sabato 27 giugno 2020

A Vicenza fra Sacro e Bellezza scelgo Kandinskij


27 giugno 2020

Questo di fatto, è il mio vero primo "Post" scritto per il blog dopo il mio personalissimo "Block" Down.
In verità la bozza l'ho scritta oramai tanto tempo fa... più o meno a fine febbraio... pochi giorni dopo avere aperto il blog... 
Anche se breve, voglio rincominciare da qui. Da quando potevo andare in giro per mostre (presto tornerò a farlo), quando ancora non sapevo tante cose e a muovere le dita sulla tastiera era solo l'emozione.

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novembre 2019

Vi ricordate di quando sono andata in quel di Vicenza per vedere la mostra su Kandjskij, Chagall e Gončarova? Vabbeh, se proprio non ricordate, potete andare a vedere il post cliccando QUI.

In quel breve scritto, vi ho raccontato dell'incontro "folgorante" con il mio primo Basquiat, e del vero motivo del mio viaggio...

Ecco, oggi se non mi sovviene qualche altra pazza idea, vi racconterò di quella trasferta vicentina. Motivo: la mostra Kandinskij, Gončarova e Chagall. Sacro e bellezza nell’arte russa

Partiamo dal presupposto che Kandjskij e Chagall li ho sempre visti in quelle orribili riproduzioni da studi medici (a questo proposito ci ho scritto anche un pezzo, ricordate? Ah no? vabbeh uffi... allora cliccate QUI...), la Gončarova non so, o meglio, non sapevo chi fosse...
Direte voi: "Caspita! Siamo a cavallo!!!" Certo ci siamo!!!
(n.d.r. Anche su di lei ho scritto un pezzo... A riCaspita! ma quanto ho scritto? Lo ricordate? Ok siamo alle solite... allora cliccate QUI)

Sono infatti convinta sia utile per allargare i propri orizzonti, conoscere, ricercare, scoprire, per poi magari apprezzare o no. Questo vale anche per le opere (o gli artisti), che abbiamo sempre reputato noiose e quindi prive di interesse.
Eccomi dunque, pronta a scoprire cosa c'è di meraviglioso in questa mostra!!!
Sempre se c'è, ovviamente!


La dea bendata mi ha assistito.
La prima opera che incrocio è un'opera che fatico a riconoscere come frutto delle mani di Kandjskij... Un'opera che letteralmente mi ha fatto vibrare. Se non fossi venuta qui oggi, non avrei mai potuto pensare che questo artista potesse aver fatto un dipinto così bello!
"Il muro rosso, Destino" questo è il suo titolo.
Il mondo rappresentato dall’artista è diviso in due. Il muro rosso definisce il confine tra un villaggio sullo sfondo e le due persone che si stagliano in primo piano.
"Il muro rosso. Destino” è l'interpretazione di un mondo interiore, che si esplicita con forme e colori legate al Destino, attorno al quale ruota la vita.

In questo modo, il muro rosso che divide il dipinto in due, diventa una linea sottile, su cui è difficile rimanere in equilibrio.
Trovo questo dipinto molto più bello e profondo di tutte le altre opere da lui prodotte. Incredibile!

Spostandomi nella sala a fianco incontro un dipinto di Chagall... non si può fotografare, ma sono convinta che non è quello giusto per me, non mi entusiasma. Lo trovo e qui perdonatemi, troppo piatto privo di vitalità.
Arrivo poi dalla Gončarova, che trovo si interessante, ma non so ancora che da lì a 15 giorni vedrò una mostra a lei dedicata a Firenze, a Palazzo Strozzi (Vi ho già scritto prima di questo evento nelle n.d.r.).
Quindi vi lascerò col fiato sospeso e solo allora vi parlerò di lei svelando cosa ne penso!

P.S. Quando vai ad una mostra lascia a casa i pregiudizi!

2 commenti:

  1. Il muro rosso non è alto e quindi
    si può scavalcare facilmente . Mi piace pensare che siamo noi a decidere il ns destino. Fabio

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    1. Fabio mi fai notare una cosa molto interessante, importante e credo tu abbia ragione!Grazie!

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