giovedì 8 ottobre 2020

"Cloud" la mia nuvola...personale!

 7 ottobre 2020


Sono nell'ultima sala di Palazzo Maffei. Ho intrapreso per la seconda volta un viaggio ristoratore per la mia anima all'interno di questa meravigliosa Casa Museo. No, non sono esagerata nel definirlo "ristoratore", perché la serenità che mi trasmette questo luogo non può essere misurata. E' oltre il limite, se un limite mai ci fosse, nel misurare la felicità. 

Felicità che vivo in questo luogo e che raggiunge sorprendentemente vette altissime... e il mio sorriso "stampato" e "imbalsamato" ne è la conferma!

Comunque, ritornando all'ultima sala, indovinate un po' cosa ho trovato: una nuvola! Lì proprio lì, che mi guarda, che mi aspetta...

Tranquilli, è tutto nella norma... Lo sapete oramai benissimo... io appena posso viaggio! Con la mente o con il corpo, viaggio! E come si fa a non prendere questa occasione? 

Penserete: si ok, ma un conto è se fosse la prima volta che la vedi... ma è già la seconda volta che ti trovi al suo cospetto....

Certo, certo. Ma dalla prima volta sono passati 8 mesi. E qualcosa in me è cambiato radicalmente. E soprattutto, oggi sono da sola in questa sala. Non c'è nessuno. Persino Editor si è volatilizzato... visto la stazza non so come abbia fatto... ma sta di fatto che in questo momento è scomparso dalla mia vista... impegnato a selfarsi con altre opere? Il bello è che poi dice a me che sono sempre lì a fotografarmi!!! Mah, vallo a capire.

Comunque, l'opera "Cloud" (2016), che ho di fronte, è di un giovane artista argentino Leandro Erlich. 

"L'opera intende suggerire un viaggio impossibile tra la variabilità infinita del corpo della nuvola, impalpabile e morbida all'interno della teca di vetro, e il sogno di ogni essere umano di giocare tra le nuvole volendo affrancarsi della propria materialità: in "Cloud" è lampante il riferimento alla cultura barocca per il fascino che esercitano in Elrich l'illusione, il gioco di specchi, i trucchi ottici e le macchine che possono produrre meraviglia e stupore immaginifico".           

Io, nell'osservarla comincio a sentire il mio corpo leggero... E in men che non si dica, mi ritrovo avvolta dalla impalpabile morbidezza della sua consistenza. 

Non sono più in questa sala.

Non sono più con i piedi per terra. Sto fluttuando nel cielo, trasportata da lei. 

Mi sento una Regina. Una pellegrina in cerca del suo spirito. Un'anima. Si, perché il suo modo di avvolgermi mi fa sentire bene. Mi fa stare comoda e sembra che tutto ciò che ho sempre desiderato sia lì, a portata di mano: tocco letteralmente il cielo con un dito... o meglio, sto capendo cosa sia "la felicità". 

Un tempo ero convinta che per raggiungere questo stato di benessere dovevo darmi da fare a più non posso, correndo di qua e di là. Cercando di soddisfare ogni mio, e altrui, desiderio terreno, materiale, tangibile. Qualsiasi esso fosse! Cercando di dimostrare a tutti quanto fossi brava. 

Ero sempre di corsa. E godevo delle mie conquiste solo a metà.

Poi qualcuno, senza chiedermi il permesso, ha deciso di rallentare. Anzi letteralmente "stoppare" questo mio correre senza meta.

In un primo momento ho pensato che questo fosse lo scotto da pagare per un qualcosa commesso magari in una vita precedente (d'altronde, se ero stata una piratessa... chissà che cosa ho combinato...). Poi il tempo mi ha fatto capire.

Mi ha fatto capire quanto sono importante.

Si. Ho capito!

Ho capito che questa nuvola mesi fa non era pronta per me. Ed io non ero pronta per lei. Per viverla. 

Oggi si.

Oggi mi trovo avvolta nel suo calore, nel suo candore nella sua ovattata morbidezza che scalda e risveglia i miei sensi, i miei sentimenti, la mia gioia nell'aver scoperto e, compreso finalmente, come va vissuta la mia vita: giorno per giorno. Day by day!

Non posso fare progetti, lo sapete. Però posso pur sempre sognare! Ed intendiamoci, posso godere con una sensibilità particolare ed un ' empatia" fuori dal comune di tutto ciò che mi si presenta ora difronte. 

E godere come non mai di tutto questo. Mi rende viva! 

Oggi tutto ciò che vedo, che sento, che tocco, è importante. Provoca in me uno stato di gioia e stupore mai provato prima.

Da quassù sono privilegiata.  Vedo i colori dell'autunno... quelli che mi fanno venire voglia di tuffarmi in un mare di foglie gialle, rosse, arancioni, marroni... Pensate, cosa che ho sempre fatto, e fatto fare, ai miei bambini a scuola. E a volte, pure ai loro genitori! 

Sono qui con gli occhi chiusi. Per assaporare approfonditamente ogni rumore, odore e quant'altro.

In questa nuvola è permesso fare monologhi, cantare, sognare ad occhi aperti, ridere, urlare e anche piangere! Si di gioia però... La tristezza non è ammessa. E' bandita, è stata messa in modalità "OFF".

Vi ricordate il post di qualche giorno fa? Quello dell'uomo che misura le nuvole? (Se avete risposto NO, allora cliccate QUI). Ecco, la mia non ha una misura precisa. Diciamo che è fatta apposta per me... è trasformabile. Si, in base al mio sentire, in base a ciò di cui ho bisogno... Ad esempio: se ho voglia di bere il te delle cinque, la postazione è subito pronta... Con tanto di alzatina di vetro ripiena di dolci e deliziosi pasticcini!

In questa nuvola ci possono salire solo le persone che contano veramente. Quelle che sono sempre pronte ad accoglierti e a sorreggerti. Incondizionatamente. Quelle che ti fanno capire in ogni modo possibile, anche se non le vedi tutti i giorni, che ci sono. Quelle che ti amano anche quando sbagli e se perdi la via maestra ti aiutano a ritornare su di essa.

Sento una mano sulla spalla. Mi giro. Editor è ritornato. I miei occhi brillano ed Editor capisce che non deve dire nulla. 

Ora sono pronta per lasciare questo luogo fantastico. Pronta per andare alla conquista della città... non prima però di aver acquistato la meravigliosa brochure con tanto di borsa "griffata" Palzzo Maffei! 

Ehmmm si, ok... Mi piacciono ancora i beni materiali... soprattutto se riguardano l'arte o l'arte di rendermi più bella, felice e che aiuta a prendermi cura di me!!!


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