venerdì 21 agosto 2020

In visita al Mart parte 2

 

CIAO!

Se ti sei perso la prima parte di questo post, clicca QUI

 mercoledì 19 agosto 2020

Sono ancora sotto shock! Ma con il sorriso stampato! Ho respirato a fondo, ho smorzato un po' l'adrenalina con qualche chiacchiera ma ora non resisto più. Devo assolutamente scoprire il fatidico secondo piano...

Sono pronta.

Vado.

Vi rendete conto? Il secondo piano è dedicato all'arte contemporanea, quella che mi "strizza le budella", quella che mi fa viaggiare con la fantasia, quella che mi fa porre mille e mille interrogativi... Quella che mi fa cercare fuori e dentro di me un significato che non capirò probabilmente mai... Quella che mi fa amare l'Arte... Quella che... Ok avete capito! 

Mi ritrovo a fare le scale con calma perché l'attesa in certi momenti ti fa provare emozioni che non credevi esistessero... Voglio godermi il momento! Ogni gradino che salgo è un battito in più rubato al cuore...

Arrivo davanti all'ingresso.

Potrei svenire. 

Davanti a me un'opera mastodontica di Jannis Kounellis! Ok, sono già distesa! Il mio cuore, quello dei battiti di prima, va letteralmente in tilt.

 

I ricordi e le emozioni vissute mesi fa a Venezia alla sua mostra (vedi post MA COME DIAVOLO SI PRONUNCIA) mi sovrastano in un nano secondo ed il mio sguardo si vela un pochino, colto da un'emozione così inaspettata. 

Ma sono o non sono una Piratessa? Quindi sfodero tutta la mia grinta e reagisco selfandomi con l'opera nella sua monumentalità!

Giro lo sguardo e... tac: l'installazione di stracci e bollitori di Pistoletto... non so se ce la faccio!

Pensate che questi bollitori, una volta accesi, riescono a creare un vero e proprio concerto! Non resisto alla tentazione di immortalarmi... e via di ennesimo selfie! Click, ed eccomi dentro un'opera specchiante di Pistoletto e qui ahimé, evidentemente non sono stata veloce abbastanza come per gli altri selfie... vengo ripresa per aver tolto momentaneamente la mascherina... Uffi! mi tocca "selfarmi" con lei!

I miei pirati ridono e si allontanano facendo finta di non conoscermi... Bah... Dilettanti... e pensare che questa volta non ho fatto scattare neanche un allarme!

Comunque tranquillo Editor, lo so che stai già ridendo... Una la dovevo pur combinare, no? Fin qui ero stata anche fin troppo brava... ok forse ho sorvolato quando non vi ho raccontato che ho chiesto gentilmente di farmi fare una foto da una degli addetti... ma mi è stato detto, picche non si può per il covid! Suvvia, io ci ho provato!

Mi ritrovo in adorazione di Burri con un quadro che si riferisce al ciclo della combustione della plastica e mi perdo tra le parole della mia audioguida che essendo molto preparata mi illumina sui vari cicli! Brava! Si, Editor me li avevi spiegati un miliardo di volte pure tu, ma era una carineria per lei che mi ha accompagnato in questa scoperta! 

Fontana, Pomodoro, Vedova, Rotella, Capogrossi, Scarpitta, Ceroli, Kosuth innondano i miei pensieri o meglio tutto il mio sentire... Era tanto tanto tempo che non mi sentivo così viva!

Poi mi ritrovo davanti a una nicchia gigante... In mezzo il nulla... "Toh! Qui si sono dimenticati di mettere l'opera d'arte, o forse è in fase di restauro... mannaggia, che peccato, proprio oggi!"

Il cartellino però c'è e quindi mi avvicino per vedere di chi si tratta e... non ci crederete l'opera c'è!  È di Sol Lewit! Tutte e tre le pareti sono ricoperte di tratti di 20 cm fatti a matita con intervalli regolari... Il senso non lo capisco ancora, lo troverò, datemi tempo. Ma la cosa mi entusiasma tantissimo soprattutto quando scopro che i miei accompagnatori l'avevano recepita come me! Anzi loro l'avevano proprio ignorata... tsé!!!

Giro l'angolo e per poco ci resto secca. Davanti a me 2 igloo di Mario Merz con la scritta luminosa chiaro... scuro... che si alterna: in due parole il riassunto del mio ultimo periodo di vita... Tanto per essere "chiari" in questo momento sono nel "Chiaro"! 

Anche qui i ricordi del passato affiorano inesorabilmente e le mie gambe tremano insieme alle mie labbra (ricordate? MARIO MERZ E I SUOI IGLOO). Faccio un bel respiro e mi dico "tutto è possibile, sono qua...".

Mi giro verso la parete e trovo la mia prima opera " Grigi che si alleggeriscono verso oltremare" di Giovanni Anselmo... incredibile quello delle foglie di insalata tra le pietre... Ok, non ve ne ho mai parlato ma lo farò ve lo prometto... Qui l'insalata non c'è. E' un'altra versione ma sapere che è sua, ridesta in me lo stupore di quando ho letto di lui la prima volta... proprio strani certi artisti!

A fianco trovo Anish Kapoor con una pietra calcarea e un pigmento blu che ti dà l'idea che ci sia o non ci sia un incavo... Oh cavoli ma c'è? Incredibile la resa.

Questo secondo piano mi sta letteralmente togliendo il fiato da quanto mi piace...

L'ultima opera che mi colpisce è di un'artista a me sconosciuta: Shilpa Gupta. Si tratta di 3 gabbie di legno una dentro l'altra: riflette sulle contraddizioni dell'odierna società con i suoi conflitti etnici, repressione delle libertà individuali, tensioni e paure globali... tema per niente leggero ma reso tale in questa esecuzione.

Io però mi sento leggera, leggiadra e come una farfalla, sempre col sorriso stampato, raggiungo i miei accompagnatori che stanno aspettando rilassati sulla panchina da un po' di tempo... Anzi no, ne manca uno che è in giro a fare foto artistiche in ogni angolo di questo luogo paradisiaco. 

Bene. Così ho il tempo di recuperare le forze... Perché voi forse non lo sapete ma vi è in corso una mostra temporanea che sono curiosa di vedere e poi mi hanno detto che c'è una biblioteca stratosferica...

Guardo i miei "pirati" e mi sembrano ancora carichi quindi? Perché non perderci anche lì dentro?

To be continued...

Mart - Rovereto

Nessun commento:

Posta un commento