giorno fa insieme alla mia piccola pesticciola Zoe e alla mia gatta Stella...

Ecco parliamone...

 

Da quando c'è Stella a casa nostra, tutti gli anni si ripete inesorabilmente la stessa scenetta. Io passo una pallina a Zoe, Zoe la appende, e... Stella la tira giù...  Se state ridendo vi avviso che non è per nulla divertente... O meglio, all'inizio magari sì... rido di gusto anche... ma poi, dopo un po' comincio a pensare che tre femmine sotto lo stesso tetto in certi momenti sono troppe! 

Trovato! Il prossimo anno potrei cambiare... sostituendo le palline con delle scatole, magari luminose... uhmm questo mi ricorda tanto qualcosa... Ma che cosa?

Ma sì! Ecco ci sono! Potrei fare un albero come quello realizzato a Venezia dal famosissimo Fabrizio Plessi.  Lo conoscete? No? Nemmeno io! Si, cioè... Forse l'ho già sentito un paio di volte, ma meglio fare una piccola ricerca.

Ecco cosa ho scoperto.

L'Albero di Natale realizzato da Fabrizio Plessi, si trova a Venezia in piazza San Marco.


Lo adoro! 

So per certo che molti di voi, vedendolo penserà che sono del tutto pazza. 

Ma credetemi non è così. Forse il mio occhio critico si sta affinando... come sostiene Editor, e riesco ora a intravedere, a leggere e ad andare oltre. Riesco a ricercare e, soprattutto, trovare il significato ultimo dell'opera. 

Quando ho visto la foto mi ha "sbaragliato". Di certo le foto sono state fatte a regola d'arte per mettere in risalto tutta la sua spettacolarità. 

Ora io Plessi non lo conosco molto come vi ho già accennato.

Quindi non sono di parte. So che è un personaggio di rilievo nell'universo dell'arte contemporanea e questo mi basta.

 

La prima cosa che si è smossa dentro la mia testa, dentro il mio essere, è la curiosità di sapere cosa l'ha portato a fare un albero così. 

Ovviamente le mie ricerche non si sono fatte attendere e con qualche click qua e là sono riuscita a soddisfare a pieno tutte le mie domande. 

Risultato? Un'opera con un significato straordinariamente notevole, importante, vero. 

Ma andiamo a vedere bene di cosa stiamo parlando. 

Si tratta di  una sorta di albero della vita composto da 80 moduli rettangolari di led wall luminosi, i quali poggiano su una struttura alta 9 metri e mezzo. 

Una installazione complessa totalmente “Made in Venezia”, che unisce simbolicamente la terra, l’acqua e il cielo, rendendosi "messaggio" di speranza per la comunità.


 Lo stesso Plessi spiega così la sua opera: “L’idea per questa installazione è scaturita dal mio grande amore per Venezia: ho immaginato un gigantesco mosaico dorato – che richiama l’oro della Basilica – in cui ogni tassello vive di vita propria. Per la prima volta nel mio lavoro ho fatto sì che il flusso luminoso di ciascun elemento vada in direzioni diverse, andando a creare un intreccio di contaminazioni quale metafora, da un lato, della dinamica delle relazioni interpersonali e, dall’altro, per valorizzare la memoria storica di questa città, luogo di incontro e di scambio tra culture diverse per eccellenza. L’uso del digitale in questo contesto diventa emozione spirituale che si esprime nell’unico linguaggio possibile oggi, permettendoci di raggiungere gli altri, pur nella distanza fisica”. 

Chiamo Editor e gli chiedo come mai un'opera di tale bellezza (a mio avviso), susciti così tante polemiche - sui social ho letto commenti davvero pesanti - e perché gli addetti ai lavori non sono disposti ad  agevolare i visitatori mettendo a loro disposizione delle brochure informative o addirittura del personale che possa rendere giustizia a tale capolavoro. 

La discussione prende il via perché io da parte mia ho capito che la gente fa fatica quando trova qualcosa di non esplicito, non spiegato. Insomma le persone non hanno voglia di "farsi il mazzo" per capire il significato di un'opera d'arte contemporanea. 

Sembra sia troppo faticoso. Non capisco...

Da parte sua tutto l'entourage del contemporaneo, invece di cercare di coinvolgere il più possibile ogni spettatore andandoci incontro, sembra che voglia mantenere lo status di "elitario"... per pochi! Dedicato solo ad un cerchia ristrettissima che si interessa e che, soprattutto, ha la possibilità finanziaria di permettersela. 

Ricordiamoci anche che spesso, chi se lo può permettere acquista opere solo perché fanno lievitare il loro status e non perché piacciono o perché ne hanno compreso i significati più profondi. Questo lo lasciano a chi l'arte la racconta ma non se la può permettere! Ok ci può stare. Anche questo fa parte dei giochi. 

Ma io non sono d'accordo! Uffi!

Forse perché vorrei che più persone si innamorassero di questa "benedetta" arte contemporanea! E' così... così... coinvolgente! Così... affascinante... Anche se non me la posso permettere!!!

E nonostante tutto, io mi ritengo una donna fortunata. E non perché ne posso usufruire, no, ci mancherebbe altro,  magari... L'unico modo per potermela permettere sarebbe vincere una lotteria... e quindi forse dovrei cominciare a comprare qualche biglietto... Ma perché faccio parte di quella ancor piccola schiera di persone che ancora indaga, ricerca, si mette in gioco... rischiando a volte di brancolare in una nebbia fitta ma sapendo anche che prima o poi si alzerà... e resterà solo bellezza!

Ho deciso il prossimo anno farò pure io un albero super tecnologico con schermi luminosi...

Ehmmm... Pensandoci meglio, però forse risulterebbe troppo dispendioso e ingombrante. Quindi? Mi accontenterò e mi godrò per l'ennesima volta la scenetta esilarante di ogni anno!!!