Dopo aver quasi accidentalmente strozzato il primo cittadino di Parigi (la foto uscita sui rotocalchi francesi è esilarante... ed io sono venuta benissimo!) quest'ultimo mi ha caldamente invitato a proseguire il mio tour in altri lidi... ma fuori da Parigi...
Strano, sembrava quasi leggermente risentito... Come se mi volesse spedire a quel paese... uhmmm... "Permalosetto l'omino". In fondo è stato solo un piccolissimo incidente. Niente di personale... insomma... cose che succedono... a me!
Mah, valle a capire queste "primedonne"!
Comunque sono riuscita a convincerlo che solo dopo la mia visita al museo Picasso lascerò questa splendida "Ville". E lui, assicurandomi una "scorta" a mo' di "sorvegliato speciale", ha accettato. E' buffo dormire sul Van, nel centro di Parigi, circondata da auto "Civetta" della polizia... io immaginavo di dormire un giorno ai margini di un bosco con le "Civette" quelle vere che mi facevano compagnia... Mah, c'est la vie!
Editor dopo essersi scusato mille volte con tutto l'entourage del sindaco, avermi tenuto il muso per un po' e avermi insaccato di "dolci paroline", finalmente ha voltato pagina anche perché come ha affermato: "peggio di così non può più succedere nulla..." Editor, Editor... ne sei proprio sicuro? Mai dire mai...
Comunque facendo gli appropriati scongiuri e riascoltandomi tutte le sue estenuanti raccomandazioni: "non toccare nulla, stammi incollata, non fiatare, non portare rossetti, non metterti i tacchi ecc..", la mattina seguente ci troviamo davanti all'ingresso e finalmente entriamo al Museo Picasso.
Sono emozionatissima.
Picasso è un artista che mi ha sempre affascinato... non come uomo, troppo rude con le sue donne, ma come artista! Perché? Ma perché è stato il più geniale, il più grande, che nel corso della sua carriera ha cambiato diversi stili, mezzi espressivi che ho imparato a conoscere in questi anni. E soprattutto oltre ad essere pittore è stato pure espertissimo creatore di ceramiche meravigliose. Su di lui ho pure scritto diverse volte, se siete curiosi cliccate QUI!
La prima mostra sua, che ho visto è stata a Palazzo Reale a Milano: "Metamorfosi". Sinceramente ora che sono qui non so cosa aspettarmi, perché già era stata magnifica quella, ma questo Museo... qui, nella "sua Parigi..." sono sicura mi sorprenderà ancora di più, me lo sento.
Infatti, già dalla prima sala resto senza fiato. Primo perché il palazzo è a dir poco strepitosamente bello, secondo perché ogni volta che giro la testa mi trovo davanti ad un'opera pazzesca che ho visto prima di ora solo nei libri e terzo perché... la presa stretta di Editor della mia mano per paura di lasciarmi libera, mi sta bloccando la circolazione del sangue!!!
Ad un certo punto, una piccolissima opera attira la mia attenzione.
Mi fermo davanti come se ne fossi ipnotizzata. Editor mi asseconda visto che lui la conosce già benissimo.
L'opera in questione è "Due donne che corrono sulla spiaggia".
Mi emoziono. Il soggetto è appunto due donne. Mi fanno pensare subito a me e a Zoe che corriamo gioiose sulla spiaggia. Il sorriso, le rotondità accentuate, la spensieratezza di questo atto così complice, e la presenza sullo sfondo del mare blu, inneggiano alla libertà, alla voglia di godersi il momento, la vita, la natura.
Riesco addirittura a percepire l'aria fresca e profumata di mare, di salsedine. Alle spalle gli odori della macchia mediterranea (essenze che adoro) e... mi viene la pelle d'oca tanto li sento forti e persistenti. Eppure, è solo un quadro. E che quadro!
Un quadro che scatena dentro di me l'indescrivibile.
Ascolto la mia audioguida che mi racconta che: "è un dipinto a gouache su compensato (32,5x41,1 cm) realizzato nel 1922"
Stoppo subito l'audio guida e chiedo a Mr. Gallery che cavolo significa... ehmmm cioè, che cosa si intende per "a gouache". E lui, che non vede l'ora di sfoderare il suo eccelso sapere... lo chiamerò Vanesio... mi spiega che "Il guazzo, noto nella forma francese come "gouache", è un tipo di colore a tempera, reso più pesante e opaco con l'aggiunta di un pigmento bianco (per esempio biacca o gesso) mescolato con la gomma arabica. Il risultato è appunto un colore più coprente e più opaco rispetto al normale colore a tempera."
