La serie LE AVVENTURE IN VAN proseguono...
Sono a letto, nel mio "ban" e sto "balissimooooo"... voglio la "babba"... e... e... etciù!!!
Ho un raffreddore stratosferico non so se si è capito... etciù!
Ma partiamo dal principio.
Vi ricordate ieri pomeriggio... la sfilata di Santa Lucia? I biscottini di pan di zenzero? Il liquore che i danesi bevono a colazione?.... Ok rinfrescatevi la memoria QUI.
Non so come e non so perché, a questo proposito ho le idee un po' confuse... Ma mi sono ritrovata a sfilare insieme alle danesi con la corona in testa adornata di candele.
Dai ricordi vaghi che ho, deve essere stato divertentissimo.
La cosa più bella è che nel corso della sfilata siamo passati davanti proprio alla famosissima "sirenetta"... E quindi ho rinunciato alla sfilata pur di gustarla con calma.
Ora non vi posso negare la mia delusione nel vederla così piccola... Io mi aspettavo una sirena a grandezza naturale... si insomma almeno grande come me!
La statua della Sirenetta infatti è una scultura bronzea alta 1,25 m e dal peso di 175 kg, situata all'ingresso del porto di Copenaghen.
Statua simbolo di Copenaghen, la Sirenetta è una delle attrazioni più visitate dai turisti.
La piccola statua è ispirata ad una delle fiabe più note dello scrittore danese Andersen, nella quale si narra dell’amore impossibile tra la giovane figlia del re del mare ed il bel principe terrestre.
La celeberrima Lille Havfrue (sirenetta in danese), fu creata nel 1913 da E. Erksen il quale, dopo il rifiuto della ballerina scelta di posare per l’opera, chiese a sua moglie di fargli da modella.
La scultura venne commissionata da Carl Jacobs, mecenate e proprietario della fabbrica di birra Carlsberg, profondamente colpito ed emozionato da un adattamento della fiaba come balletto, e da questi donata alla sua città per abbellirla.
La Sirenetta di Copenaghen, quasi ignorata all’inizo, conquistò una certa popolarità nel tempo grazie ad alcune foto pubblicate su un giornale americano, fino a diventare il simbolo più famoso e conosciuto di Copenaghen ed il più amato della Nazione.
La dolce creatura del mare si trova all’imbocco del porto, sul molo di Langeline, quasi a voler accogliere i naviganti.
Adagiata su una sorta di scoglio con lo sguardo pieno di nostalgia rivolto verso il mare, sua dimora naturale, la sirenetta è immortalata nel momento della sua metamorfosi, mentre la lunga coda di sirena lascia il posto a due gambe umane.
Ora, nonostante sia piccola e abbia un po' disilluso le mie aspettative, dicono che il solo toccarla porti fortuna... e quindi chi sono io per non farlo? Prontamente mi do da fare. Ma sarà il buio, sarà l'euforia esagerata che ho, che nel raggiungerla inciampo finendo... direttamente in acqua!
Fortunatamente un giovane e aitante ragazzotto danese (comunicazione per le amiche e colleghe... "Ammazza che 'boono") ridendo come un matto, cosa ci sarà mai da ridere... non capisco, mi salva non prima di aver scattato qualche foto, dice, da postare sui suoi social... Grrr che rabbia... ma devo anche esserle riconoscente... Sgrunt.
Bagnata ed infreddolita, ma finalmente sveglia come un grillo - l'acqua gelida ha fatto la sua parte - me ne ritorno in fretta verso il van e mi faccio una bella doccia caldissima!
Ed ecco spiegato il mistero del mio malessere.
Comunque nel raccontarvi cosa mi è accaduto la situazione è peggiorata, mi sento uno straccio.
L'unica persona che potrebbe aiutarmi visto che so che si trova ancora nei paraggi è Editor. Lo chiamo... il telefono squilla ma lui non risponde... Eccoci, ci siamo... il solito... quando ho bisogno di lui... sparisce! Mamma mia che rabbia!
Alla decima telefonata finalmente mi risponde, ma la delusione è dietro l'angolo... anzi aldilà del ricevitore perchè la sua risposta è: "Ti richiamo io fra un attimo... ho da fare..." e butta giù. "HO DA FARE?!?" Ma io... ma io... io lo tronco in due! Sto male!
Cavoli e ora che faccio? Calma... organizziamoci... Mi misuro la febbre e il mercurio (si sono una di quelle che ha ancora il vero termometro... quello che dice la verità!) sale in "frettissima".
Alla faccia dell'attimo... Sua Maestà... mi richiama dopo 3 ore... il fanciullino... Dico... dopo tre ore di delirio lui richiama...
"Ehi, allora? Come te la passi a Copenaghen?"
"Etciù... sto balissimo" e in preda alla disperazione, racconto ciò che è successo.
"Ma è mai possibile che non riesci a tenerti alla larga dai guai?"
Ecco ci mancava solo la predica!
"Senti fatti un bel decotto caldo della nonna, mettiti la borsa del ghiaccio in testa e copriti bene e vedrai che domani starai meglio... ti devo lasciare ho un affare importantissimo tra le mani... ci sentiamo più tardi, magari" E riattacca.
"MAGARI?" Io... io... io lo strozzo.
Ma lo sapevo... non solo è l'antiromanticismo fatto a persona... è pure un rude senza cuore e senza anima. Io sono qua che annaspo in mezzo agli stenti, che non so se arrivo a domani e lui? Ha in mente solo gli affari. SGRUNT! Lo odio! Brutto orso cattivo che non è altro.
Mentre impreco tra me e me bussano al Van e io dico: "Non voglio niente sto "bale" ho la febbre."
Alla terza "bussata" mi alzo e vado comunque ad aprire... La curiosità fa parte di me. E...
"Allora ti sei fatta il decotto?"
Editor!!!!????
"Ma che ci fai qui?"
Ma allora... allora non è poi così tanto uomo delle caverne... poi mi porge un sacchettino con dentro Tachipirina e uno spray nasale.
E sorridendo, mi porge anche un giornale con una foto in prima pagina di me bagnata fradicia davanti alla sirenetta... Ops.
"Ma... ma quindi sapevi già tutto? "
"A dire il vero, è stato il mio cliente a farmi vedere l'articolo... dicendo questi italienish... vi fate sempre riconoscere..."
"E tu gli hai detto che mi conoscevi?"
"Ho cercato di negare in tutti i modi ma non so se ci ha creduto visto che ero paonazzo!"
"Quindi sono famosa!!!"
"Beh, diciamo che più che famosa... direi ridicola... Certo che questo viaggio si sta rivelando più avventuroso di quello che immaginavi eh?!?"
Mi guarda dritto negli occhi e aggiunge "Non ci sono speranze!"
Il solito catastrofico... che sarà mai... ho fatto solo un bagnetto nell'acqua gelida del mare del Nord... e chi non lo fa!
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