venerdì 3 aprile 2020

Come ho scoperto IL CAVALIERE AZZURRO... per il Principe c'è tempo


21 marzo 2020

Oggi mi è successa una cosa che sa dell'incredibile... ma partiamo dall'inizio.
È sabato pomeriggio, io e Zoe abbiamo deciso di sistemare un po' la sua camera... o meglio, sistemare la parte alta del suo armadio, all'interno del quale si potrebbero trovare altro che scheletri in senso lato... veri e propri resti di epoche passate!
Credo che in questo periodo l'Italia intera pur di occupare un po' tempo, sia indaffarata nel riordino e nelle pulizie della propria casa!

In questa parte di  armadio sono relegati, oltre agli scheletri di prima, i vestiti che non indossa più, ma usa per giocare a travestirsi, i quaderni di scuola completati  degli anni precedenti e... i libri.
Una montagna di libri che sua mamma (cioè la sottoscritta), le ha regalato da quando è nata.
Questo gesto è stato fatto nella speranza che anche lei fosse travolta dalla passione della lettura come me...
Purtroppo sappiamo tutti che in certi casi nemmeno l'intervento di una bacchetta magica potrebbe fare miracoli...
Ma la speranza è l'ultima a morire. Guardate me, io ne sono un esempio: ho cominciato a leggere anzi a divorare libri in quantità industriale, quando non sono più stata obbligata a leggerli!
Quindi più o meno dopo la maturità!
Ma torniamo alla nostra operazione da "Indiana Jones e l'armadio maledetto".

Ogni libro che ci passa tra le mani è un insieme di esclamazioni del tipo: "Oh, che bello!; ti ricordi? Adoravo ascoltarlo prima di addormentarmi; mi piaceva per i disegni che aveva, ecc.".
Ma anche un insieme di sensazioni fantastiche legati a ricordi unici e irripetibili e legate ai nostri sensi: "Senti mamma, annusa l'odore di queste pagine non è buonissimo?...e il rumore... adoravo ascoltare il fruscio delle sue pagine... e guarda ti ricordi questo?"

In quel momento mi passa tra le mani un libro di Eric Carle "L'artista che dipinse il cavallo blu" e sfogliandolo fino alla fine mi accorgo forse per la prima volta, della presenza della riproduzione di un'opera intitolata "Il cavallo blu I" di Franz Marc, un artista che colpì molto Eric Carle in giovane età.

L'artista in questione non l'ho mai sentito nominare. Bah, forse non sarà poi così importante, però mi piacerebbe scrivere qualcosa su questo interessantissimo ritrovamento.

Decido  di fare qualche ricerca e prima di cominciare chiamo il mio Editor per domandargli un parere.

Gli mostro il libro, l'immagine del dipinto di Marc e dico: "secondo te posso lo stesso scrivere su questo artista anche se non è tanto importante vero?".
Dall'altro capo vedo (siamo in video chiamata) l'Editor che diventa paonazzo e mi dice: "Non è tanto importante?!? Ma lo sai che è uno dei massimi esponenti dell'espressionismo del XX secolo?!?".
Nel dire questo sembra che gli esploda la giugulare ed è decisamente indeciso se ridere o piangere...
Bah, non mi sembra di aver detto nulla di male... Forse dovrei consigliargli di bere qualche infuso di camomilla e meno caffè!

 Dopo aver ascoltato i suoi consigli mi rimetto al lavoro e scopro che Franz Marc nacque in Germania alla fine del 1800. Amava dipingere gli animali usando tinte brillanti e inusuali, ma i critici d'arte tradizionalisti non accettavano il suo stile innovativo, allora Marc insieme a Kandinskij e ad altri pittori fondò il movimento artistico Der Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro) che ebbe una fortissima influenza sull'espressionismo.
Oggi i suoi quadri che rappresentano i cavalli blu sono famosissimi in tutto il mondo.
Eric Carle nacque negli Stati Uniti nel 1929, ma trascorse l'infanzia in Germania.
In quel periodo il regime nazista vietava ogni forma di arte moderna soprattutto quella espressionista e astratta che era definita degenerata.
Un giorno quando Eric aveva solo 13 anni il suo insegnante di arte gli mostrò di nascosto alcuni esempi di quell'arte proibita dicendo: "Osserva la completa libertà e sì, la bellezza di questi quadri. I nazisti ignorano cosa sia l'arte sono solo dei ciarlatani!".

In quel momento il giovane Erik rimase scioccato da quei quadri.
Successivamente affermò: "Il mio leone verde, il mio asino a pallini colorati e gli altri animali dipinti con i colori sbagliati hanno avuto origine proprio da quel giorno di 70 anni fa".

Ora guardando il libro che ho tra le mani, ricordo con piacere tutte le volte che lo leggevo a Zoe.
Ne eravamo affascinate per la fantasia e l'allegria dei colori utilizzati dal suo autore.


 Rimpiango di non aver cercato prima di approfondire il significato profondo di  questo libro ed essermi persa sicuramente un sacco di sensazioni in più, ma sono convinta che ogni cosa arriva al momento giusto... Anche se a volte bisogna aspettare un bel po' di anni!
La cosa più importante è che alla fine sia arrivata e  sia riuscita a recuperare emozioni uniche.

P.S. Avete già riordinato la vostra libreria? Forse è arrivato il momento giusto per farlo... e se trovate qualche sorpresa fatemelo sapere!

-LA FRASE DEL GIORNO -

"l'importante non è che sia un bel modo di ragionare, ma che faccia riflettere"
  Alberto Camus


2 commenti:

  1. Interessanti questi due ultimi blog parlano di te della tua vita e di che persona sei dolce e colorata come quadri della tua arte ciao 👋👋

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