Perfetto. Riattacco la guida che mi racconta che nel 1924 una copia (10,4 per 11,7 metri) di questo quadro fu fatta dipingere dal produttore Djagilev come fondale di scena in occasione del balletto "Le train bleu". Tale copia è adesso parte della collezione del Victoria & Albert Museum di Londra.
Il piccolo quadro davanti a me, doveva fungere da schizzo per essere presentato al regista e raffigura due donne "enormi e scomposte" che corrono sulla spiaggia; il balletto infatti, celebrava il culto dello sport e del nudismo.
Le due figure, più che intente in una corsa a perdifiato, sembra stiano danzando. Il riferimento all'antichità è d'obbligo: il drappeggio rigido e fermo delle tuniche e i movimenti poco coordinati rimandano alle menadi danzanti dell'arte greca.
Nonostante le forme gonfie e sproporzionate, le due donne mantengono una carica di sensualità importante.
Wow, sono letteralmente scossa. Guardo Editor e con un gesto della testa, visto che non riesco a parlare tanto sono "ingroppata" (tradotto = commossa), gli faccio capire che possiamo proseguire la visita. Nella sala successiva ci sono un'infinità di ceramiche. Sono una più bella dell'altra e sono tantissime.
Editor è costretto a lasciare la presa, finalmente, altrimenti rischiamo di fare un gran pasticcio. E non mi sembra il caso.
Ad un certo punto mi chiama per farmi vedere una ceramica particolarmente curiosa e nel girarmi di scatto... la mia borsa Louis Vuitton (tarocca, ovviamente nessuno me l'ha ancora regalata... a questo proposito, vedi post cliccando QUI) va a sbattere contro una ceramica e...
Scena a rallentatore:
Editor vede la borsa che sta per sbattere. Comincia a correre e ad urlare "Nooooo... Cosa hai fatto!?!?!?! Attentaaaaa". Io non capisco. Che ci sia un'ape che vuole pungermi? Che carino, che romantico... vuole salvarmi! Lui si lancia verso di me. Oh capperi... Ma che cosa sta facendo? Si vuole gettare ai miei piedi? Ma così mi ammazza! ...Altro che salvarmi dall'ape!
In quel frangente scattano tutti gli allarmi e lui prende con una "parata" degna di Buffon, l'opera al volo, che io sbadatamente ho urtato innarvetitamente. Così in men che non si dica... Me lo ritrovo lì davanti, sdraiato a pancia in su, con l'opera miracolosamente integra tra le mani! Wow che gesto atletico, che salvataggio! Sei un mito, Editor!
A quel punto però, un esercito di forze dell'ordine, a mo di scena finale del film Blues Brothers si è materializzata improvvisamente, puntando tanto di pistole e fucili contro Editor.
Oh cavoli! Credo sia stato scambiato per un possibile ladro. Ok, lo ammanettato all'istante. Ora è sicuro: lo considerano un ladro!
Lo so, lo so, non dovrei farlo... ma... ma non è avvincente? E poi, quanto eroico è stato Mr Gallery? Per non parlare della sua AGILITÀ... non mi capacito visto la sua stazza! Sono SBALORDITA. E rivederlo in volo planante mi fa scoppiare a ridere!
Uhmmmm, dalla faccia che ha Editor in questo momento pure la sua è sbalordita. Ma lui, non ride!
Poverino, sta cercando di spiegare in francese misto a inglese e a parolacce italiane, insomma una sorta di nuovo esperanto, che si tratta di un clamoroso equivoco. L'ispettore di polizia sembra non capire.
Ok è ora di intervenire. Tiro fuori il mio smartphone e faccio vedere loro chi sono e che sono l'eroina che solo 2 giorni fa, ha sventato un furto al Louvre e fatto arrestare il noto criminale...
Dopo qualche telefonata miracolosamente in cerca di conferme "smanettano" Editor.
Ecco, ho sbagliato! In questo momento avrei voluto che lo tenessero ammanettato! Giusto il tempo per potermela dare a gambe. mettermi a distanza di sicurezza... È alquanto irato. Si capisce non tanto dalle parole, in questo momento è muto, ma semplicemente dallo sguardo assassino e dal movimento impercettibile delle sue mascelle. Capperi! Eppure era stata una scena così gloriosa... Impavida... non capisco... non capisco come il suo umore possa essere nero. Tutto è andato a buon fine no?Per fortuna mi sono messa vicino al campanello d'allarme nel caso decida di sfogare la sua ira su di me... che sono del tutto innocente! Ok, si avvicina... è meglio che pigi quel pulsantino rosso... uno... due... e tre...
DRIIIIINNNNNN
No! ancora una volta la sveglia!!! Che barba!
N.B. se vi siete persi i post con le altre esilaranti avventure in Van cliccate QUI!
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