domenica 10 maggio 2020

"Lo squalo da 12 milioni di dollari, la bizzarra e sorprendente economia dell'arte contemporanea" di Donald Thompson, DA LEGGERE!

Damien Hirst e il suo Squalo...


Cari lettori ora so cosa si prova... o almeno lo credo!
A fare cosa? Vi starete domandando!
Si, si, ci arrivo, un po' di pazienza...
So cosa prova uno scalatore nel momento in cui, dopo tante fatiche ed altrettante tante peripezie, dopo tanti inconvenienti e non meno imprevisti, riesce ad arrivare in cima alla vetta...
O cosa potrebbe provare uno scienziato che dopo tanto impegno, tanta dedizione e tanti fallimenti riesce finalmente a trovare o a creare ciò per cui tanto si è impegnato...
E allora?
Squillino le trombe, rullino i tamburi, volino le colombe, esplodano in cielo i fuochi d'artificio...
Ho finalmente finito di leggere la sacra bibbia dell'arte! Quale??? Quel tomo di cui più volte vi ho accennato nei precedenti post e che ha fatto perdere le staffe più e più volte al mio integerrimo Editor...
Quel meraviglioso scritto che è riuscito in certi momenti a catturarmi talmente tanto da farmici sentire una protagonista (magari quando parlava di aste e fiere) e in altri è riuscito a mandarmi letteralmente in crisi, perché non essendo così ferrata in materia ho avuto alcune difficoltà di comprensione.
Incomprensioni risolte grazie alle "sole" 250mila domande che ho posto a Mr Gallery. Poste per la sua gioia (vi dico solo che negli ultimi giorni pur di non rispondere ai miei quesiti ogni scusa era buona... "Oh scusami, ho una call via skype, devo prepararmi per una diretta via facebook, ho l'invasione delle cavallette, mi si sono rotte le acque..." e via dicendo... e non esagero!)
E quindi, nei momenti di totale panico, mi è venuto in soccorso lui, il mio supereroe: Google!

Confesso che quando mi bloccavo per qualche incomprensione del testo mi chiedevo se era il mio cervello che non riusciva a comprendere certi meccanismi o era il fatto di essere ancora completamente  estranea a questo mondo dell'arte? In alcuni momenti ancora me lo chiedo e sinceramente mi auguro sia più la seconda che ho detto!

Comunque, sta di fatto che nonostante le difficoltà incontrate non ho mai una volta desistito...
Ehmm... Beh si, ogni tanto.... Ok, magari qualche volta... Cioè, in alcuni casi avevo qualche impegno più urgente: come quello di pensare a che impasto fare oggi per il pane... O quale pinzetta usare per regolare le sopracciglia o... Ok, vabbeh avete capito!
E così a volte è successo di avere bisogno di una spintarella in più. Ma alla fine, sono riuscita con determinazione, mia e soprattutto del mio Editor, che mattina e sera si informava sullo stato di lettura, ad arrivare al traguardo, alla fine!!!
Ce l'ho fatta!!

Questo libro sono sicura avrà bisogno di una seconda e una terza ri-lettura. Ma sono anche certa che fra qualche anno mi sarà tutto molto chiaro e semplice!

Di che libro sto parlando? Ops presa dall'euforia ho dimenticato di specificare il soggetto!!! Ok, qui qualcuno di mia e oramai anche vostra conoscenza, avrebbe da ridire... Uffi... Eccovi accontentati: "Lo squalo da 12 milioni di dollari, la bizzarra e sorprendente economia dell'arte contemporanea" di Donald Thompson, ed. Mondadori.



Per una neofita dell'arte come me, è un buon libro da leggere per cominciare a dipanare molti dubbi che riguardano non tanto le opere e gli artisti in sé,  ma tutto ciò che esiste dentro e dietro il mondo  dell'arte.
Quando mi riferisco a tutto il mondo dell'arte intendo le aste, le fiere, le gallerie, i collezionisti, i musei, i critici d'arte, i prezzi, gli investimenti e tanto altro...
Il signor Thompson cerca di spiegare le cose in modo abbastanza chiaro e semplice, lui stesso dice che ha cercato di riportare le tante storie e le molte interviste che ha fatto per scrivere queste pagine, arricchendole di fatti ed esempi realmente accaduti proprio per essere il più chiaro possibile.

Leggendo ho scoperto cose interessantissime.
Ho imparato a conoscere il mondo delle aste, delle fiere (vedi post cliccando qui e qui... insomma avete capito...) e ho scoperto che esistono vari tipi di gallerie: gallerie di brand, che trattano solo artisti molto famosi e hanno rapporti con collezionisti  multimiliardari; gallerie tradizionali, che trattano opere sia di artisti famosi che di artisti emergenti; le gallerie commerciali, che rappresentano gli artisti rifiutati dalle gallerie tradizionali o non ancora pronti per esse; e per finire, le gallerie negozio, dove gli artisti pagano per mettere in mostra il proprio lavoro.
Una curiosità:  lo sapevate che per acquistare delle opere che vorremo fruttassero in un futuro, ci sono delle regole da rispettare? Io non ne avevo la più pallida idea!
Le regole sarebbero queste:
il ritratto di una bella donna o di un bambino si rivaluterà di più di quello di una donna anziana o di un brutto uomo. Un esempio? Una "Orange Marilyn" di Andy Warhol  rende 20 volte più di un Richard Nixon delle stesse dimensioni!

