lunedì 14 settembre 2020

Piero Marussig... e le sue donne al caffè

 13 settembre 2020
 
Questo "pezzo" l'ho scritto nel maggio scorso... a cavallo fra la fine del Lockdown e l'inizio della mia personale "battaglia" contro il nemico subdolo che ogni tanto mi porta a lunghi periodi in Hotel 5 stelle cadenti...
 

 
 
3 maggio 2020

Questa mattina sono dovuta passare dalla mia scuola. Eh si, per chi non lo sapesse oltre ad essere una super mamma, una "artblogger" (questa cosa mi fa morire dal ridere...), sono anche un'educatrice. E sono passata davanti al baretto dove di solito, alla mattina o in pausa pranzo, facevo la pausa caffè con le amiche e le colleghe. L'istinto di fermarmi a bere un buon caffè nero bollente anche sola soletta, è stato forte e non nego che prima della quarantena l'abbia fatto. 

È che stranamente oggi, nonostante la voglia smisurata di caffè buono con brioche, magari super ripiena di cioccolato o crema ... (non presentatemi quelle vuote o integrali per carità... se bisogna farla "sporca" facciamolo per bene, suvvia!!!), c'è stato qualcosa che mi ha bloccato. Quel qualcosa era proprio la compagnia di un'amica con cui condividere quelle "quattro chiacchiere da pettegole" che tanto si confanno al nostro essere donne!
Quindi un po' a malincuore me ne sono ritornata a casa con la voglia di caffè, stra convinta però che la prossima settimana recupererò il tutto con una delle mie più care amiche...
Arrivata a casa ho detto a Zoe: "Ciao, cucciola io mi metto a scrivere perché sento che ho un pezzo..."
e lei che oramai è convinta di avere coma mamma una "Ferragni" della situazione, incuriosita risponde: "ah si e su cosa scrivi?" ed io sapendo di spiazzare sia lei che voi... "Bah, a dire il vero non lo so..."

Ok, cala il gelo e lo sguardo interrogativo sul visino di Zoe... che immancabilmente...
"Ma scusa mamma, e allora come fai a dire che hai un pezzo... è strano... ok, lo so che tu sei strana ma.."
Lo so, non è facile da spiegare ma ci provo: "si me lo chiedo pure io, ma sento che salterà fuori... me lo sento... è lì... proprio lì...!
"Ahh... ho capito... si, come no... Ok mamma, meglio che continuo con le cose... serie... i miei compiti..."
Uhm ho come l'impressione che non mi creda molto seria... chissà perché!?! (sarà per le foto che ogni tanto le chiedo di scattarmi per il blog o per... mah...)


Controllo le storie pubblicate su Istagram e che ci trovo? Incredibile! Lo sapevo che era lì! Lì pronto ad aspettarmi... Ma come chi? Ma lui, Piero Marussig con "Donne al caffè "!

 
Come potete ben capire sono piacevolmente sorpresa.


Quest'opera, che è custodita al Museo del '900 di Milano, è stata realizzata dall'artista nel 1924. Marussig ha dipinto un momento semplicissimo, come un incontro ad un caffè, con estrema intensità. Sulla tela sono rappresentate 2 donne (nel mio immaginario io e la mia amica!), sedute ad un tavolo. Ciò che attira è l'intensità dello sguardo delle protagoniste uguali nella melanconia anche se rese in modo diverso. La donna a destra, ha una mano su cui poggia una guancia e nell'altra tiene una sigaretta. Lo sguardo è rivolto verso l'osservatore. Si ha l'impressione che Marussig sia passato accanto al tavolo e abbia chiesto alle 2 signore di poter scattare loro una foto... ed esse un po' in imbarazzo abbiano accettato interrompendo le loro chiacchiere...
L'altra donna raffigurata è girata di tre quarti e fissa un punto nel vuoto. E lì, ferma in posa, stringe tra le mani i suoi guanti bianchi e tiene in braccio un cagnolino che sembra in posa pure lui divenendo così il terzo protagonista della composizione. 

Ok nel mio immaginario il cagnolino non è contemplato, ma magari ci starebbe bene la mia cara gatta Stella Priscilla Scintilla... Solo che dovrei legarla o anestetizzarla pur di farla restare lì ferma e di sicuro non avrebbe il musetto dolce di quel cagnolino... anzi!!!


La tela è ricca di dettagli come il piatto di pasticcini, che fanno venire le voglie, e il porta sigarette in argento molto elegante. 

Tutti questi particolari denotano come questo dipinto costituisce uno degli episodi di maggiore adesione dell'artista ad una pittura dotata di un plasticismo fuori dagli stilemi dell'epoca. L' opera infatti già dalla metà degli anni '30 venne ritenuta dalla critica una delle opere in cui Marussig si è realizzato in pieno.


E bravo Piero! Mi piace questo tuo lavoro! Mi piace non tanto per lo stile ma per quello che rappresenta e quindi per il significato che io posso dare ora in questo momento... Finalmente una bella chiacchierata tra amiche con tutto ciò che ne deriva: risate, pianti, urletti di gioia, pettegolezzi, discorsi seri ma non troppo,  alleanza e condivisione!


P.S. E voi con chi berreste un buon caffè al bar?

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