martedì 31 marzo 2020

Il primo Cattelan non si scorda mai



PREMESSA

Buongiorno a tutti. Questo è il cinquantesimo intervento che faccio. 
Solo tre mesi fa se qualcuno mi avesse detto che avrei aperto un blog, gestito e scritto 50 articoli, lo avrei preso per matto.
Ora sono qui a ringraziarvi. 
La cosa più bella in questo momento, sono i vostri commenti qui e i tanti che mi mandate privatamente. 
Questo vuol dire che qualcosa vi sto trasmettendo e tutto ciò mi rende estremamente felice.
Continuate a seguirmi ed io cercherò di trasmettervi sempre di più la mia passione per l'arte!




marzo 2020

In questi giorni di Coronavirus, ho molto tempo per riflettere e sistemare il mio archivio e le mie idee... E' da un po' di tempo che mi frulla in testa di fare un Blitz... a Torino.
Perché vi domanderete? Ma voi, siete mai stati al Castello di Rivoli?
Nemmeno io! Però vi dico la verità, è una di quelle mete che voglio prima o poi raggiungere.

Perché oltre ad essere uno dei principali Musei d'Arte Contemporanea che abbiamo in Italia, ci sono opere di un artista italiano che mi intriga tantissimo.
Per essere completamente fuori dagli schemi e provocatorio oltre ogni limite.
Il discorso è che mi fa letteralmente impazzire! Chi è? Ma si è lui, Maurizio Cattelan.



Ok, state calmi, lo so che qualcuno avrà da ridere in riferimento alla sua ultima opera:
"Commedian" del 2019, la famosa "Banana appesa al muro", presentata lo scorso dicembre a Miami in occasione di Art Basel Miami (una delle fiere d'arte fra le più importanti al mondo... altro sogno da realizzare).
L'ho scoperto grazie alla Redaelli (confesso che prima, non lo avevo mai preso in considerazione), che in uno dei suoi manuali sull'arte contemporanea lo descrive in maniera straordinaria ed elementare.

Fra i suoi tanti interventi, uno che mi ha davvero sbalordito è la performance "A perfect day" del 1999.
In una famosissima Galleria d'Arte di Milano, ha letteralmente attaccato alla parete, con del nastro adesivo, il proprietario Massimo De Carlo e lo ha lasciato lì per qualche ora fino allo svenimento dello stesso, con conseguente ricovero in ospedale.
Leggendo quelle pagine non credo ai miei occhi. Come può essere considerata arte quella?
Eppure un misto di curiosità e incredulità ha cominciato a fare vibrare qualcosa nella mia testolina, spingendomi a ricercare qualche cosa di più su quest'artista così "fuori dagli schemi".

Ok, sottolineiamo pure il fatto che allora, non sapevo ancora che molti artisti contemporanei sono molto fuori dagli schemi (Jeff Koons, Damien Hirst, Christo solo per citarne alcuni), ma lui è italiano. E proprio per questo acquista ai miei occhi un fascino particolare.

novembre 2018



Un giorno Mr. Gallery è al Castello di Rivoli. Essendo a conoscenza della mia curiosità nei confronti di Cattelan, mi manda le foto di Novecento, 1997.
L’opera consiste in un cavallo imbalsamato appeso al soffitto mediante un’imbragatura. 
Il collo dell’animale è piegato verso terra e le zampe, allungate nel corso del procedimento tassidermico, sono tese verso il suolo. Una allusione a una condizione esistenziale dove il soggetto è privato di qualunque possibilità di azione. 
Inedita versione di «natura morta», l’opera trasmette il senso di una tensione frustrata, un’energia destinata a non trovare sbocco.

Quando apro le foto, ho un tuffo al cuore. Non ci posso credere l'opera di cui ho letto tanto e soprattutto di cui ho guardato la foto su l'intera rete è ora sopra la testa del mio amico...
Per la prima volta lo ammetto, sono "invidiosa".
Però  metto da parte il sentimento e mi faccio rapire dalla descrizione di questo cavallo imbalsamato.

Tanto è il desiderio, che mi sembra di essere lì, anche io, nella stanza del Castello.

fine gennaio 2020



Dopo un anno e mezzo, mi trovo oggi al MAMBo di Bologna.
Mi imbatto in un'opera alquanto singolare: sembrano carte da gioco, un po' più grandi, disposte come a formare una piramide... guardo il nome dell'artista e quando leggo Maurizio Cattelan il mio cuore salta un battito...
Rileggo attentamente il nome e sbalordita affermo: "noooo non ci credo...è  proprio lui...incredibile... la mia prima opera di Cattelan vista dal vero!"
Devo averlo detto ad alta voce perché mi rendo conto che le poche persone presenti mi stanno fissando ...ops divento rossa in viso e mi fiondo a leggere la spiegazione.
Leggendo scopro che è anche una delle sue prime opere, che lo consacreranno nel mondo dell'arte.
L'opera è "Strategie" del 1990. L'artista acquista 500 numeri di Flash Art nota rivista d'arte contemporanea, e ne sostituisce la copertina con una che ricalca il progetto grafico originario, ma che espone a tutta pagina una sua opera. In tal modo si assegna da solo il "frontespizio" di Flash Art e vende gli spazi pubblicitari sui tre rimanenti risvolti. L'opera raffigurata rappresenta un instabile castello di carte composto dalle precedenti copertine della rivista. Una pungente metafora del sistema dell'arte , paragonato ad un castello di carte, con l'ironica titolazione dell'opera che richiama sia il sistema stesso che l'intento dell'artista di riuscire prima o poi ad essere riconosciuto.

L' opera in se non ha nulla di così particolare, ma il solo fatto che appartiene ad uno degli artisti più irriverenti e provocatori mi incuriosisce e mi stupisce, rendendomi stra felice ed emozionata di essere qui.
Ovviamente parte il reportage fotografico d'altra parte il mondo deve sapere che sono qui con "Cattelan "! E Mr. Gallery deve sapere che pure io ho visto dal vivo una sua opera!

P.S. Castello di Rivoli? Arrivo tranquillo!


- LA FRASE DEL GIORNO -

"Chi poco pensa, molto erra" 
Leonardo da Vinci



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