La scala dei colori più facilmente vendibile in ordine decrescente è rosso, bianco, blu, giallo, verde e nero.
I colori accesi rendono meglio di quelli più opachi, le tele orizzontali meglio delle verticali, i corpi nudi si vendono meglio di quelli vestiti e il nudo femminile vince su quello maschile.
Le opere figurative rendono meglio dei paesaggi, una natura morta con i fiori vale più di una con la frutta e le rose valgono più dei crisantemi!

Le acque calme aggiungono valore alle opere, basti pensare alla serie delle "Ninfee" di Monet, mentre quella agitate abbassano i prezzi. Nella nostra epoca, al contrario di ciò che avveniva in passato, immagini di naufragi fanno scendere i prezzi ancora di più.

I cani di razza valgono di più dei meticci, i purosangue valgono di più dei cavalli da tiro.
Fra gli uccelli i più costosi sono i quadri che ritraggono scene di caccia e pensate un po', rappresentare un gallo vale più che rappresentare un'anatra selvatica.
Un gallerista newyorkese sostiene addirittura che "i dipinti con mucche non vanno mai bene, ma proprio mai".
Questa affermazione mi lascia di stucco anche perché una delle prime opere di Andy Warhol che ho visto a Berlino è stata proprio "Cow" (Vi ricordate Week End a Berlino?)

Ultima regola per vendere è stata individuata da un banditore di Sotheby's nel 1972 : "l'oscenità vende".
In effetti, se pensiamo agli artisti come Jeff Koons o Damien Hirst l'oscenità  ha venduto e vende ancora oggi.

Sfogliando le pagine ho imparato che il prezzo delle opere degli artisti emergenti è stabilito dalle misure dell'opera. Dalle dimensioni (e non quindi dal valore artistico o dalla qualità dell'opera)! Inoltre è molto importante la reputazione di cui gode il gallerista che tratta questo o quell'artista.

Quando un artista incomincia a essere famoso anche i suoi prezzi cambiano, in base alla reputazione di cui gode e alla carriera che sta facendo e ad ogni mostra il prezzo aumenta.
Un'altra cosa interessante che ho scoperto è che, il gallerista non deve assolutamente mai abbassare i prezzi di listino di un artista e ogni mostra deve avere prezzi più alti rispetto alla precedente!
Infatti se un artista abbassa i suoi prezzi significa che le cose non vanno bene e la richiesta delle sue opere diminuirebbe immediatamente.

Un'altra curiosità è che gli artisti devono pure stare attenti a quante opere produrre perché se ne fanno troppe rischiano di saturare il mercato e perdere valore. Le stesse mostre che lo riguardano non devono essere troppo ravvicinate... mancherebbe l'effetto novità!

Incredibile vero? Ma non è finita. Sentite un po'...

I prezzi delle opere esposte nelle varie occasioni, mostre, fiere ect. restano solitamente riservati, sia per invitare la clientela a chiedere personalmente informazioni sul lavoro al gallerista sia per poter applicare poi sconti ai collezionisti. Non è raro infatti che alcuni galleristi aumentino il prezzo di stima per crearsi un margine di sconto in fase di trattativa!

Leggendo questo libro, mi sono sempre più convinta di aver investito il mio tempo nel migliore dei modi e che ora guardarlo fa meno paura.
Le notizie che ho appreso e in qualche modo compreso, sarò sincera a volte con qualche difficoltà, e finalmente fatte mie, mi hanno reso più consapevole del percorso di crescita che ho intrapreso.
Ho ampliato il mio panorama culturale artistico e questa per me è una grandissima conquista.

Oggi mia mamma mi ha telefonato dicendomi che aveva apprezzato molto il mio post su Lucio Fontana e ridendo mi ha pure detto: "domani mi compro una tela e il taglio lo faccio pure io..." intendendo che tutti lo possono fare.
Per la prima volta mi sono sentita pronta (e non in difetto come al solito...) a dare una buona risposta: "Mamma purtroppo l'idea creativa l'ha avuta prima lui e tu, non hai purtroppo alle spalle tutto il  percorso artistico che hanno portato Fontana alla scoperta di questa terza dimensione della tela..."

Dopo aver proferito queste ultime parole mi sono messa a ridere e ho aggiunto: "Oh Santa polenta!"

Sono emozionata perché tutti gli sforzi che sto facendo, mi stanno portando tante soddisfazioni e se a volte vado in crisi perché non capisco, non mi arrendo e vado avanti... dicendomi "Capirò!"

Lo so che per molti potrà sembrare esagerato... a volte me lo domando anch'io ma poi penso: "Come sarebbe la nostra vita senza l'arte?"... E allora, non riuscendoci ho deciso di studiarla, capirla e se mi seguirete condividerla!

E poi c'è Mr. Gallery pronto a rispondere alle mie infinite domande e pronto a dipanare i miei dubbi... ehmm, vero Editor? Uhmm... credo abbia staccato il telefono... caspita strano l'ho solo interpellato quella ventina di volte... Bah sicuramente ci saranno problemi di rete...

P.S. Sarei curiosa di sapere se tra di voi c'è qualcuno che ha acquistato qualche opera!

- LA FRASE DEL GIORNO -

"il matrimonio è la causa principale del divorzio"
Graucho Marx

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