sabato 28 marzo 2020

L'ARTE NEL CESSO di Francesco Bonami



12 marzo 2020

Questa mattina, dopo aver scritto un post su Picasso (vedi post), fatto in anticipo le pulizie di primavera, fatto fare i compiti a Zoe e preparato il pranzo, mi sono letteralmente lanciata sul divano in posizione "Torneo di Pennichella"...quando è squillato il telefono!

La prima reazione è stata quella di far finta di niente... tanto, che urgenza potrà mai esserci. Siamo tutti rinchiusi in casa!

Poi il buon senso ha prevalso dicendo "forse è importante... non si sa mai".

Decido così di rispondere e vedo (come nei film) che dall'altro capo del telefono c'è Mr. Gallery, il mio Editor.
"Pronto!" dico tutta contenta, "Allora piaciuto il pezzo su Picasso?" e dall'altra parte: "Certo ottimo! Già sistemato e programmato! Ora cosa stai producendo? A cosa stai lavorando?"
Al che, col sorriso più bello che ho, anche se non lo può vedere dico "A dire il vero stavo per mettermi a leggere il libro di Francesco Bonami, "L'arte nel cesso" (ed. Mondadori n.d.a.).
Una piccola bugia bianca, per quieto vivere anche perchè se sapesse che in realtà ero pronta fare, e soprattutto vincere, il torneo di cui vi ho parlato prima...

"Bene" risponde lui "E' un libretto. E' veloce. Mi aspetto uno scritto per questa sera alle 18'00!!! Buon lavoro! E su, su, dai, fai qualcosa!". E riattacca!

Ecco ora mi chiedo, ma Santa polenta! Perché ha prevalso il buon senso ed ho risposto?!?
Vabbeh, visto che comunque in casa bisogna stare, tra uno sbadiglio e l'altro mi metto a leggere sul divano. BIG MISTAKE!


Ok, meglio sedersi a tavola. Con la matita pronta per possibili appunti e... Doppia dose di caffeina! Comincio a leggere e tra fare merendina (il the delle 17'00 è sacro), cercare di studiare i romani con Zoe e altre minuzie, riesco per le 19'00 a finire di leggere il libro. Evvai!

Ora ho la mente fusa ma, come dice sempre il mio Editor, "Batti il ferro fin che è caldo quindi, su che è il momento perfetto!".

E quindi, eccomi qui a scrivere queste righe su questo interessantissimo libro scritto con un linguaggio amichevole, ironico, divertente e colto. Bonami parla dell'arte contemporanea, nata con l'orinatoio  di Duchamp del 1917 e secondo lui, terminata 100 anni dopo con il wc d'oro massiccio, intitolato "America" di Cattelan (tornato da poco agli onori della cronaca in quanto rubato).


Fra le pagine, parla di vari artisti, sostenendoli e a volte criticandoli, senza mai essere offensivo. Sostiene che l'arte contemporanea si è conclusa. E' arrivata ad un punto in cui gli artisti tendono a ripetersi.
Gli artisti, secondo lui, devono trovare un nuovo modo di fare arte.
L'arte contemporanea di solito stupisce, crea scalpore, anche se però a volte scoraggia chi la guarda.  Succede allora che chi va al museo non comprende nulla. Perché? Perché manca un qualcosa che spieghi il significato dell'opera. Una sorta di "Libretto di Istruzioni". Quindi è importante il rapporto tra fruitore, artista e museo, perché l'arte deve suscitare nel bene o nel male, una reazione, una sensazione e indurre chi la guarda a capirne il significato.

L'autore ci fa comprendere più a fondo alcune opere di artisti famosi e insinua in noi il dubbio se "è  una vera opera o è solo meraviglia?".
Critica l'alone elitario dell'arte, perché l'arte deve essere accessibile a tutti e non solo per il significato... In questo senso l'arte dovrebbe aprirsi al mondo intero.
L'arte serve all'essere umano per camminare meglio attraverso i periodi più o meno bui della sua storia.
Senza l'arte la nostra anima sarebbe più povera, più triste.
Ognuno deve trovare l'arte giusta per se!

Questo libro mi ha arricchito ancora di più e sono felice di averlo potuto tenere tra le mani emozionandomi come sempre, ridendo e parlottando tra me e me, facendo magari anche strane facce... ovviamente con immancabile stralunamento di Zoe che oramai guarda sua madre come una "pazza scatenata malata d'arte"!

P.s. A volte fare le cose controvoglia ti fa venire la voglia di farle e rifarle!



- LA FRASE DEL GIORNO -
 "lunga è la vita se è piena"
 SENECA

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