Novembre 2018
Sono ancora alquanto scossa dall' aver appena visto e ammirato l'opera che per la prima volta mi ha fatto volare su in alto con l'anima: le "Sette Torri Celesti" di Anselm Kiefer, al Pirelli Hangar Bicocca (vedi post Bendata ad occhi spalancati - HangarBicocca Cap.1), che vengo catapultata direttamente all'esposizione di Mario Merz "igloos" ospitata sempre all'Hangar.
Quando entro nella sala mi accoglie uno spettacolo inusuale... un enorme igloo fatto di metallo. Sopra e dentro, degli elementi naturali: una renna che lo sovrasta, rami secchi...
Poi girando lo sguardo mi accorgo che ci sono tantissimi igloo... Wow strabiliante...!
E sono tutti fatti in mille modi diversi, sempre con materiali poveri o naturali.
Guardando bene e girando intorno a queste "strane opere" scopro che tutte hanno anche una scritta al neon o una serie di numeri, che poi mi viene spiegato che non sono numeri a caso ma una sequenza chiamata Codice Fibonacci (ora su, non fate finta di niente e non ditemi che non conoscete il Codice Fibonacci... Beh, io non lo conoscevo e sono dovuta andare a documentarmi. Ma ovviamente quando mi è stato detto, ho mentito clamorosamente, per non fare la solita mia figuretta, dicendo un "ah, ma è vero, è il codice Fibonacci!..." e comunque per facilitarvi il compito... cliccate qui).
Gli igloo diventano per l’artista l’archetipo dei luoghi abitati e del mondo. La metafora delle diverse relazioni tra interno ed esterno, tra spazio fisico e spazio concettuale, tra individualità e collettività. Queste opere sono caratterizzate da una struttura metallica rivestita da una grande varietà di materiali di uso comune, come argilla, vetro, pietre, juta e acciaio – spesso appoggiati o incastrati tra loro in modo instabile – e dall’uso di elementi e scritte al neon.
Insomma trovandomi in questo grande spazio la mia curiosità è immensa. Voglio vedere tutti gli igloo, in cosa si caratterizzano, in cosa si differenziano, voglio leggere le scritte e decifrare quelle in inglese. Mi sembra di essere dentro ad una caccia al tesoro voglio scoprire l'igloo più particolare, quello che farà smuovere dentro di me qualcosa o quello che scatenerà quell'energia che comincerà a scorrere nelle vene. Quello che farà brillare di luce la mia anima, il mio spirito... Si perché in questo luogo si respira un'aria misteriosa, mistica, magica.
Alla fine, dopo tutto il mio vagare per cercare il "mio" Igloo, comprendo che quello che più mi piace, è anche quello che forse mi rappresenta di più (ovviamente secondo il mio modo di sentire). E' quello che racchiude dentro di sé una macchina da scrivere... ok io adesso, sinceramente parlando, non so precisamente cosa volesse intendere il signor Merz... so solo che dentro di me ho sempre avuto questo desiderio di leggere, di scrivere, di raccontare... Ed io, semplicemente, lo interpreto così... Un modo di comunicare ciò che si prova dentro se stessi con il mondo che ci circonda...
Ci avrò azzeccato? A mio parere forse si o forse no. Ma che importa.
Importante è che questa installazione mi abbia fatto pensare, ragionare e a modo suo gioire per nuove rivelazioni!!
P.s. a volte non dobbiamo x forza ostinarci a capire il senso dell'artista possiamo provare a proporre il nostro senso...l'arte in questo ci lascia liberi!
Da oggi, inserisco una nuova rubrica... LA FRASE DEL GIORNO... la potrete trovare ai piedi del post o di spalla a dx dell'articolo... Ci sono frasi che mi fanno letteralmente impazzire, altre che mi invitano a riflettere altre ancora che avrei voluto persarle io!
- LA FRASE DEL GIORNO -
“Le masse vogliono apparire
anticonformiste, così questo significa che l'anticonformismo deve
essere Prodotto per le masse.”
Andy WARHOL
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